Recensione Fitbit Charge 4 – Fitbit Charge 4 è l’ultimo modello della serie Charge di Fitbit e quindi diretto successore del Fitbit Charge 3, da cui si differenzia principalmente per la presenza della connettività GPS. Nonostante presenti poche novità rispetto al modello precedente, anche esteticamente, abbiamo deciso di provarlo per un po’ di tempo e oggi vi raccontiamo le nostre considerazioni sul suo funzionamento. C’è da dire che per molti aspetti è il solito ottimo dispositivo di Fitbit, tuttavia abbiamo riscontrato anche degli aspetti che non ci sono piaciuti, soprattutto considerando il prezzo di listino, e di cui oggi vi parleremo nella recensione.
Costruzione e indossabilità: più no che sì
Iniziamo subito con qualche aspetto poco felice, se così vogliamo dire. Fitbit Charge 4 è robusto quanto basta e sembra abbastanza resistente, tanto è vero che non mostra il minimo segno nonostante urti e un uso 24 su 24 per un bel po’ di giorni, però i materiali di cui è fatto, resina e gomma (vetro del display a parte), sembrano economici e non restituiscono quella sensazione che un prodotto di questo tipo dovrebbe dare. Non sembra un prodotto premium e di fascia alta, ma pare quasi la solita smartband di qualche decina di euro. E ciò è evidente sia con la cassa, cioè col dispositivo vero e proprio, che con il cinturino, che sembra troppo votato al risparmio. C’è poi una cosa che da un prodotto col suo prezzo è inaccettabile: il cinturino non si fissa in modo solido alla cassa e questo fa sì che tra di loro ci siano 2-3 mm di spazio causando scricchiolii, accumuli di sporcizia e un movimento, quasi come se ballasse, della cassa (senza contare che è brutto da vedere).
Inoltre è scomodo da indossare e da avere al polso, almeno per il sottoscritto: ciò potrebbe essere dovuto alla forma e alle dimensioni della cassa ma soprattutto al cinturino perché è duro, largo e spesso e tutti questi elementi fanno sì che non si adatti a dovere alla circonferenza del polso e che sia fastidioso (è uno di quei prodotti che non si dimentica di avere al polso, mai). Dulcis in fundo, se stretto bene al polso, condizione fondamentale visti i sensori per la rilevazione del battito cardiaco e dell’ossigenazione del sangue, crea in poco tempo, parliamo di minuti, un’irritazione e diversi segni sulla pelle, tanto da costringere ad allargarlo per far respirare nuovamente il polso (il che abbassa, ovviamente, l’attendibilità delle rilevazioni).
Uso con l’applicazione: una mezza tragedia
Una tragedia degna di nota, senza alcun lieto fine anche cercando soluzioni e informazioni nella vastità della Rete (dove si scopre che è proprio così e che, purtroppo, è un problema comune). Il primo abbinamento del Fitbit Charge 4 allo smartphone è un qualcosa di irritante e stancante perché è macchinoso e lento che più lento non si può, tanto da richiedere diversi minuti e una buona dose di pazienza prima che si concluda con successo (capita anche che dia errore, ovviamente).
Ma vabbè, non sarebbe un grosso problema se non fosse che per qualche oscura ragione la sincronizzazione è sempre lenta e richiede sempre qualche minuto per andare a buon fine: non ci sono impostazioni e opzioni che possano risolvere, non ci sono smartphone che sistemino (ne abbiamo provati diversi e nemmeno con Android 10 nudo e crudo del Pixel 3, pertanto…) e non pare esserci soluzione (forse è un bug dell’applicazione o del firmware), fatto sta che la sincronizzazione è sempre lenta e poco stabile e l’unico modo per sincronizzare le informazioni fra lo smartphone e il Fitbit Charge 4 è armarsi di buona pazienza ogni volta per un buon 5-10 minuti. E questo è un problema assai fastidioso per un prodotto del suo calibro.
A ciò si aggiunge che l’applicazione di Fitbit è anch’essa lenta, complessa e piena di cose inutili che non fanno altro che creare confusione e rendere qualsiasi operazione stancante, lunga e difficile.
Veniamo a Fitbit Charge 4: molto buono, ma…
La situazione migliora analizzando il Fitbit Charge 4 vero e proprio, dove ci sono tanti aspetti positivi e appena qualcheduno negativo. Lui è il solito ottimo dispositivo Fitbit Charge ricco di funzioni, funzionale e col tasto multi-funzione a pressione sul lato, utile, insieme al touchscreen, per muoversi all’interno del sistema, che è sempre fluido e scattante.
Permette di visualizzare e monitorare un sacco di cose, nonché di vedere un riepilogo completo degli allenamenti, di avviare attività, di impostare sveglie, di visualizzare tutte le informazioni raccolte (passi, calorie bruciate, battiti in tempo reale e a riposo, piani e compagnia bella) e le previsioni meteo e le notifiche, di impostare qualche opzione e di fare le varie e solite altre cose.
Le misurazioni dei battiti cardiaci sono estremamente precise, sia durante gli allentamenti che nella vita quotidiana (anche a riposo), così come è estremamente preciso il tracciamento degli allenamenti come camminata e corsa, ma qui il merito va in gran parte al GPS veloce e preciso e al barometro. Sulla stessa linea è il tracciamento del sonno, che è preciso, affidabile e ricco di informazioni attraverso grafici, punteggi, fasi (leggero, profondo, REM e sveglio) e, soprattutto, la saturazione di ossigeno nel sangue.
Discorso diverso per la misurazione dei passi, che sì funziona ma è totalmente inaffidabile e paragonabile a quella di prodotti di pochi euro (come una Xiaomi Mi Band, per esempio): questo perché sovrastima in modo significativo il conteggio poiché riconosce come passi ogni genere di movimento del polso e del braccio, come può essere l’azione di lavare i denti, di ruotare il volante dell’auto, di grattarsi in testa, di indossare un pantalone e così via; e questo causa, con conseguenze a cascata, una misurazione errata, per esempio, delle calorie bruciate e della distanza percorsa (negli allenamenti, per fortuna, c’è il GPS a metterci una pezza).
Ci sono poi le solite applicazioni di Fitbit, come Spotify, timer, meteo, calendario e altre, la possibilità di modificare la watchface fra le poche disponibili, la resistenza alle immersioni in acqua fino a 50 metri e la Modalità non disturbare e notte; c’è anche la possibilità di usare Fitbit Pay, tramite NFC, per i pagamenti digitali, però ora come ora gli istituti bancari supportati si contano sulle dita di una mano e non abbiamo potuto provarlo perché la nostra non è presente. Non male il suo piccolo display OLED in bianco e nero perché integra un touchscreen molto sensibile, reattivo e preciso e una buona luminosità, almeno all’interno, con la possibilità di essere impostata su automatica: non ci sono problemi di leggibilità e d’uso all’interno però non è così per l’esterno, soprattutto con i raggi diretti del Sole, dove il display è appena appena visibile, quasi illeggibile, e si fa davvero molto fatica a visualizzare le informazioni e a usare il dispositivo.
La cosa che ci ha sorpreso, in positivo, è la vibrazione, che fra l’altro è regolabile, perché è pazzesca e di alto livello, tanto da ricordare molto quella eccellente dei Pixel. E per ultima, ma non per importanza, l’autonomia, che è in linea con quella dichiarata da Fitbit: Fitbit Charge 4 dura, giorno più o giorno meno, circa una settimana, con il rilevamento continuo del battito cardiaco, 3 sessioni di allenamento con GPS ognuna di 20-30 minuti, varie accensioni del display e al polso 24 su 24 (senza però la ricezione delle notifiche); chiaramente l’autonomia è variabile e dipende molto dall’utilizzo che si fa del dispositivo e da tanti fattori, fra cui anche le impostazioni scelte, però possiamo essere, tutto sommato, soddisfatti e promuoverlo a pieni voti sotto questo punto di vista.
Fitbit Charge 4 infine…
Allora, qui c’è da fare un discorso molto semplice. Fitbit Charge 4 è un prodotto unico nel suo genere perché è ricco di funzioni, è preciso in molte misurazioni, dà tante possibilità e soprattutto è compatto e leggero, nonostante la presenza di caratteristiche come NFC e GPS che spesso mancano in prodotti simili della concorrenza. Per chi cerca questo genere di cose è, probabilmente, l’unica scelta, anche perché dà qualcosa in più e di più affidabile per gli sportivi e gli allentamenti in generale, e quindi potrebbe essere per loro, per certi versi, giustificato il prezzo di listino.
Mettendo da parte questi aspetti, però, Fitbit Charge 4 diventa una smartband come tante altre e che non fa nulla di più delle tante che si trovano a 20, 30 o 40 euro, con le quali condivide funzioni, pregi e difetti, a cui si aggiungono le varie problematiche gravi elencate sopra. Vien da sé che il prezzo di 149,99 euro di listino è fuori mercato e assolutamente elevato, per cui non ci sentiamo di consigliarlo in senso assoluto; chiaramente in offerta, magari sotto i 100 euro, potrebbe avere il suo bel perché rispetto alle altre smartband concorrenti che costano poche decine di euro per via della presenza dei pagamenti digitali, del GPS e di un cardiofrequenzimentro affidabile e preciso, cose non da poco.
E’, comunque, in questo momento, la smartband più avanzata, completa e affidabile della sua categoria, seppur con qualche difettuccio di troppo, soprattutto lato applicazione, che non ne giustificano il prezzo di listino.
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