Il crypto winter continua a provocare vittime praticamente senza soluzione di continuità. L’ultima azienda del settore a cedere di schianto è Nuri, la banca tedesca che incentrava il suo modello di business sul prestito di criptovalute da parte dei clienti, i quali erano remunerati per farlo, nell’ordine del 3% annuo.
La banca ha infatti dichiarato bancarotta e invitato gli oltre 500mila clienti che avevano sottoscritto la sua proposta a ritirare al più presto possibile i fondi depositati, ponendo come termine ultimo per poterlo fare il prossimo 18 dicembre. Si tratta del triste epilogo di una vicenda che era già venuta fuori ad agosto, quando l’azienda si era dichiarata insolvente proprio a causa delle difficoltà conseguenti al continuo crollo dei mercati in atto ormai dalla fine del 2021.
Se in quel momento voci interne alla banca avevano provato a sdrammatizzare affermando di essere all’opera per una ristrutturazione in grado di salvarla, quanto fatto nel corso di questi mesi non è evidentemente bastato. È stata Kristina Walcker-Mayer, il CEO dell’ex Bitwala (questo il nome originale della banca), ad affermare nella sua lettera di commiato che il permanere di una situazione complicata sul mercato crypto ha praticamente vanificato ogni tentativo in tal senso. Ha inoltre ricordato che ad aggravare ulteriormente il quadro è stato proprio il crac di Celsius, il network di cui Nuri era partner.
Nuri, la lettera di Kristina Walcker-Mayer
La lettera del CEO di Nuri è stata pubblicata sul blog aziendale e tra le altre cose è possibile leggere: “Durante la procedura preliminare di insolvenza, negli ultimi 3 mesi abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri amministratori fallimentari su un piano di ristrutturazione e abbiamo cercato di trovare un potenziale acquirente per continuare la nostra storia. Sfortunatamente, non siamo stati in grado di trovare investitori per continuare la nostra missione e abbiamo chiesto ai nostri clienti di ritirare i propri fondi entro il 18/12/2022 al più tardi, in modo che l’attività possa essere chiusa e liquidata. I clienti hanno accesso e potranno prelevare tutti i fondi fino alla suddetta data. Tutti i beni nel tuo account Nuri sono al sicuro e non sono interessati dall’insolvenza di Nuri. Le negoziazioni saranno possibili fino al 30/11/2022.”
A rendere interessante la vicenda è proprio l’epilogo. Se nel caso di Terra (LUNA), Celsius e delle altre aziende crollate nei mesi passati gli investitori erano restati praticamente con il cerino acceso in mano, nel caso di Nuri coloro che hanno messo i propri fondi sui conti, i quali grazie alla collaborazione con Solarisbank erano assolutamente autorizzati, potranno rientrarne in possesso. A restare sotto le macerie saranno invece i 215 lavoratori, cui spetterà il compito di trovare un nuovo impiego in un momento non molto felice per l’economia globale.
Sembra quindi caduta, almeno per il momento, l’ipotesi che altre aziende fintech possano procedere all’acquisto della banca fallita. Anche in questo caso sembrano aver pesato in maniera determinante le vicende degli ultimi mesi, con una lunga serie di fallimenti tali da allontanare un gran numero di investitori dalle criptovalute, spinti a farlo anche dalle sconcertanti rivelazioni sul crac di Terra.
Rivelazioni che, in particolare, hanno investito come un tornado la figura del suo fondatore, Do Kwon, nel frattempo scappato (secondo alcuni in Corea del Nord), per mettersi al riparo dall’arresto da parte dell’Interpol. Un finale tragico che ha visto il dissolversi di miliardi di dollari di investimenti il quale, per fortuna, è stato risparmiato agli utenti di Nuri.
A tale proposito, occorre anche sottolineare come nel tentativo di evitare situazioni traumatiche, la stessa Nuri ha anche provveduto a stringere una collaborazione con Vivid Money GmbH, un fornitore europeo di lunga data di un’app mobile per criptovalute e servizi bancari. Grazie ad essa chi vorrà continuare a fare trading e gestire le proprie finanze quotidiane potrà farlo in assoluta sicurezza. Vivid accoglierà infatti gli utenti Nuri con un’offerta esclusiva, grazie alla quale riceveranno il 2% di cashback e un mese gratuito in caso di apertura di un conto Prime entro la fine dell’anno in corso.
Leggi anche: Brutte notizie per gli utenti Celsius: rimborsi limitati e nemmeno per tutti
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