Recensione Kobo Sage Kobo Libra 2 – Dopo aver introdotto la scrittura a mano su Kobo Elipsa, un dispositivo decisamente di nicchia per il suo prezzo e le sue dimensioni di cui potete leggere la nostra recensione, Rakuten Kobo torna sul mercato con due nuove soluzioni dal prezzo più contenuto ma ricche comunque di novità e di spunti di riflessione.

Grazie a Rakuten Kobo ho avuto la possibilità di provare per qualche settimana entrambi i lettori, utilizzandoli in maniera alternata per scoprirne le differenze e le similitudini. Dopo averli provati a fondo oggi vi parlo di entrambi, cercando di capire pregi e difetti di ognuno di essi, così da aiutarvi nella scelta qualora foste in cerca di un nuovo e-reader.

Kobo Sage e Libra 2, uguali ma diversi

Dopo aver provato l’immenso Elipsa ho deciso di partire dal “piccolo” Libra 2, dotato di uno schermo da 7 pollici leggermente più grande quindi rispetto ai classici lettori in commercio fino a poco tempo fa, con schermo da 6 pollici. Ho subito notato lo schermo non a filo, a differenza ad esempio del Sage, ma devo dire che dopo pochi minuti di lettura la sensazione iniziale è stata più che positiva.

Kobo Sage e Kobo Libra 2 a confronto: abbiamo provato i nuovi e-reader Kobo 1

Insieme a Kobo Sage 2 ho avuto anche una custodia davvero particolare: si può infatti piegare “pizzicando” il bordo per far combaciare le due parti dotate di magnete. In questo modo è possibile appoggiare il libro su una superficie piana, con qualsiasi orientamento, semplificando la lettura su una scrivania.

Pur apprezzandone la funzione di protezione dello schermo non l’ho trovata molto comoda, visto che leggo prevalentemente a letto e che la cover non è molto stabile su superfici morbide. Nel complesso comunque una buona soluzione che però si fa pagare (costa 39,99 euro sullo store ufficiale). Va inoltre considerato che la cover aggiunge 120 grammi di peso, rendendo leggermente elevato il peso del lettore che in questa configurazione supera i 330 grammi.

Molto comoda anche la funzione di rotazione automatica dello schermo, che però ho disabilitato visto che mi rendeva impossibile la lettura a letto, coricato su un fianco. Molto comodi i pulsanti laterali che permettono di cambiare pagina rapidamente, con la stessa mano che impugna il lettore. Ruotandolo di 180 gradi, per passarlo dalla mano destra a quella sinistra e viceversa, i comandi si invertono, in modo la funzione dei pulsanti non cambi.

Personalmente preferisco utilizzare quella che Kobo chiama “Alla rovescia”, utilizzando il tasto superiore per avanzare e quello inferiore per tornare indietro, visto che tenendo il lettore in mano il mio pollice cade proprio sul pulsante superiore. Questo però comporta l’inversione dei tasti in modalità orizzontale, una decisione discutibile da parte di Kobo, ma che non mi ha toccato particolarmente visto che preferisco l’orientamento tradizionale.

Finora vi ho parlato di Libra 2 ma gran parte delle considerazioni valgono anche per Sage, inclusa la certificazione IPx8 che rende entrambi i dispositivi resistenti all’acqua. La prima differenza è rappresentata dallo schermo, con lo schermo a filo con la scocca e di dimensioni superiori. La diagonale arriva infatti a 8 pollici, rappresentando un compromesso quasi perfetto tra portabilità e usabilità. Cresce anche la risoluzione, che passa dai 1680 x 1264 pixel del Libra 2 ai 1920 x 1440 pixel del Sage.

Kobo Sage e Kobo Libra 2 a confronto: abbiamo provato i nuovi e-reader Kobo 7

In realtà la risoluzione è la medesima, 300 ppi, ma le maggiori dimensioni dello schermo consentono di usare caratteri più grandi senza dover essere costretti a cambiare pagina ogni 10 secondi, una soluzione che ho apprezzato parecchio, visto che stanca meno la vista e offre un’esperienza di lettura più appagante.

Restano i controlli con i due pulsanti e la sleep cover pieghevole, ma arriva anche Kobo Stylus, che avevo già provato con ottimi risultati su Elipsa. Ritornano quindi tutte le funzioni di annotazione sui testi e la possibilità di scrivere le proprie note grazie all’applicazione dedicata. Peccato che il pennino non sia dotato di una propria batteria ma che sia necessaria una batteria AAAA, poco diffusa nei comuni supermercati, con il rischio di non poter continuare a utilizzarla quando si scarica. Avrei preferito un connettore USB Type-C per la ricarica e averla sempre pronta all’occorrenza.

Per il resto l’esperienza di scrittura è piacevole come su Elipsa, nonostante lo schermo di dimensioni inferiori e la capacità di riconoscimento del testo scritto, anche in maniera frettolosa e poco curata, è davvero sorprendete. Anche Kobo Sage dunque si propone come strumento ideale per chi oltre ad amare la lettura vuole un blocco di appunti avanzato sempre a disposizione, per il lavoro o per lo studio, con la possibilità di prendere appunti a mano e di convertire tutto in testo per velocizzare la stesura di relazioni o riassunti.

Kobo Sage e Kobo Libra 2 a confronto: abbiamo provato i nuovi e-reader Kobo 8

Impeccabile quindi l’esperienza di lettura, con una illuminazione uniforme, regolabile facilmente scorrendo il dito sul lato sinistro dello schermo, e con la regolazione della luce naturale, che permette aumentare i toni giallo/arancioni, riducendo l’affaticamento della vista soprattutto di sera. È possibile lasciare che il sistema adatti automaticamente la luce naturale in funzione dell’ora del giorno entrando in funzione in maniera efficace solo dopo l’orario configurato nelle Impostazioni.

Non solo lettura grazie agli audiolibri

La grande novità di Kobo Sage e Libra 2 è la possibilità di ascoltare gli audiolibri. Entrambi i dispositivi sono dotati di connessione Bluetooth per collegare uno speaker o un paio di cuffie. Insieme ai due lettori Rakuten Kobo ha lanciato anche il servizio Kobo Plus, di cui vi abbiamo parlato nel dettaglio in questo articolo, che permette di scaricare qualsiasi audiolibro pagando un abbonamento di 9,99 euro al mese, 12,99 euro per la versione che consente di scaricare audiolibri ed ebook senza limite alcuno.

Kobo Sage e Kobo Libra 2 a confronto: abbiamo provato i nuovi e-reader Kobo 16

Preciso subito che la presenza del Bluetooth, e la possibilità di collegare cuffie o speaker al lettore, non lo trasforma in un MP3, vista l’assenza di qualsivoglia applicazione per la lettura di file musicali. Potete solo ascoltare gli audiolibri, e questa a mio avviso è una scelta saggia da parte di Rakuten Kobo, visto che per ascoltare musica ci sono altri dispositivi, e musica e lettura non si coniugano bene.

Detto questo ho attivato la versione di prova di Kobo Plus per scaricare un paio di audiolibri, da ascoltare prima di dormire o durante le pause di lavoro, magari dopo pranzo. L’interfaccia è molto semplice, una copertina, il tasto per avviare la riproduzione e per andare avanti o indietro di 30 secondi. Nella parte bassa sono presenti una barra di avanzamento del capitolo, la lista di tracce presenti e il nome del dispositivo connesso tramite Bluetooth. In alto sono presenti il comando per regolare la velocità di riproduzione, da 0,75 x 2,75x, anche se la migliore esperienza di ascolto è ovviamente quella a velocità naturale, le statistiche sulla riproduzione e il controllo del volume.

Ho collegato sia una soundbar Xiaomi che un paio di Liberty 3 Pro e Anker e in entrambi i casi l’esperienza di ascolto è stata ottima. Funzionano anche i comandi delle cuffie, quelli per regolare il volume, mettere in pausa la riproduzione e saltare alla traccia successiva o precedente. Ho inoltre molto utile la possibilità di continuare ad ascoltare l’audiolibro anche con il lettore in standby, così da risparmiare batteria.

L’ascolto va infatti a incidere in maniera significativa sull’autonomia, tanto che difficilmente riuscirete ad ascoltare un intero audiolibro se non ricorrendo a qualche ricarica intermedia, almeno per quanto riguarda Sage.

Autonomia non perfetta

È proprio l’autonomia uno degli aspetti che mi hanno meno convinto di questi nuovi lettori Kobo. Se gli schermi sono di ottima qualità, con una serie di impostazioni che consentono di regolare in maniera precisa dimensioni e tipo del carattere, margini e interlinea, la batteria non mi è parsa all’altezza dei modelli precedenti.

Ascoltando un audiolibro con lo schermo acceso sono rimasto a secco dopo circa 4 ore, con il WiFi acceso e l’illuminazione al minimo, e poco più di cinque ore con lo schermo spento. Questo con Kobo Sage, che dei due è quello con la batteria più piccola, mentre Libra 2 raggiunge circa sette ore con schermo acceso e nove con schermo spento. Il più piccolo dei due potrebbe quindi consentirvi di ascoltare un intero libro, a patto di non indulgere troppo con i riavvolgimenti per riascoltare particolari o interi capitoli.

Kobo Sage mostra il fianco anche nella fase di scrittura su schermo, una operazione che a quanto pare richiede molta energia. Nei miei test empirici ho calcolato un’autonomia di poco superiore alle due ore. Ho provato a scrivere, cancellare e cambiare pagina fino a consumare il 10% della batteria, cosa che è avvenuta in circa 13 minuti. Difficile dunque utilizzare Kobo Sage per una mattinata di appunti all’università.

Anche utilizzando il Sage come un “normale” lettore di ebook l’autonomia non è strepitosa. Con l’aggiornamento dello schermo a ogni pagina, il WiFi attivo (per garantirmi la possibilità di continuare la lettura su un altro dispositivo) e la luminosità attorno al 15%, sono arrivato a meno di due settimane di utilizzo, con meno di un’ora di utilizzo al giorno. Davvero poco rispetto all’autonomia tipica di questo tipo di dispositivi, che offrono almeno un mese di utilizzo prima di dover ricorrere alla ricarica. Una soluzione è sicuramente rappresentata dalla Power Cover, un accessorio necessario per avere un alloggiamento per Kobo Stylus, ma in questo caso il prezzo di acquisto cresce in maniera significativa.

Decisamente migliore la situazione su Kobo Libra 2, che nelle stesse condizioni di utilizzo ha superato le tre settimane di autonomia, un risultato decisamente migliore e più in linea con le mie aspettative, anche se inferiore ad altri modelli presenti sul mercato. È probabile che disattivando WiFi e illuminazione e aumentando l’intervallo di aggiornamento dello schermo le cose migliorino ulteriormente, ma a mio avviso queste sono le condizioni ideali e realistiche di utilizzo.

In conclusione

Eccoci arrivati dunque alle conclusioni. Pur essendo più piccolo e leggermente meno performante, ho preferito Kobo Libra 2, che a un costo leggermente superiore rispetto a quello di Libra H2O offre un deciso miglioramento, grazie anche al lettore di audiolibri. A 189,99 euro non è forse il modello che consiglierei a chiunque, ma chi vuole un dispositivo in grado di visualizzare ebook e di riprodurre audiolibri non troverà di meglio. Potete acquistarlo su Mondadori Store con disponibilità immediata, aggiungendo 39,99 euro nel caso voleste anche la cover protettiva.

Diverso il discorso per Kobo Sage venduto a 289,99 euro su Mondadori Store: per sfruttarlo al meglio è necessario aggiungere 39,99 euro per la Kobo Stylus e altri 79,99 euro per la Power Cover, indispensabile per avere l’alloggiamento della Stylus e per un’autonomia dignitosa. Arriviamo così a 409,97 euro, appena superiore al prezzo di Kobo Elipsa, che include di serie cover e stilo.

Mi sento di consigliarlo a chi cerca un dispositivo più compatto e leggero, i veri vantaggi di Kobo Sage rispetto a Kobo Elipsa.