Il cosiddetto “effetto Iliad” si è indubbiamente fatto sentire anche nel corso del 2019, come emerge dalla relazione annuale dell’AGCOM relativa al 2019 e dedicata alla telefonia fissa e mobile.
L’anno trascorso è stato dunque caratterizzato da una chiara flessione dei ricavi, scesi del 4,4%, ai quali ha fatto eco un calo degli investimenti nell’infrastruttura mobile, naturale conseguenza dopo le ingenti somme spese in precedenza per l’acquisto delle frequenze della rete 5G. Sostanzialmente stabili invece gli investimenti sostenuti per quanto riguarda l’infrastruttura di rete fissa.
Il calo della spesa è stato superiore al miliardo di euro, conteggiando reti fisse e mobili, mentre una leggera crescita, poco meno di 300 milioni di euro, si è osservata tra la clientela affari. Cala anche l’occupazione, che tra processi riorganizzativi e razionalizzazioni ha visto la perdita di circa 2.000 posti di lavoro, anche se il dato è stato mitigato dagli incrementi dovuti alla crescita di Iliad e OpenFiber.
Crescono, nel complesso, gli accessi a Internet grazie soprattutto alle soluzioni in fibra che stanno prendendo il sopravvento rispetto alle “vecchie” DSL. Per quanto riguarda la rete fissa TIM continua a primeggiare nelle linee in rame, con il 55% del mercato, con ottimi risultati anche per le soluzioni FTTC (Fiber to the cabin). È invece Fastweb a dominare nelle soluzioni FTTH (Fiber to the home) con il 36,5% del mercato, con TIM ferma all’11,1% che viene sopravanzata anche da Vodafone e WINDTRE, grazie soprattutto alla partnership con OpenFiber.
Analizzando i ricavi medi unitari si nota subito un crollo nei ricavi legati al traffico dati: si è passati infatti dai 2,79 euro per GB del 2018 agli 1,51 euro per GB del 2019, sulla scia dell’arrivo di Iliad sul mercato italiano. Leggera flessione anche per i ricavi legati al traffico voce mentre crescono quelli per gli SMS.
Chiudiamo con una nota legata agli operatori virtuali, che nel 2019 hanno raggiunto un giro di affari di circa 600 milioni di euro, con una crescita del 5,5% rispetto al 2018, A primeggiare è sempre PosteMobile con una quota del 38,8% del mercato mobile.
Potete consultare la relazione completa sul sito ufficiale di AGCOM, visitando questa pagina.
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