Nonostante le trasmissioni lineari in 4K non abbiano ancora preso piede nel nostro paese (sia Sky che la RAI hanno dei canali in 4K che attivano solo per determinati contenuti), a differenza di quanto avviene con l’on demand via internet, si stanno già ponendo le basi per la trasmissione in 8K. Seppur sia la giapponese NHK la principale sostenitrice della tecnologia 8K, anche la Rai sta collaborando attivamente allo sviluppo. Il tutto per essere pronti in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Durante la presentazione della proposta di legge denominata “Open Access: innovazione e scenari futuri”, licenziata dalla Commissione cultura della Camera e che entro febbraio 2019 entrerà in Aula e che vede la partecipazione, fra gli altri, di Vito Crimi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, la RAI ha mostrato, per la prima volta in Europa, alcuni esempi di produzioni realizzate con le tecnologie 4K e 8K, disponibili a partire dal 2020 con le trasmissioni delle Olimpiadi di Tokyo.
Con Samsung ed LG che stanno abbracciando con molto entusiasmo il prossimo salto di risoluzione e con le emittenti che stanno ponendo le basi affinché vi siano dei contenuti accessibili dagli utenti (in Giappone è già disponibile un canale satellitare che trasmette, 24 ore su 24, contenuti 8K).
Chiaramente siamo ancora distanti qui in Italia dalla proliferazione dello standard 8K, visto che lo step del 4K non è stato ancora raggiunto in pieno. C’è però molto orgoglio nel fatto che la RAI sa stata la prima in Europa a mostrare la tecnologia in una dimostrazione pubblica.
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