L’intelligenza artificiale, soprattutto in questi ultimi anni, è stata sfruttata da molti come chiave per aprire diverse porte, per accedere a varie funzioni, via via più popolari e accessibili a chiunque. Ma la sperimentazione, insita in una disciplina ancora per tanti versi cifrata, porta sempre avanti nuove e interessanti prospettive.
Di recente ha fatto notizia ad esempio il software europeo Itflows che, grazie all’IA promette (promette perché si presume entri in funzione ad agosto 2023) di prevedere i flussi migratori, la vittoria truffaldina di Midjourney a un concorso d’arte, o ancora, l’IA di Meta che trasforma parole e brevi testi in video.
Ecco, proprio quest’ultima soluzione è quella più prossima alle novità che Google ha annunciato negli scorsi giorni al riguardo, dei modelli generativi basati sull’intelligenza artificiale che, in vario modo, mirano a sbloccare la creatività, insomma fanno da musa ispiratrice per, scrittori, artisti, e non solo.
Indice:
Sbrigliare la fantasia con l’IA: la promessa di Google
È uno scenario che, a seconda di come lo si guarda, può certo palesare parecchie ombre sugli sviluppi di un’IA siffatta. Ma d’altronde lo stesso discorso lo si potrebbe fare anche per la citata Midjourney o per soluzioni simili, che in certi casi già depennano la vena artistica umana. Ma al di là di questo, due parole sull’annuncio di Google in questione.
Big G intitola così la novità Potenziare creatori e artisti con l’IA. Come? Con una serie di strumenti legati a vari modelli generativi basati sull’intelligenza artificiale, che offrono strumenti diversi per fini simili: rendere per certi versi più concreta la fantasia di chi li utilizza, e quindi (dice Google) liberare la creatività, una specie di musa ispiratrice, come dicevamo.
Si va dai video generati dall’IA a partire da semplici frasi e sintagmi, processo che si applica anche alle immagini in AI Test Kitchen, fino ad arrivare a City Dreamer e a Wobble, due strumenti che, alla stregua dei precedenti, permettono di dare vita a città a tema e a personaggi mostruosi che ballano, saltano e si muovono, a partire da semplici prompt testuali.
E se ciò non bastasse Google fa parola anche di DreamVision, un sistema di produzione di modelli tridimensionali che funziona su qualsiasi ambiente 3D, o ancora di AudioLM, un modello che impara a generare discorsi realistici e musica per pianoforte ascoltando dei file audio, funzionando in maniera simile ai sistemi suddetti, cioè prevedendo quali suoni dovrebbero seguire a una traccia audio fornita dall’utente.
Wordcraft: l’IA di Google che scrive per te
Dovrebbe essere chiaro, a questo punto, l’orizzonte d’influenza di strumenti come questi. Google stessa fa sapere che per renderli più efficaci sta lavorando con vari scrittori utilizzando Wordcraft, uno strumento creato dai ricercatori di Google PAIR che fa leva su LaMDA, un modello di intelligenza artificiale per i dialoghi, per generare testo basato sull’intelligenza artificiale.
Ecco, sta qui il nocciolo della questione che in parte vi anticipavamo con le (legittime?) perplessità di cui sopra. Molti di voi, con buona probabilità, si ricorderanno la storia dell’intelligenza artificiale dichiarata senziente da un ingegnere di Google, poi licenziato. Riguardava proprio LaMDA, la tecnologia che sta dietro a questo prototipo di strumento di scrittura, Wordcraft, che promette di servire come supporto per gli scrittori, come musa per creare nuove storie o, più semplicemente, per superare il cosiddetto blocco dello scrittore.
Per questo Google ha riunito 13 scrittori che hanno accettato di usare tale sistema come supporto per scrivere storie. Ma se LaMDA è addestrato a prevedere le parole più logiche, a partire da un certo testo/dialogo e all’interno di un certo contesto, Wordcraft mira a rendere il tutto ancor più preciso e coerente a livello situazionale. Essendo un text editor with purpose o magic text editor (così lo definisce Google), è ragionevole aspettarsi degli strumenti con cui personalizzarne gli effetti.
In concreto Wordcraft fa due cose: fornisce all’utente opzioni per riscrivere una determinata frase in funzione di determinati effetti (per renderla più divertente o malinconica, ad esempio), ma ciò che rende lo strumento speciale è l’utilizzo che se ne può fare per ottenere qualche trovata d’ingegno, cioè dare all’IA carta bianca per descrivere o raccontare qualcosa che può dare il La a chi scrive per continuare, per superare il blocco dello scrittore, poniamo.
The tool had the value … of giving me a place on my computer to go that looked like a blank page but did not behave as such ha dichiarato la scrittrice Michelle Taransky.
By taking the seed from LaMDA and saying, “Yes, and…” I can force myself to go down routes I wasn’t thinking of exploring and make new discoveries ha ammesso lo scrittore cinese Ken Liu.
In un esempio di commedia nera, l’autore statunitense Robin Sloan ha utilizzato la funzione di chatbot per realizzare uno scenario fantastico in cui i suoi personaggi incontrano la loro morte.
It can be very useful for coming up with ideas out of thin air, essentially. All you need is a little bit of seed text, maybe some notes on a story you’ve been thinking about or random bits of inspiration and you can hit a button that gives you nearly infinite story ideas ha dichiarato l’autrice greca Eugenia Triantafyllou.
Comunque, i vari autori partecipi di questo gruppo di ricerca su Wordcraft hanno convenuto sul fatto che evocare idee dal nulla era una delle cosa più interessanti del modello di intelligenza artificiale, modello che, per ovvi motivi, non è ancora esente da incoerenze a illogicità.
La sfida più grande, per ora, è insegnare a Wordcraft il modo per mantenere lo stile di scrittura, una voce narrativa coerente con ciò che l’autore sta scrivendo. È un po’ questo il tallone d’Achille dell’IA di Google, assieme alla comprensibile tendenza a cadere in sconclusionatezze e soprattutto nei cliché (d’altronde è pur sempre un sistema che nasce e si sviluppa dall’ordinario internet, da cui ne derivano pregiudizi, rappresentazioni statiche del mondo e della società, e via dicendo).
Dunque, per ora possiamo dormire sonni tranquilli con Wordcraft e lo stesso possono fare autori e potenziali tali. La fantasia non gli manca, ma si tratta di una fantasia spicciola e poco originale, utile al momento per avere qualche spunto o poco più. Certo, le potenzialità sono notevoli, e lo si capisce già dalle storie pubblicate sul sito web dedicato, dove potete scoprirne di più, interessati o intimoriti che siate.
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