I social, come ben sa chi li utilizza abitualmente, possono dare luogo a notevoli diverbi, tradendo infine la propria funzione di condivisione. Non a caso su Twitter un notevole numero di utenti opta per circoscrivere il proprio pubblico, impedendo la partecipazione alle discussioni generate dai propri tweet a chi non è stato abilitato a partecipare. Si tratta di una funzione in prova, non a caso utilizzata da alcuni personaggi pubblici per limitare in parte il proprio pubblico ed evitare anche l’eccessiva dispersione dei contenuti.
La funzione si chiama Twitter Circle e nel corso del test la sua distribuzione è stata via via allargata, sino a diventare ufficialmente aperta a tutti, in maniera del tutto indipendente dalla piattaforma utilizzata, si tratti di iOS, Android o desktop . È stata la stessa azienda a ufficializzare il tutto con un comunicato affidato al proprio blog. Andiamo quindi a conoscerla meglio e a cercare di capirne le possibili implicazioni per chi intenda farne realmente uso.
Twitter Circle: cos’è e come funziona
“A volte vuoi solo parlare con la tua gente. Ecco perché abbiamo creato Twitter Circle, un nuovo modo di twittare a un pubblico più ristretto”. Questo è l’incipit dell’annuncio della nuova funzione pubblicato sul blog di Twitter.
All’introduzione fa seguito una spiegazione delle mosse intraprese dall’azienda per andare incontro a chi avverte tale esigenza: “Con Twitter Circle, le persone ora hanno la flessibilità di scegliere chi può vedere e interagire con i loro contenuti su base Tweet per Tweet. Ciò rende più facile avere conversazioni più intime e creare connessioni più strette con i follower selezionati.”
La novità risale ormai al passato mese di maggio, e secondo Twitter il riscontro da parte degli utenti sarebbe stato straordinariamente positivo, tanto da spingere infine l’azienda ad allargarne il raggio d’azione a tutti gli utenti del social media.
Come funziona Twitter Circle? Il primo passo in tal senso è rappresentato dalla comparsa di un’opzione che consentirà di scegliere tra la condivisione del contenuto creato con tutti i propri follower o soltanto con la propria cerchia di seguaci. Le cerchie possono contenere fino a 150 persone e sta a chi posta decidere chi può prendere parte alla conversazione, in ogni momento. Le modifiche apportate alla cerchia non saranno comunque rese note, evitando in tal modo il possibile deterioramento dei rapporti che potrebbe conseguirne.
I tweet inviati alla propria cerchia saranno a loro volta contrassegnati tramite la comparsa di un badge verde sotto gli stessi. Possono essere visti esclusivamente da coloro che sono stati selezionati per farne parte e non possono essere ritwittati o condivisi, per ovvie ragioni (se sono stati limitati, è del tutto chiaro che l’estensore non vuole renderli disponibili a tutti). Anche tutte le risposte ai messaggi in questione sono private, anche nel caso in cui il proprio account Twitter sia pubblico.
Le reazioni alla base della decisione su Twitter Circle
Come abbiamo già sottolineato, le reazioni all’avvento di Twitter Circle si sono rivelate estremamente positive. In particolare, chi ha gradito la novità ha indicato i seguenti aspetti positivi:
- il sentirsi maggiormente a proprio agio nel twittare e nell’esprimersi:
- l’opportunità di non dover più ricorrere ad account alternativi o secondari per limitare la propria platea a seguaci coi quali si avverta una maggiore affinità;
- la possibilità di condividere i contenuti con un gruppo di amici vicino e in continua evoluzione, senza dannose dispersioni;
- quella di non dover continuamente alternare tra le impostazioni dell’account protetto e pubblico, con la possibilità di pericolosi equivoci.
Molto interessante è uno dei motivi addotti a spiegazione dell’effettiva utilità della nuova funzione, ovvero quello di regalare ulteriori dosi di sicurezza ad alcuni utenti, ad esempio coloro che fanno parte della comunità LGBTQ+, ovvero gli stessi che molto spesso sono costretti a ricorrere ad account protetti in modo da potersi relazionare al meglio con gli iscritti i quali ne condividono l’orientamento sessuale o l’identità di genere.
Occorre comunque sgombrare il campo da un possibile equivoco: Twitter Circle non è la stessa cosa di Communities. Se la prima funzione permette di contattare solo le persone più vicine, la seconda è rivolta a utenti coi quali si condividono alcuni interessi. Non si tratta di un doppione, quindi, ma di una preziosa integrazione per chi a volte ha la necessità di circoscrivere il proprio pubblico.
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