All’inizio di questo mese hanno fatto parecchio discutere a Palermo le dichiarazioni dell’Assessore comunale alle Attività Produttive, Leopoldo Piampiano, relative alla presenza in città di ben 35 impianti 5G già installati ma non ancora operativi.
In particolare, l’assessore ci ha tenuto a rassicurare i cittadini che tali impianti non saranno attivati fino a quando le sperimentazioni relative alla sicurezza della connettività 5G per la salute umana non saranno terminate.
Ciò, tuttavia, non è bastato a rasserenare gli animi all’interno del Consiglio Comunale e alcuni esponenti dell’opposizione hanno chiesto al Sindaco di Palermo quale sia la ragione per la quale tali impianti siano stati installati.
A Palermo un flashmob contro il 5G
A quanto pare, a Palermo anche una parte della cittadinanza è un po’ preoccupata dalla possibilità che gli impianti 5G possano essere installati e sabato 20 giugno, davanti al teatro Politeama, è andato in scena un flashmob con diversi slogan (riferiti non solo alla situazione della città siciliana ma dell’intero Paese).
Uno dei più ripetuti lascia poco spazio a dubbi in merito a cosa desiderino i manifestanti per quanto riguarda il modo in cui la politica dovrebbe approcciarsi al 5G: “La nostra tecnologia è diventata così potente, che stiamo diventando un pericolo per noi stessi”.
Il timore dei manifestanti è che la salute della cittadinanza possa essere messa in secondo piano rispetto a quelli che sono gli interessi commerciali ed economici delle compagnie telefoniche.
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