Il DVB-T2 è un’estensione dello standard DVB-T, attualmente utilizzato per ricevere il segnale dei programmi TV in chiaro. A partire dal 2020 (con una proroga al 2022) tutta l’Unione Europea dovrà adeguarsi al DVB-T2.

DVB-T2: perché si passa al nuovo standard

Il passaggio al DVB-T2 permette di rendere libere le frequenze nobili, ovvero quelle comprese tra i 694 e i 790 MHz in modo che tali frequenze possano essere assegnate alle reti mobili come il 4G e il 5G.

Di fatto, solo le TV vendute negli ultimi anni e che sono compatibili con il nuovo standard DVB-T2 saranno in grado di decodificare correttamente il segnale audio video e quindi permettere la visione.

Di contro però, il passaggio alla tecnologia DVB-T2 permetterà di comprimere in maniera più efficiente il video (verrà usato il codec H.265), dando maggiore spazio di banda alle emittenti e quindi lasciando la porta aperta alla nascita di maggiori canali HD (probabilmente quelli SD verranno abbandonati del tutto) e ai canali in 4K HDR.

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DVB-T2: quando entra in vigore

Lo switch off del Digitale Terrestre non avverrà dappertutto allo stesso momento. Il Governo infatti ha previsto alcune date pre-stabilite per dare il tempo necessario alle varie emittenti di adeguarsi.

In particolare, ci troviamo con il seguente calendario che prevede il passaggio al DVB-T2:

  • Dal 1° settembre al 31 dicembre 2021: Valle d’Aosta, Piemonte (Torino), Lombardia (Milano), Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige;
  • Dal 1° Gennaio al 31 Marzo 2022: Liguria (Genova), Toscana, Umbria, Lazio (Roma), Campania (Napoli), Sardegna;
  • Dal 1° Aprile al 30 Giugno 2022: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche.

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