L’AGCM annuncia nel suo più recente bollettino di aver avviato un’istruttoria nei confronti di Enel, per vederci chiaro riguardo le segnalazioni di pratica commerciale scorretta. Negli ultimi mesi sono infatti giunte segnalazioni di utenti con bollette particolarmente salate, quasi tutte legate a modifiche contrattuali unilaterali e con mancato (o apparentemente scorretto) avviso per i clienti.
Enel ha fatto la furba? Le accuse sono gravi, interviene l’AGCM
Nel bollettino AGCM n.16, pubblicato nella giornata di ieri, 22 aprile 2024, l’Antitrust annuncia l’avvio di un’istruttoria nei confronti di Enel Energia “in ragione del numero elevato di istante di intervento pervenute“, ai sensi dell’articolo 6, comma 2, del “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, violazione dei diritti dei consumatori nei contratti, violazione del divieto di discriminazioni e clausole vessatorie“.
Durante il mese di gennaio 2024 sono pervenute all’Autorità oltre 600 denunce di singoli consumatori e microimprese, anche tramite associazioni di consumatori, che lamentano di aver ricevuto bollette con significativi incrementi del prezzo delle forniture di gas ed energia elettrica rispetto alle bollette riferite allo stesso arco temporale (ottobre-gennaio) dell’anno precedente. Alla scadenza del contratto, Enel ha effettivamente diritto di cambiare le condizioni, ma in questo caso sembra che ci siano state anomalie nella comunicazione obbligatoria nei confronti dei consumatori.
In base a quanto possiamo leggere nel bollettino, i segnalanti sostengono “di non aver ricevuto alcuna informazione preventiva in forma scritta (via posta elettronica o cartacea), da parte di Enel Energia, in ordine al rinnovo contrattuale e di non aver potuto, pertanto, esercitare il diritto di recesso, né scegliere un diverso fornitore di energia“. Questo nonostante arrivino invece regolarmente le email con le fatture.
In aggiunta, altri utenti segnalano di aver effettivamente ricevuto una email, che però si trovava nello spam: l’accusa è che Enel possa aver “artatamente confezionato” la email che comunicava gli aumenti in modo da farla intercettare dal filtro antispam delle caselle di posta. La stessa email, a quanto scrive AGCM, “si prestava ad essere interpretata come un mero messaggio promozionale e non come un documento avente un significativo impatto sul contratto di fornitura“, anche considerando il fatto che né nell’intestazione, né nella parte testuale di detta email è stata data evidenza a questa modifica delle condizioni economiche.
L’accusa sarebbe dunque grave, in quanto presupporrebbe che Enel non solo si sia in certi casi “dimenticata” di avvisare i clienti, ma che abbia addirittura agito di proposito per ingannarli e fargli tacitamente accettare le nuove condizioni economiche sfavorevoli.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha dunque annunciato di aver avviato un procedimento istruttorio nei confronti della società. Vi ricordiamo che lo scorso novembre Enel Energia era stata sanzionata dall’Antitrust insieme ad altre società per 10 milioni di euro per pratiche commerciali aggressive. La società sostiene di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa e confida di poter dimostrare la piena correttezza. Vedremo come proseguirà la vicenda.
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