Recensione Xiaomi Mi Band 5 – Reduce dall’evento di presentazione ufficiale tenutosi interamente in streaming sui canali social di Xiaomi, eccoci subito pronti a portarvi la nostra recensione della nuova iterazione della serie di smartband più vendute al mondo: Xiaomi Mi Band 5 nella sua versione global.
Probabilmente la domanda che sorge più spontanea agli Xiaomisti è: vale la pena pagare circa 40 Euro per effettuare un upgrade da Xiaomi Mi Band 4? Cercheremo di rispondere al quesito in questa recensione ma tenete a mente che il prezzo di vendita ufficiale è di 39,90 Euro, cinque euro in più rispetto al prezzo di lancio di Mi Band 4.
Il nostro sample (senza NFC) l’abbiamo ricevuto in prova da HomeCleaner e lo si può acquistare a questo link.
Confidiamo in una svalutazione nei prossimi mesi vedendo quanto accaduto con i precedenti modelli e il costo del fitness tracker in Cina: 229 yuan, circa 29 Euro per la variante con NFC. In tutti i casi già al momento non è poi così raro imbattersi in qualche interessante offerta online.
Video recensione Xiaomi Mi Band 5
Design, costruzione e materiali
Forme e dimensioni non si discostano dalla precedente Mi Band 4 e presentano il medesimo downside: lo spessore è generoso e spesso risulta d’ingombro, nonostante il peso contenuto della capsula. Il materiale è il classico policarbonato e la band è certificata 50 ATM contro le immersioni, ossia fino a 50 metri di profondità sott’acqua.
Il cinturino è in silicone e risulta piuttosto discreto una volta al polso, senza causare eccessiva sudorazione, inoltre i vari forellini consentono di effettuare una precisa assicurazione del bracciale.
Le colorazioni disponibili per il cinturino sono varie e sicuramente in futuro vedremo nuove realizzazioni in materiali differenti dalla solita gomma.
Display
Il piccolo pannello è da 1.1″ contro gli 0.95″ della Band 4 ed è sempre di tipo OLED con risoluzione di 126 x 294 pixel, buona luminosità massima anche sotto luce diretta del sole fino a 450 nit e i bordi del vetro leggermente ricurvi 2.5D.
Una piccola differenza risiede inoltre negli angoli leggermente stondati del display della Mi Band 5 e la taratura colore risulta leggermente più fredda rispetto alla precedente iterazione. La resa del pannello è ottima, in linea con quel che accadeva su Mi Band 4 e certamente abbiamo apprezzato la miglior visibilità data dalle nuove dimensioni dello schermo, caratteristica sfruttata anche dai nuovi quadranti presenti all’interno dello store di Mi Fit, che riescono così a visualizzare più informazioni utili oltre ad offrire per la prima volta su Mi Band la possibilità di modificare i collegamenti dei piccoli “widget” personalizzabili presenti all’interno dei quadranti.
Ancora una volta i controlli sono touch e si possono effettuare swipe su schermo in tutte le direzioni, oppure sfruttare il pulsantino soft touch inferiore per tornare alla schermata principale o per interrompere il monitoraggio attività. Sotto la doccia non riuscirete tuttavia ad utilizzare agilmente la smartband dal momento che le gocce d’acqua vengono rilevate dal dispositivo.
Utilizzo e funzionalità
I menu presenti nella band hanno una grafica leggermente diversa rispetto a quanto accade su Mi Band 4: alcuni elementi dell’interfaccia sono meglio presentati e più semplici da comprendere.
Ulteriori nuovi menu si sono aggiunti all’elenco di quelli preesistenti e ora c’è la possibilità di registrare l’andamento del ciclo mestruale così come la possibilità di misurare il livello di stress, effettuare esercizi di respirazione o monitorare nuove attività (ora 11 in totale): yoga, vogatore, salto con la corda, pesi.
Viene inoltre introdotto un nuovo sistema di punteggio PAI (Personal Physiological Activity Indicator), il quale viene incrementato all’esecuzione di nuove attività fisiche; a detta di Xiaomi un punteggio superiore a 100 può contribuire a limitare problemi cardiocircolatori o simili e l’obiettivo di tale sistema è quello di fornire all’utente un’idea di stato di salute complessiva ella persona.
Per ciò che riguarda le notifiche la nuova modalità “Non disturbare” potrà essere attivata e disattivata a orari prestabiliti e limiterà la ricezione di notifiche sulla band.
NFC, Amazon Alexa e Sp02, tre casi a parte
Abbiamo pensato di proporvi un paragrafo dedicato così da potervi parlare più nello specifico di tre funzionalità che non vedranno la luce in Europa, dal momento che non saranno presenti/supportate da Mi Band 5; probabilmente tutto ciò potremmo vederlo solo con l’avvento di un’ipotetica versione Xiaomi Mi Band 5 Pro. Con ordine:
NFC
In Cina la commercializzazione ufficiale di Mi Band 5 ha avuto ufficialmente inizio già a partire dallo scorso 18 giugno in due varianti: una senza e un’altra con chip NFC, sfruttato tra le altre cose anche per i pagamenti con AliPay.
In Europa purtroppo non possiamo usufruire dell’NFC per i pagamenti in mobilità, mancanza che ritorna ancora una volta e che Xiaomi sembra non voler o non poter risolvere, almeno per il momento.
Amazon Alexa
Si è parlato della presenza dell’assistente vocale Amazon Alexa all’interno della band, tuttavia alla prova pratica tale assistente non risulta sfruttabile in quanto sia all’interno del bracciale che all’interno dell’app Mi Fit non siamo riusciti a recuperare alcun settaggio specifico da poter utilizzare, a differenza delle versioni cinesi che integrano invece XiaoAI, l’assistente vocale dell’azienda cinese.
In tutti i casi ci siamo chiesti come sia possibile una tale integrazione con Alexa data l’apparente assenza di un apposito forellino per il microfono.
Sp02
La versione cinese di Xiaomi Mi Band 5 è in grado di misurare la quantità di ossigeno nel sangue (SpO2), caratteristica assente nella versione globale di Mi Band. Questa funzionalità risulterebbe utile anche per effettuare un più preciso monitoring del sonno ma per il momento non la vedremo sbarcare nel nostro continente.
App Mi Fit e precisione
Mi Fit è la classica applicazione necessaria sia in fase di configurazione che nella visualizzazione dei dati delle attività e delle misurazioni conservati all’interno del proprio bracciale o caricati sul proprio account Xiaomi.
Lo stile di presentazione è il medesimo di quanto visto con Mi Band 4 dal momento che l’app non presenta particolari adattamenti a seconda che si abbia sincronizzato la versione 4 o 5.
Tra le possibilità di personalizzazione delle gesture della band fa ora capolino lo swipe verso destra o sinistra dalla schermata home utile per visualizzare apposite sezioni come meteo, controlli musica, notifiche e lo scatto da remoto con bracciale, che funziona (seppur con una latenza discutibile) anche con smartphone non Xiaomi o Redmi. Il tutto è comodamente settabile sempre dall’app Mi Fit.
Precisione
Per testare meglio le differenze nelle misurazioni abbiamo affiancato sia Mi Band 4 che Mi Band 5 sullo stesso polso. Abbiamo notato un costante divario nel conteggio passi, con Band 5 in difetto generalmente di 2oo/300 passi rispetto alla 4; possiamo dedurre come la 5 sia più accurata nella misurazione dal momento che la 4 è spesso risultata essere di manica larga in tal senso.
Invece non abbiamo notato differenze così sostanziali nella misurazione del battito cardiaco, al contrario dei risultati sulla qualità del sonno i quali hanno riportato valori discordanti tra i due fitness tracker.
Generalmente ci sentiamo di poter dare più credito ai risultati proposti da Mi Band 5 data la maggior precisione decantata da Xiaomi nelle misurazione delle fasi del sonno: è stata infatti introdotta la fase REM e la possibilità di monitorare anche i pisolini pomeridiani.
Batteria
La piccola batteria al suo interno può erogare massimo 125 mAh e garantire fino a circa 13 giorni di autonomia, nel nostro caso impostando la misurazione del battito a ogni minuto ed effettuando qualche attività fisica all’aperto.
Per ciò che riguarda la carica vi consigliamo di sfruttare le porte USB di un computer anziché i caricatori a muro degli smartphone. In tutti i casi i due pin di ricarica sono ora magnetici, dunque non occorrerà estrarre la capsula della Band 5 dal suo cinturino, rendendo il tutto più comodo e veloce.
In conclusione
Xiaomi Mi Band 5 rappresenta un ottimo miglioramento della precedente edizione dal momento che offre una miglior precisione dei vari sensori, più funzionalità a disposizione per l’utente e un prezzo che, anche se al momento potrebbe farvi riflettere sull’acquisto, è in linea con l’offerta Xiaomi e suscettibile in tutti i casi di svalutazione nel breve periodo.
Conviene passare da Mi Band 4 a 5? Forse ancora no, il nostro consiglio è quello di attendere una qualche opportunità di acquisto data da offerte online o presso negozi fisici, nonché appunto una naturale svalutazione prodotto.
A chi invece stesse pensando di accaparrarsela come prima smart band dell’azienda cinese allora non possiamo che consigliarne l’acquisto: trovare fitness tracker come Mi Band 5 a questo prezzo e con una tale quantità di funzioni e possibilità a disposizione è cosa rara, soprattutto considerando che funziona pure molto bene, altra caratteristica non sempre scontata.
Xiaomi Mi Band 5 è disponibile su HomeCleaner a questo link oppure su Amazon.it sempre a 39,90 Euro.
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