La presentazione dei nuovi iPhone XR, iPhone Xs e iPhone Xs Max ci ha dato lo spunto ideale per parlare delle eSIM. Esse infatti sono una delle grandi novità dei nuovi iPhone e, nonostante siano utilizzate in maniera limitata ormai da anni (il Pixel 2, l’Apple Watch Series 3 e gli iPad LTE ad esempio la utilizzano), solo adesso si preparano ad essere adottata in massa con la spinta di Apple.
Cos’è la eSIM
La eSIM è un chip incorporato non sostituibile nel pacchetto SON-8 saldato direttamente su un circuito stampato (la scheda logica degli smartphone, degli smartwatch o dei dispositivi IoT). In pratica, si tratta di un chip a cui l’utente non può accedere fisicamente (non vi è alcuno slot) ma solo via software.
Volendo fare un esempio banale, una eSIM è molto simile al chip NFC utilizzato per la comunicazione ravvicinata di due apparecchi elettronici. Certo, i compiti sono diversi e anche i protocolli usati ma, dal punto di vista fisico, i due chip sono molto simili. Per spiegarla in parole ancora più povere e (fin troppo semplicistiche) è come avere una nano sim saldata nel dispositivo.
La eSIM non è affatto una novità
La GSMA (l’ente che rappresenta gli interessi degli operatori mobili nel mondo) ha discusso le possibilità di una carta SIM basata su software sin dal 2010. Mentre Motorola ha sottolineato che la eSIM sarebbe stata perfetta solo per dispositivi industriali, Apple, non d’accordo, ha fatto fare grandi passi in avanti al processo di adozione. Nel 2012, la Commissione Europea ha selezionato il formato UICC incorporato per il suo servizio di chiamata di emergenza all’interno del servizio noto come eCall.
Sul fronte consumer invece, Apple ha introdotto il supporto a bordo dell’Apple Watch Series 3 con un modulo eSIM incorporato.
Stando alla legislazione EU, tutti i nuovi modelli di automobili in Europa devono avere un chip eSIM entro il 2018 per collegare immediatamente l’auto ai servizi di emergenza in caso di incidente.
Dettagli tecnici
Il formato di montaggio superficiale della eSIM fornisce la stessa interfaccia elettrica delle schede SIM tradizionali, 2FF e 3FF, ma viene saldato al circuito stampato come parte del processo di produzione. Nelle applicazioni M2M in cui non è necessario cambiare la scheda SIM, questo evita il requisito di un connettore, migliorando l’affidabilità e la sicurezza.
eSIM e 5G, una convergenza perfetta
L’utilizzo delle eSIM prenderà piede nel momento migliore per la tecnologia. Infatti, alle soglie dell’esordio delle reti 5G, è fondamentale che questa tecnologia sia ben sviluppata e ben adottata. Essa infatti sarà il principale cavallo di battaglia di tutti i dispositivi IoT che comunicheranno direttamente e costantemente con la rete Internet.
Tra l’altro, avendo dimensioni inferiori rispetto alle SIM normali e non richiedendo alcuno slot meccanico per estrarla, il suo equipaggiamento farà si che i dispositivi possano essere ancora più piccoli e potenzialmente con una batteria più grande.
Per poter utilizzare una SIM elettronica, è necessario che lo smartphone, il tablet o qualsiasi dispositivo elettronico sia stato equipaggiato con il chip sin dalla fase di produzione. Non si può usare una eSIM sugli attuali dispositivi che non la supportano.
I vantaggi delle eSIM
A differenza di quanto avviene con le SIM fisiche, le informazioni su un eSIM sono riscrivibili, il che significa che si può decidere di cambiare operatore con alcuni semplici tap sullo smartphone, senza aspettare giorni e giorni per la portabilità e la spedizione di una nuova SIM. Nel caso delle eSIM, si parla di minuti e non più di giorni.
Questo concetto è utile soprattutto per coloro sono soliti viaggiare all’estero e, nel caso di noi europei, all’infuori della UE (vista la politica di roaming zero).
In teoria, l’utilizzo di una eSIM dovrebbe significare che si possa andare in un altro paese e aggiungere semplicemente un piano dati in roaming allo smartphone mantenendo allo stesso tempo l’accesso al numero personale principale.
Eh si, perché la eSIM non deve per forza essere utilizzata con un solo operatore. Tecnicamente è possibile utilizzare fino a 50 numeri e piani tariffari diversi (potenzialmente con 50 operatori diversi).
Come usare una eSIM
L’utilizzo di una SIM elettronica per aggiungere un nuovo piano tariffario è molto semplice e molto probabilmente sarà standard per qualsiasi smartphone o dispositivo elettronico.
Non appena si sottoscrive una promozione con un operatore telefonico, viene inviato via e-mail un codice QR contenente tutte le informazioni relative alla nostra linea.
Recandosi sulle impostazioni di rete dello smartphone (o nella companion app dei dispositivi IoT), basterà selezionare l’opzione della fotocamera e inquadrare il codice QR oppure inserire il codice numerico associato.
Il tutto dovrebbe essere attivo nel giro di pochi minuti.
La eSIM in Italia
TIM e Vodafone sono gli unici operatori che hanno portato avanti il test e lo sviluppo di questa tecnologia. Tuttavia, al momento in Italia ci troviamo abbastanza indietro rispetto alle altre nazioni, tanto che la eSIM dei nuovi iPhone non sarà inizialmente compatibile con nessun operatore nazionale (bisognerà affidarsi alla classica Nano SIM).
Unica eccezione è per Apple Watch Series 4 a listino Vodafone nella versione WiFi+Cellular, questo vuol dire che l’operatore rosso offrirà il servizio Vodafone OneNumber tramite eSIM per avere uno stesso numero su smartwatch e smartphone.
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