A meno di una settimana dall’ultima volta, rieccoci a parlare dell’attesa serie iPhone 14 di Apple con un nuovo carico di indiscrezioni che — ancora una volta — insistono sulla maggiore differenziazione tra i modelli 14 e i modelli 14 Pro. Il focus è su alcune differenze di natura hardware non esattamente di secondaria importanza.
Sebbene siano i nuovi melafonini ad occupare il centro della scena, non manca un accenno anche ad altre novità interessanti in preparazione in quel di Cupertino.
Indice:
iPhone 14 meno nuovo e avanzato di iPhone 14 Pro
Nei giorni scorsi abbiamo parlato degli smartphone di casa Apple soprattutto in ottica di offerte disponibili e di numeri di vendite della serie 13 (tra record e tonfi clamorosi), ma non è mancata l’occasione di gettare lo sguardo all’orizzonte, tra chip a 2 nm ancora lontani e i già più vicini iPhone 14.
A proposito di questi ultimi, mentre i mesi che ci separano dalla loro presentazione ufficiale cominciano a diminuire, è stato il solito Mark Gurman di Bloomberg a fare il punto della situazione nell’ultima edizione della newsletter Power On.
Strategie Apple per gli iPhone: dal passato al futuro
Gurman parte da un interessante excursus sulle strategie di Apple riguardo agli iPhone. A partire dal modello iPhone 6 del 2014, il produttore californiano ha adottato un ciclo di tre anni per ogni nuovo design hardware: nel primo anno di un nuovo design, viene introdotto un look completamente rinnovato; nel secondo anno, il design resta invariato e cambia la componentistica interna; nel terzo anno, anche il design subisce alcune modifiche chiave.
Questo modello è stato usato per gli ultimi tre design, vale a dire:
- iPhone 6 nel 2014, seguito dall’identico iPhone 6s nel 2015 e da iPhone 7 nel 2016, quest’ultimo con nuove linee per le antenne, doppia fotocamera sul Plus e privo di ingresso per il jack audio.
- iPhone X nel 2017, seguito da iPhone Xs nel 2018 con lo stesso design e da iPhone 11 nel 2019, con un nuovo modulo fotografico e una finitura opaca per la back-cover.
- iPhone 12 nel 2020, il successore iPhone 13 nel 2021 e tra qualche mese iPhone 14, che dovrebbe introdurre cambiamenti maggiormente degni di nota.
A proposito dei nuovi modelli, si è già parlato di un nuovo notch per i modelli Pro — necessario finché Apple non riuscirà a portare il Face ID sotto al display — e di un modulo fotocamere più sporgente.
A dirla tutta, il cambiamento più evidente atterrà alla composizione della line-up e, quindi, alle diagonali dei display.
L’attuale serie di punta comprende:
- iPhone 13 mini da 5,4 pollici
- iPhone 13 da 6,1 pollici (ecco la nostra recensione)
- iPhone 13 Pro da 6,1 pollici (ecco la nostra riprova)
- iPhone 13 Pro Max da 6,7 pollici
Le vendite deludenti del modello mini e la popolarità di quello Max — soprattutto in Cina —, avrebbero convinto Apple a ripensare la line-up in questo modo:
- iPhone 14 da 6,1 pollici
- iPhone 14 Pro da 6,1 pollici
- iPhone 14 Max da 6,7 pollici
- iPhone 14 Pro Max da 6,7 pollici
In questo modo anche il modello più economico avrebbe per la prima volta una variante con display più grande, che secondo Gurman avrebbe tutte le carte in regola per riscuotere un grande successo.
Una simile gamma di prodotti, onde evitare eccessive sovrapposizioni, porterebbe Apple ad introdurre giocoforza delle differenze hardware, che secondo Gurman saranno di non poco momento. Allo stato attuale, le maggiori differenze tra i 13 e i 13 Pro attengono alla fotocamera tele, al frame in alluminio per i primi e in acciaio per i secondi, allo scanner LiDAR, al display ProMotion, all’autonomia leggermente diversa, al core grafico in più sui Pro e ai tagli di memoria.
Con gli iPhone 14, invece, la differenza dovrebbe diventare netta e subito evidente, al fine di giustificare lo status (e il prezzo) dei “Pro”. In particolare:
- Il nuovo sensore da 48 megapixel della fotocamera wide-angle (quella principale) sarebbe esclusivo degli iPhone 14 Pro, mentre gli iPhone 14 rimarranno ancora fermi a 12 megapixel.
- I modelli Pro affideranno le proprie prestazioni al nuovo processore A16, invece quelli standard dovranno accontentarsi del chip A15 delo scorso anno, o al massimo di una sua variante.
Della connettività satellitare si era già parlato lo scorso anno ma Apple non aveva fatto in tempo, adesso Gurman sostiene che i tempi potrebbero essere maturi. Viene precisato, comunque, che tale funzione servirà solo per le comunicazioni d’emergenza in caso di mancanza di segnale. Una funzione analoga potrebbe arrivare anche su Apple Watch nel 2022 o nel 2023, ponendosi come alternativa a dispositivi dedicati come Garmin inReach Explorer e SPOT. Partner di Apple in questa nuova iniziativa sarebbe Globalstar Inc., che lo scorso febbraio aveva annunciato di aver raggiunto un accordo per acquistare 17 nuovi satelliti finalizzati ad alimentare un servizio satellitare per un potenziale cliente (non menzionato apertamente) che aveva pagato centinaia di milioni di dollari.
Altre novità: iMac con M3, iOS 15.5 e WWDC 2022
Dei piani di Apple per il chip M2 vi avevamo parlato dettagliatamente in questo precedente articolo dedicato, ma ora Gurman consiglia di tenere gli occhi aperti, perché Apple starebbe già lavorando ad un iMac con chip M3, che comunque arriverà non prima del 2023. La fonte crede ancora in un iMac Pro, anche questo però non sarebbe imminente.
Infine, iOS 15.5 si avvicina al rilascio (la scorsa settimana è arrivata la seconda versione beta), ma le novità scarseggiano, il 28 aprile verranno comunicati i risultati finanziari del trimestre fiscale conclusosi a fine marzo e dal 6 al 10 giugno si terrà la WWDC 2022.
Leggi anche: Migliori TOP 2022 a confronto: S22 Ultra vs iPhone 13 Pro, Pixel 6 Pro, Find X5 Pro e P50 Pro
In copertina iPhone 13
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