La PEC è uno strumento imprescindibile per chiunque abbia un’attività o abbia bisogno di sbrigare pratiche con la Pubblica Amministrazione permettendo uno snellimento importante delle operazioni e un risparmio di CO2 nel 2019 di 78mila tonnellate, che potrebbe salire fino a 120mila durante il prossimo anno. Ora l’Agenzia per l’Italia digitale ha pubblicato un nuovo documento, che permette l’uso della PEC in ambito europeo.
L’unico vero grande difetto della Posta Elettronica Certificata italiana infatti è da sempre la non appartenenza a standard riconosciuti a livello mondiale come PGP e S/MIME, che le hanno precluso una certa rilevanza a livello internazionale. Nonostante ciò comunque la PEC è piuttosto apprezzata nel nostro Paese e grazie all’adozione del primo schema interoperabile eDelivery qualificato, lo sarà ancor di più, in quanto la renderà conforme al regolamento elDAS. La PEC sarà anche in grado di rispondere ai requisiti ETSI così da poter essere riconosciuta a tutto tondo.
AgID aveva specificato in passato che la PEC non potesse soddisfare appieno i requisiti da elDAS in quanto non fosse prevista la verifica certa dell’identità del richiedente della casella di posta elettronica e non ci fossero controlli di conformità per i gestori dei servizi. A questo, per essere conforme con tutte le norme europee, sarà aggiunta la certificazione dell’integrità del contenuto delle comunicazioni e l’opponibilità di data/ora di invio e ricezione dei messaggi. Al momento i REM services (Registered Electronic Mail) ovvero ciò che nella pratica permetterà l’adeguamento alle norme internazionali, sono in fase di test in Italia.
Le prove di interoperabilità sono organizzate da ETSI e AgID oltre che AssoCertificatori e Uninfo. Questi test non coinvolgono solo il nostro paese ma ben 40 soggetti in 15 paesi europei, 4 paesi extraeuropei e 5 istituzioni governative. Il direttore dello sviluppo software di Aruba, a tal proposito ha dichiarato: “La PEC diventerà presto un sistema di recapito certificato qualificato utilizzabile in Europa, questo traguardo consentirà a tutti gli utenti di utilizzare il proprio indirizzo PEC nelle comunicazioni con la Pubblica Amministrazione o per quelle verso utenti, enti ed imprese europee mantenendo il valore legale e la sicurezza che da sempre contraddistinguono lo strumento PEC.”
Sembra quindi tutto pronto per un grande passo in avanti dell’Italia nel campo delle comunicazioni certificate, che sicuramente non faranno altro che permettere alle nostre imprese e ai privati di essere ancor più flessibili e sicuri quando comunicano con enti governativi o altre aziende.
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