Evernote, popolare app di appunti e gestione attività, ora batte bandiera italiana. A prenderne il controllo è stata infatti Bending Spoons, la società milanese nota nel nostro Paese per aver sviluppato l’app Immuni, nel corso della fase più acuta della pandemia di Covid. Un acquisto che potrebbe riportare in auge l’applicazione, dopo anni in cui una concorrenza sempre più serrata aveva contribuito alla sua messa in secondo piano a livello di immagine, nonostante i 250 milioni di utenti attivi in ogni parte del globo.

Il vero e proprio passaggio di consegne avverrà però nel corso del prossimo anno. Già da ora possiamo però dire che si tratta di un vero e proprio evento. Se nel corso degli ultimi anni abbiamo visto un gran numero di realtà tricolori passare in mano straniera, stavolta è una società statunitense ad essere acquisita da una azienda del nostro Paese. Un acquisto ancora più significativo per il settore in cui avviene.

L’annuncio di Evernote

Ad annunciare quanto sta avvenendo è stato il CEO di Evernote Ian Small in una nota pubblicata sul blog ufficiale, affermando che la decisione è da interpretare nel senso di un passo in direzione del viaggio intrapreso ormai da tempo, teso a fare dell’app una vera e propria estensione del cervello degli utenti. In buona sostanza dovrebbe essere l’ala di Bending Spoons a consentire alla software house statunitense, di stanza a Sunnyvale, la prosecuzione del cammino di crescita che è stato intrapreso negli ultimi anni.

Un periodo il quale ha visto Evernote aggiungere una lunga serie di funzionalità alla sua proposta nell’evidente intento di esaltare il rendimento della piattaforma, che è stata anche ristrutturata da un punto di vista grafico in modo da risultare non solo più semplice, ma anche piacevole da utilizzare.

Proprio in questi giorni Evernote ha provveduto a rilasciare nuovi strumenti in versione beta per l’editing collaborativo. Grazie ad esse un maggior numero di utenti sarà presto in grado di poter modificare la stessa nota in maniera simultanea, mentre uno di essi avrà l’opportunità di modificare la stessa nota su dispositivi diversi. Per quanto riguarda invece l’immediato futuro, è previsto il supporto ai calendari di Office 365. In attesa che ciò accada continuerà il rilascio di aggiornamenti meno evidenti, ma incentrati sulle esigenze della clientela, tali da sfociare infine in una esperienza d’uso più performante.

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A proposito di Bending Spoons

I termini economici dell’accordo non sono ancora stati rivelati. In attesa di poterne sapere di più è però già possibile sottolineare l’importanza dell’acquisizione di Evernote da parte di Bending Spoon, società che nel nostro Paese è nota in particolare per il varo di Immuni. Si tratta dell’app che è stata adottata dallo Stato italiano per riuscire a monitorare e tracciare i contagi durante la pandemia Covid-19, per poi essere donata poi a SOGEI. Nel corso della sua vita l’app è stata oggetto di ripetute polemiche (non dovute però alla sua validità dal punto di vista tecnico), che paradossalmente si sono rivelate una sorta di campagna pubblicitaria per l’azienda meneghina.

Se Immuni ha permesso a Bending Spoons di acquisire notorietà in Italia, occorre comunque ricordare che all’interno del suo portfolio compaiono anche altre realizzazioni di rilievo, a partire dalla suite di editing video Splice e da Remini, app di editing media basata su Intelligenza Artificiale (AI).

Nel corso dei mesi passati, l’azienda era balzata agli onori delle cronache per la raccolta di ben 340 milioni di dollari da una serie di finanziatori tra i quali comparivano nomi di grande rilievo. Il riferimento è in particolare Eric Schmidt, ex presidente esecutivo e CEO di Google, la star di Hollywood Ryan Reynolds e l’ex CEO di Vimeo Kerry Trainor. Già all’epoca si era vociferato che i soldi raccolti sarebbero stati impegnati in una campagna di acquisizioni, di cui quella di Evernote potrebbe essere la prima.

L’azienda acquisita vanta introiti dichiarati per 100 milioni di dollari e la sua attività viene ripartita tra la sede californiana e le diramazioni commerciali che si dipanano non solo all’interno degli Stati Uniti (Texas e Washington), ma anche in India, Giappone e Cile. Proprio la rilevanza di Evernote ha naturalmente spinto alcuni osservatori a domandarsi il reale motivo della decisione presa dalla sua proprietà. In attesa di saperne di più, l’opinione pubblica del nostro Paese può però esprimere tutta la sua soddisfazione per un’acquisizione di rilievo, dopo una lunga serie di dolorose cessioni.

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