Secondo le ultime indiscrezioni una modalità “Pro Mode” è in arrivo per aumentare le performance dei MacBook: a confermarlo delle stringhe di codice trovate durante l’analisi di macOS Catalina 10.15.3 beta.
Oggi però uno spunto di riflessione decisamente controtendenza, ed anche un metodo per risparmiare realmente batteria su tutti i MacBook, arriva da Marco Arment, giornalista di Macrumors.com, il quale ha lanciato un guanto di sfida ad Apple: perché non implementare anche una modalità ad alto risparmio energetico, come su iPhone?
Risparmiare batteria su MacBook con Turbo Boost Switcher Pro
Fin da iOS 9 Apple ha incluso una modalità Low Power sugli smartphone iPhone per ridurre l’energia richiesta durante l’utilizzo, così da estendere la durata della batteria. Ora, su iOS vengono effettuate varie operazioni: ad esempio viene disabilitato l’aggiornamento delle app in background, la retroilluminazione dello schermo dura solo 30 secondi e così via.
Il su menzionato Marco Arment sembra aver trovato la formula giusto per una modalità Low Power su MacBook, che lo stesso autore sembra utilizzare con successo da anni. Il suo metodo involve l’utilizzo di un’app di terze parti chiamata Turbo Boost Switcher Pro, che fa una sola, semplice operazione: disabilitare l’Intel Turbo Boost sui processori usati dai Mac.
Secondo l’esperienza di Arment, questa semplice operazione consente di estendere la batteria del 30-50% sul suo MacBook Pro da 16 pollici, pur senza incidere sul suo workflow quotidiano. In virtù dell’aumentata autonomia, il MacBook Pro 16 diventa automaticamente un portatile migliore, davvero adatto a lunghe, interminabili giornate di lavoro o addirittura ad un intero weekend di lavoro intenso lontano dalla presa di corrente.
“Con Turbo Boost disattivato, il consumo energetico di picco della CPU diminuisce del 62%, con una enorme riduzione della temperatura. Questo ha due grossi vantaggi:
- Le ventole non si sentono più. Quando Turbo Boost è abilitato, le ventole si attivano fastidiosamente ogni volta che il sistema è sottoposto a un carico pesante sostenuto [nel tempo]. Una volta disabilitato è quasi impossibile udire [le ventole].
- Funziona a temperature significativamente più basse. Turbo Boost consente ai laptop di surriscaldarsi troppo per tenerlo comodamente sulle gambe, e irradia così tanto calore da rendere le mani sudate. Basta disabilitarlo e il laptop diventa solo moderatamente caldo, non bollente, e le mani rimangono comodamente asciutte.”
Insomma, l’esperienza di Arment sembra essere la chiave di volta per un miglior utilizzo del MacBook, soprattutto in virtù del fatto che “[Il MacBook] è ancora abbastanza veloce da fare tutto ciò di cui ho bisogno (incluso sviluppo avanzato con Xcode)”. Tutti gli utenti interessati ad avere una migliore autonomia sul proprio MacBook, sacrificando un po’ della potenza computazionale, possono provare a scaricare Turbo Boost Switcher Pro e disabilitare il Turbo Boost dei processori Intel.
Come si evince dallo schema qui in alto, estratto dall’articolo scritto da Arment che potete trovare qui in versione integrale, disabilitando il Turbo Boost di Intel si registra un consumo energetico nettamente inferiore con carico di lavoro sostenuto, il quale si traduce anche in temperature decisamente più gestibili.
Il calo di performance è evidente soprattutto per i carichi single thread, come evidenziato dal test Geekbench 5, ma non rendono il MacBook Pro inutilizzabile, tutt’altro. Il risparmio energetico è considerevole, e va fatto notare come un aumento dell’autonomia del 30-50% sia un guadagno enorme per chi preferisce avere un portatile “duro a morire”, piuttosto che super-performante.
Pro mode o Low Power: perché non entrambe?
Una futura, ipotetica modalità Low Power sui MacBook potrebbe semplicemente includere alcuni operazioni che sono già possibili al giorno d’oggi, e che gli utenti Mac usano da tempo per risparmiare batteria, come disabilitare la GPU discreta, se presente, o disabilitare il Turbo Boost, o downclockare la CPU.
L’unico problema con Apple è che raramente implementa funzionalità simili, anche se richieste a gran voce dagli stessi utenti che comprano ed utilizzano quotidianamente i propri prodotti. Quando e se sentirà il bisogno di fornire ai suoi utenti una modalità Low Power, allora ne parleremo con gioia sulle righe di questa testata.
La soluzione temporanea è utilizzare Turbo Boost Switcher Pro, se possedete un MacBook di ultima generazione, ma attenzione: l’app sfrutta un’estensione kernel abbastanza vecchiotta, che potrebbe non essere supportata nelle future versioni di macOS.
Nelle parole dello stesso Arment:“Ho il sospetto che questo sarà l’ultimo anno in cui sarò in grado di avere l’ultimo sistema operativo aggiornato ed essere comunque in grado di disabilitare il Turbo Boost a mio piacimento, e questo potrebbe essere rendere l’utilizzo dei miei futuri laptop un’esperienza significativamente peggiore.”
Ora la parola spetta a voi: con la modalità Pro in arrivo sui MacBook, che consentirà di avere performance al top per più tempo, non vorreste vedere implementata anche una modalità Low Power? Fateci sapere la vostra opinione nel box dei commenti qui in basso.
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