Dopo Deutsche Telekom, un’altra importantissima compagnia telefonica ha deciso di fare il suo ingresso nel settore dell’innovazione finanziaria. Stiamo parlando di Telefónica, azienda iberica che ha annunciato non solo la sua intenzione di accettare i pagamenti con criptovalute, ma anche di entrare nel Metaverso.

In particolare, proprio Telefónica sembra orientata a dare vita ad un suo token specifico. Si tratta in effetti di una notizia di non poco conto, la quale potrebbe contribuire a migliorare un sentimento nei confronti degli asset virtuali al momento non proprio esaltante, nonostante il ritorno di interesse generato dal loro impiego nell’ambito del conflitto ucraino.

Il mercato è infatti in notevole affanno ormai da mesi, nel corso dei quali le quotazioni di molti progetti sono letteralmente crollate, anche nel caso di quelli legati a settori di cui si preconizza una clamorosa esplosione nel corso dei prossimi anni. A partire da finanza decentralizzata (DeFi) e Metaverso.

Ma andiamo a vedere meglio cosa sta accadendo all’interno della più grande compagnia telefonica spagnola, per cercare di capirne meglio le implicazioni, anche per le altre compagnie di telecomunicazioni attive sul suolo continentale.

Telefónica si avvia verso i pagamenti in criptovalute

La prima notizia a destare una certa sensazione è quella relativa alla ventilata intenzione di accettare i pagamenti in asset virtuali da parte di Telefónica. Se, infatti, negli Stati Uniti Tesla ha accettato il Bitcoin per i propri modelli, per poi fare marcia indietro a causa dei problemi ambientali connessi al mining, e AMC ha fatto lo stesso con alcuni token tra cui Dogecoin, l’Europa è ancora in notevole ritardo da questo punto di vista.

Restano naturalmente da chiarire alcune questioni, ovvero:

  • se sarà accettato un solo token oppure più di uno;
  • ove si optasse per un solo progetto non è però detto che la scelta cada su Bitcoin, alla luce delle preoccupazioni di carattere ambientale attualmente di scena sul vecchio continente e la possibilità di un bando nei confronti del mining di criptovalute portato avanti con l’algoritmo di consenso Proof-of-Work (PoW). E forse neanche Ethereum, considerato come l’azienda di Vitalik Buterin sia ancora attardata sulla strada che conduce allo staking.

Il nuovo token di Telefónica

Non meno interessante, però, è la questione legata al token targato Telefónica che è stato messo in preventivo. Anche in questo caso gli interrogativi si rincorrono in queste ore, in quanto non è chiaro se si tratterà o meno di una stablecoin ancorata all’euro.

Deutsche Telekom, che ha preceduto la compagnia iberica, ha dal suo canto imboccato proprio questa strada. Lo ha fatto investendo in CELO, la startup californiana che ha lanciato sul mercato l’omonima criptovaluta. Per portare a termine l’operazione ha usato come tramite Telekom Innovation Pool (Tip), il fondo di investimento strategico di Dt assistito da Deutsche Telekom Capital Partners (Dtcp).

L’operatore delle telecomunicazioni tedesco ha inoltre optato per un investimento nei token digitali utilizzati sulla piattaforma. Ha cioè intrapreso la stessa strada che era stata intrapresa da Tesla, la quale in precedenza aveva deciso di convertire parte della sua tesoreria in denaro digitale.

Una strada la quale è stata per il momento chiusa dalle grandi polemiche collegate all’eccessivo carico ambientale che comporta il mining di Bitcoin. Polemiche che hanno spinto poi Elon Musk a mettersi alla testa di un gruppo di personalità del settore crypto decise a farsi carico di una vera e propria rivoluzione nel campo. Ovvero quella propugnata dal Bitcoin Mining Council, che si propone di abbattere in maniera consistente le emissioni dannose nel corso dei prossimi anni.

Anche per Telefónica la questione collegata all’eccessivo utilizzo di energia e ai danni ambientali collegati al mining sarà impossibile da ignorare. Soprattutto alla luce del nuovo regolamento sugli asset virtuali in discussione presso il Parlamento Europeo. All’interno del quale è stato per ora stralciato il bando a BTC. Un ostracismo che però potrebbe tornare d’attualità ove i Paesi nordici (Svezia in particolare) dovessero persistere nella loro chiusura verso l’icona crypto di Satoshi Nakamoto.

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Telefónica e Metaverso

Come abbiamo già ricordato, la compagnia iberica sembra anche intenzionata a sfruttare le nuove opportunità collegate al Metaverso. Ennesima grande azienda intenzionata a percorrere la strada della realtà virtuale nella speranza che sia in grado di rivelarsi effettivamente proficua come descritto nei tanti report che hanno ad esempio spinto Facebook al suo rebranding.

Per quanto concerne questa operazione, la curiosità è collegata alla scelta del token su cui puntare. Al momento la scelta sembra essere ristretta a due veri e propri pesi massimi, ovvero Decentraland (MANA) e The Sandbox (SAND). A meno di notevoli sorprese sarà proprio uno dei due a godere in termini di quotazione della spinta propulsiva assicurata dalla decisione di Telefonica.

Non resta quindi che attendere le prossime indiscrezioni, che fioriranno sicuramente nel corso delle prossime settimane, per capire quale sarà la direzione realmente intrapresa da Telefónica. E anche per capire quale sarà la reazione delle compagnie del settore telefonico di fronte all’attivismo dell’azienda spagnola. Non è infatti assolutamente da escludere il coinvolgimento di analoghi attori in progetti collegati all’universo dell’innovazione finanziaria.

Leggi anche: Il bando nei confronti del mining di Bitcoin all’interno dell’UE è per ora saltato