La fiera del CES è sempre un momento importante, in cui le aziende presentano per la prima volta molte novità che potrebbero poi diventare, de facto, uno standard. Non sappiamo se le innovazioni messe in campo dai maggiori brand, come Acer, Asus, Samsung, LG e MSI apporteranno una vera rivoluzione, ma una cosa è certa: la tendenza attuale è quella di affascinare proponendo soluzioni estreme, senza mezzi termini, così da stupire l’utente finale.
Ecco perché abbiamo pensato di raccogliere quelli che, secondo il nostro staff, sono i monitor più innovativi e promettenti che sono stati presentati al CES di Las Vegas. Stiamo parlando di quei prodotti che già solo a sentirne parlare, da appassionato di tecnologia, ti sale subito la voglia di provarli, di capire la tecnologia che c’è dietro, e se avrà oppure no un futuro.
Indice:
Monitor con refresh a 360Hz
Se 240Hz non vi bastavano, ecco che arrivano soluzioni per il gaming da oltre 300 Hz, sia per monitor stand-alone che per i portatili, così da avere il massimo delle performance anche in mobilità. Se poi apporti davvero un reale vantaggio avere un monitor capace di effettuare il refresh dell’immagine 360 volte al secondo, questo sta a voi scoprirlo.
Molti dei giornalisti presenti alla fiera della tecnologia di Las Vegas hanno potuto testare il monitor Asus ROG Swift 360 Hz, un monitor con refresh rate variabile (VRR) capace di spingersi fino a 360Hz. Confrontandolo con un modello da 240Hz messo di fianco, molti non hanno saputo indicare una reale differenza. Soltanto guardando il framerate “bloccato” sulla frequenza di refresh, nell’angolo in alto, gli avventori dello stand hanno poi cominciato a notare effettivamente una fluidità maggiore nel modello da 360Hz.
Per il gaming competitivo forse 240Hz sono più che sufficienti, e non si capisce davvero il reale vantaggio di avere un monitor da 360Hz. Come non sembrano essere giustificati, se non per la possibilità di dire “noi l’abbiamo fatto per primi”, i primi portatili ad avere come scelta opzionale uno schermo da 300Hz.
Si chiamano MSI GS66 Stealth e GE66 Raider, e possono essere equipaggiati con uno schermo da 300Hz, con cui però sarà impossibile giocare a titoli di ultima generazione con un frame rate così elevato, nonostante la possibilità di poter installare processori Intel di decima generazione Core i9 serie H, la più potente dedicata al mondo mobile, e schede grafiche NVIDIA GeForce RTX MaxQ.
Monitor con HDR ‘vero’ e tecnologia Mini LED
Per tantissimo tempo abbiamo assistito ad un fenomeno quanto mai curioso, con aziende che spingevano monitor venduti come “certificati HDR”, quando in realtà le performance di cui sono capaci non si avvicinano neanche lontanamente alle vere TV HDR. Questi monitor sono lontani anni luce dalle performance raggiunte ad esempio dai pannelli OLED di brand top come Samsung, Sony e LG.
Questo perché, con i 400 nits di luminosità necessari per poter ricevere la certificazione DisplayHDR400, quella che troviamo più comunemente diffusa nel mercato monitor, non si riesce assolutamente ad avere la luminosità ed il contrasto necessari per godere di un’esperienza ludica al top.
Quest’anno però, al CES, sia Asus che Acer hanno annunciato monitor con ben 1.440 nits di luminosità e supporto certificato allo standard DisplayHDR 1400. Con la tecnologia di retroilluminazione Mini LED, che offre un dimming locale migliore e maggiore luminosità.
Chiariamoci: la tecnologia Mini LED è un’evoluzione di quella LED, per cui i monitor dotati di questa tecnologia comunque non reggono il confronto con le TV OLED, ma possiamo dire che l’era dei monitor con un “vero” HDR su PC è iniziata.
Monitor avvolgenti con curvatura 1000R
Diciamocelo chiaramente, i monitor curvi sono sexy, almeno se visti da fuori, nei setup di quei fortunati che possono permettersi di spendere cifre elevate per prodotti con una curvatura pronunciata, e dalle performance eccellenti. Ma che vantaggio apportano realmente monitor così curvi, in particolare in ambito gaming?
Secondo MSI, che ha presentato un modello da 34 pollici con rapporto 21:9 e raggio di curvatura 1000R, inedito nel panorama monitor, i gamer competitivi migliorano il loro tempo di reazione del 42% usando questo monitor. Fermiamoci un attimo ad analizzare questo dato: chiedete ad un qualunque sportivo di professione (perché gli e-sports sono sport, che vi piaccia o no) se sia possibile migliorare le sue performance del 42%, e si taglierà una gamba o un braccio per avere la ricetta segreta o l’oggetto magico in grado di riuscire nell’impresa.
A quanto pare, il raggio di curvatura 1000R è quello che più si avvicina alla visione naturale dell’occhio umano. Essendo quasi completamente avvolti nell’azione, il tempo di reazione migliora, riuscendo a tenere tutto sotto controllo. Personalmente trovo che la percentuale sia fin troppo elevata, oltre che controintuitiva: spesso i gamer di livello più alto ammettono di giocare su monitor della dimensione massima di 24″ o al più 27″, così da avere tutta l’azione del gioco sotto controllo.
Con un monitor da 34″ o di dimensioni anche maggiori si rischia di avere troppi elementi in movimento nella zona che corrisponde alla nostra visione periferica, con conseguente perdita di performance per i tempi di reazione, e questo vale in particolare nei giochi FPS, dove anche solo una manciata di millisecondi di ritardo rispetto all’avversario possono fare la differenza tra la vita e la morte (virtuale).
Il monitor curvo più impressionante presentato al CES 2020 rimane comunque l’enorme Odyssey G9 di Samsung, un mostro da 49″ con risoluzione 5120×1440 e fattore 32:9. La mole dello schermo e la curvatura danno l’impressione di sedere all’interno dello schermo, un’esperienza che sicuramente regala emozioni. Se sia adatto al gaming competitivo, lo scopriremo con il tempo, nel frattempo, se volete un prodotto meno estremo, saranno in vendita anche le versioni da 27″ e 32″.
Monitor grandi quanto TV
Samsung con il suo 49″ curvo ha risposto ad un trend che continua a crescere in modo positivo, ovvero quello dei monitor dalle dimensioni generose. Un territorio insidioso per le aziende, in cui è facile fare scivoloni e perdere di vista l’obbiettivo, perché c’è un nemico da tener d’occhio: le TV top di gamma.
Chiedere cifre superiori ai 1.000 euro per un monitor TV e dotarlo di un pannello LCD IPS, un refresh rate di soli 120Hz e poco altro male si scontra con il decrescente prezzo di TV top di gamma dotate di pannelli OLED, che surclassano in ogni campo questi nuovi competitor che si affacciano sul mercato.
Ben vengano quindi monitor con dimensioni dai 43″ in su, fino ad arrivare ai 65″ , ma non dimentichiamoci che per un prezzo simile troviamo prodotti come le TV OLED di Samsung e LG, che fanno impallidire i pannelli IPS per qualità d’immagine, e che grazie alle connessioni HDMI 2.1 godono anche del supporto a un refresh rate variabile elevato oltre i 75Hz.
In conclusione, il CES mostra un futuro luminoso, è il caso di dirlo, per il settore monitor. Nei prossimi mesi potremo toccare con mano i prodotti presentati, e dare un giudizio obbiettivo sulle loro funzionalità, alla ricerca dei prodotti più maturi e che davvero offrono quel quid in più che li differenzia dagli altri. Per il momento, il settore monitor non è mai sembrato più in fermento come durante questo CES 2020.
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