Ce ne sono di tutti i tipi, alcuni indispensabili altri superflui o adatti solo in alcune circostanze. Tralasciando gli accessori più conosciuti per bici elettriche e non, come caschi, abbigliamento adatto e il necessario contro gli imprevisti, in questa breve guida/selezione ci soffermiamo su quelli tecnologici, alcuni particolari, altri meno, sia costosi che economici.
Abbiamo tralasciato anche i power meter, i sensori di cadenza e di velocità e gli altri oggetti per i ciclisti più smaliziati, pensando a un piccolo ventaglio di accessori tech per tutti, se utili o superflui dipende dalle esigenze di ciascuno. Senza alcuna pretesa di esaustività, eccone un assaggio.
Indice:
Ciclocomputer (o sportwatch)
È uno degli accessori più diffusi e utilizzati, sia dai ciclisti più assidui, sia da chi usa più di rado bici elettriche e tradizionali. Ce ne sono per questo tanti modelli, alcuni adatti solo a chi vuole semplicemente contare i chilometri percorsi, vedere la velocità e il tempo trascorso, altri pensati per leggere dati più particolari (potenza, frequenza cardiaca, cadenza), strumenti utili per allenarsi con criterio e/o per orientarsi in luoghi sconosciuti.
I modelli più economici, da meno di 50 euro, rientrano nel primo gruppo perché spesso privi di GPS, di altimetro barometrico e di altri componenti utili per tenere traccia dei propri giri in bici. Viceversa, già poco oltre i 50 euro è facile trovare dei ciclocomputer abbastanza completi, con schermi più grandi e alcune funzioni utili per monitorare meglio gli allenamenti.
- Sigma Sport BC 10.0, su Amazon costa circa 20 euro: schermo da 1,9″ monocromatico, connessione cablata del sensore di velocità, batterie intercambiabili, 10 funzioni;
- IGPSPORT BSC100S, su Amazon costa circa 50 euro: GPS/GNSS, schermo da 2,6″ monocromatico, Bluetooth, app di terze parti, vari sensori collegabili wireless, batteria integrata ricaricabile;
- Bryton 420E Rider, su Amazon costa circa 80/90 euro: GPS/GNSS, schermo da 2,3″ monocromatico, Bluetooth, ANT+ e Wi-Fi, navigazione (senza mappe), vari sensori collegabili wireless, batteria integrata ricaricabile.
I ciclocomputer più completi, per esempio cartografici (con le mappe integrate e la possibilità di fare da navigatori leggendo le tracce in GPX), quelli connessi e capaci di interagire con i power meter, di comandare i rulli interattivi, di gestire la trasmissione (cambi elettronici) e di fare da strumenti affidabili e versatili per allenarsi e per pedalare in sicurezza, partono da 150 euro fino a superare anche i 700 euro.
- Bryton Rider 750 SE, su Amazon costa circa 190 euro: GPS/GNSS, schermo touchscreen da 3″ a colori, Bluetooth e ANT+, navigazione (con mappe), molti sensori collegabili senza fili, funzioni di sicurezza e smart, anche vocali, permette anche di gestire le trasmissioni Shimano elettroniche;
- Garmin Edge Explore 2, su Amazon costa circa 260/270 euro: GPS/GNSS, schermo touchscreen da 3″ a colori, Bluetooth e ANT+, navigazione (con mappe cartografiche), vari sensori collegabili wireless, funzioni di sicurezza e smart (è più consigliato per i cicloturisti);
- Garmin Edge 1040, da Decathlon costa 500 euro, su Amazon qualcosa in più, in versione Solar circa 650 euro: è il ciclocomputer più avanzato e completo in circolazione, adatto ai ciclisti più esigenti, è disponibile anche in versione Solar a 749,99 euro di listino.
Al posto dei ciclocomputer, di cui qui trovate la nostra selezione aggiornata, può essere un’idea usare uno sportwatch, cioè quegli smartwatch più grandi e robusti, quasi sempre dotati di varie funzioni sportive e capaci di garantire molta autonomia. In questo articolo trovate invece i migliori sportwatch e come sceglierli, una selezione che aggiorniamo mensilmente, mentre qui ci siamo soffermati a valutare quanto possa essere sensato usare uno sportwatch come ciclocomputer, nello specifico un COROS Vertix 2 e un Garmin Edge 530, visibili anche nell’immagine che segue.
MSI Vector 16 HX
16'', QHD+ 240Hz, Intel i9-14900HX, RTX 4090, 1TB PCIe4, 32GB
Luci e fanali-radar
Le luci per le bici sono anche più importanti dei ciclocomputer per la sicurezza, benché non ancora molto diffuse. Molte e-bike le montano di serie, soprattutto quelle da città, ma sono fondamentali per qualsiasi tipologia di mezzo, mountain bike comprese. È imprescindibile essere visibili, sia su strada che fuori, anche di giorno naturalmente. Per montare sulla bici una coppia di fanali di qualità (anteriore e posteriore) non serve spendere molto. Ce ne sono diversi abbordabili ma efficaci, alcuni pensati soprattutto per garantire visibilità, altri utili anche per illuminare, molti dei quali adatti anche alle uscite in notturna per più ore. Chi usa bici elettriche e classiche in città potrebbe valutare anche di comprare un kit di indicatori direzionali (le frecce).
Altrettanto importanti, benché più costosi, sono i fanali-radar, prodotti meno conosciuti ma fondamentali per la sicurezza, quasi irrinunciabili non appena ci si abitua a utilizzarli (parola di chi scrive). In sostanza, sono dei radar che fanno da specchietto retrovisore perché, se abbinati a smartphone e ciclocomputer compatibili, forniscono degli avvisi visivi e acustici dei veicoli in avvicinamento da dietro. I più famosi sono i Garmin Varia, ma ci sono ormai alcune alternative meno costose da prendere in considerazione.
- kit luci ISEYOU, su Amazon costa circa 20 euro: fino a 1000 lumen, 8 modalità (anche intermittenti), 4/5 ore di autonomia, ricarica tramite USB-C (è un kit economico adatto a utilizzi sporadici);
- frecce CYCL Winglights Fixed V3, su Amazon costano circa 25 euro: sono degli indicatori di direzione a LED da montare nelle estremità laterali del manubrio (anche dei monopattini) con batterie CR2032;
- luce anteriore OLIGHT RN 400, su Amazon costa circa 35 euro: fino a 400 lumen, 5 modalità (anche intermittenti), fino a 7 ore di autonomia, ricarica tramite USB-C (è molto compatta e utile anche per pedalare al buio);
- fanale-radar posteriore Bryton Gardia R300, su Amazon costa circa 110 euro: luce che rileva i veicoli in avvicinamento fino a 150 metri di distanza, varie modalità a intermittenza, rilevamento della frenata, fino a 17 ore di autonomia, collegabile ai ciclocomputer tramite ANT+;
- fanale-radar posteriore Garmin Varia RTL515, su Amazon costa circa 170 euro: simile al precedente è il modello più diffuso sul mercato, con varie modalità di luce e compatibile anche con gli smartphone tramite l’app Varia, oltre che con i ciclocomputer (visibile nell’immagine sotto);
- fanale-radar-videocamera Garmin Varia RCT715, su Amazon costa circa 340 euro: come il precedente, ma con in più una videocamera integrata che registra tutto quello che accade dietro il ciclista, una sorta di dash cam.
Antifurti tech
Catene, catenine e lucchetti vari a parte, fondamentali per lasciare la bici in strada e anche al coperto in casa o altrove, qui ci soffermiamo sugli antifurti tech, più particolari e di conseguenza meno conosciuti. Tralasciamo anche i localizzatori come Apple AirTag, Samsung Galaxy SmartTag e Tile perché, pur essendo potenzialmente utili in caso di furti o smarrimento, ci sono sul mercato dispositivi più adatti.
Ne abbiamo selezionati alcuni per bici elettriche e non, molto diversi sia per caratteristiche che per prezzi: alcuni molto economici ed elementari, cioè in grado solo di suonare per provare a neutralizzare i malintenzionati, altri capaci invece di localizzare le bici rubate o smarrite grazie a GPS e SIM integrate come quello di Trackting.
Quest’azienda, italiana, ne vende di due tipi, Trackting BIKE T9 è l’antifurto GPS specifico per mountain bike perché pensato per nascondersi nel cannotto della forcella, compatibile con quelle da 1 – 1/8″ e non con le forcelle a doppia piastra (usate quasi solo nelle MTB da downhill). Altrimenti, per tutte le altre bici c’è il Trackting BIKE T8, compatibile con la maggior parte delle bici in circolazione perché installabile sfruttando i fori del portaborraccia sul tubo obliquo della bici, come si evince dall’immagine che segue. Trackting BIKE T9 costa 129 euro, 99 euro Trackting BIKE T8, entrambi con 30 giorni di abbonamento inclusi, rinnovabili pagando 29 euro all’anno o 59 euro per 3 anni.
Si distinguono dai classici antifurti proprio perché sono smart e satellitari, considerando che sono in grado di chiamare l’utente in caso di movimenti sospetti e permettono di localizzare la bici praticamente ovunque tramite GPS e app companion correlata. Il fatto che entrambi siano nascosti e difficilmente visibili è un importante valore aggiunto, fondamentale in caso di furti. Per maggiori dettagli o per acquistarli vi rimandiamo al sito web ufficiale.
- antifurto smart Trackting BIKE T8, costa 99 euro: si fissa nei fori portaborraccia del telaio e, come anticipato, integra eSIM e GPS, si gestisce con l’app Trackting e chiama l’utente in caso di manomissioni o furti permettendo così di tracciare la posizione della bicicletta rubata;
- antifurto smart Trackting BIKE T9, costa poco più di 100 euro su Amazon: si fissa dentro il cannotto della forcella e, come anticipato, è un antifurto smart gestibile da app con SIM e GPS integrati, con funzione di chiamata automatica in caso di movimenti sospetti e localizzazione;
- fanale-allarme WASAGA, costa circa 30 euro su Amazon: sembra una normale luce posteriore ma integra un sistema di allarme che rileva i movimenti e che, volendo, si può anche attivare tramite telecomando fino a una distanza di 50 metri;
- catena allarmata ABUS BORDO 6000KA, costa circa 120 euro su Amazon: è una catena con serratura con un sistema di allarme smart che funziona tramite un sensore di movimento: emette suoni fino a 100 dB ed è capace di riconoscere determinati movimenti (ad esempio l’impatto di un pallone, caso in cui emette solo un breve segnale acustico).
Mini compressori e pompette elettriche
Non sono degli accessori imprescindibili come gli antifurti e i fanali (e i ciclocomputer, in alcuni casi) solo perché nelle tasche delle maglie, nei borselli e negli zainetti trovano posto le pompe e i kit CO2, o almeno dovrebbero, per far fronte a tagli e forature dei copertoni. Ma avere con sé una pompetta elettrica (o un mini compressore che dir si voglia) è senz’altro una buona idea.
Sono utili perché permettono di gonfiare i copertoni senza sforzo e velocemente, perché sono facilmente trasportabili pesando e ingombrando poco, e perché possono tornare utili anche per controllare la pressione d’esercizio delle gomme, magari prima di una discesa tecnica in mountain bike.
Fra le più interessanti, che abbiamo provato di recente assieme alla versione più grande Max, è la CYCPLUS AS2 Pro una pompa elettrica molto valida da tenere in considerazione perché funziona bene, non è troppo costosa ed è anche abbastanza piccola. Costa poco di più la versione citata, CYCPLUS AS2 Max, un po’ più grande e che, matematicamente, riduce i rischi di rimanere a secco avendo una batteria più capiente (nell’immagine a seguire ci sono entrambe, a confronto con due mini pompe). Sul sito ufficiale trovate maggiori informazioni, dove sono in vendita vari modelli diversi.
In alternativa, è possibile valutare anche il mini compressore Xiaomi Mini Air Pump 2, più economico ma molto più pesante rispetto a queste ultime.
Leggi anche: le migliori bici elettriche e le regole da sapere per usarle
Accessori extra: cuffie, action cam e altro
Chiudiamo con una selezione di extra, di accessori tech per bici elettriche e non che potrebbero tornare utili in determinate circostanze a seconda delle abitudini e preferenze di ciascuno.
Ad esempio, a chi si allena in bici per avere uno stimolo in più, ma anche a chi pedala per svago, potrebbero far comodo delle cuffie a conduzione ossea. Sono dei prodotti pensati apposta per lo sport perché inficiano poco sulla percezione dei rumori e dell’ambiente circostante, permettendo cioè di ascoltare musica e altri contenuti audio in sicurezza, senza isolarsi, visto che non occludono il condotto uditivo ma si posizionano in prossimità delle orecchie, utilizzando le ossa degli zigomi per trasmettere i segnali audio. Ce ne sono ormai molte sul mercato, anche a poche decine di euro.
Le action cam possono essere molto utili anche per chi pedala: ad esempio per registrare un video di una discesa tecnica in mountain bike elettrica, di un posto nuovo in vacanza con la bici da strada o di un paesaggio particolare. Se in alcuni casi può bastare lo smartphone, quando serve un angolo di visione ampio, una stabilizzazione efficace e, volendo, un dispositivo piccolino e leggero da agganciare al casco, al manubrio o al petto, l’action cam è insostituibile.
Chi non usa i ciclocomputer potrebbe valutare l’acquisto di un supporto per agganciare lo smartphone al manubrio, un accessorio utile anche in caso di lunghi viaggi in bici, per avere il telefono a portata di mano. Strettamente correlati sono i power bank, batterie portatili da avere nello zaino o nel borsello per evitare che lo smartphone e altri dispositivi elettronici si scarichino. Sul mercato ci sono anche i power bank solari, utili ad esempio per i cicloturisti.
- supporto per smartphone Babacom, costa circa 13 euro su Amazon;
- supporti per smartphone Quad Lock, costano circa 30/40 euro su Amazon (nell’immagine sopra);
- power bank sottile Charmast da 10.400 mAh, costa circa 15 euro su Amazon;
- power bank solare WASTDE da 26800 mAh, costa circa 60/70 euro su Amazon.
Per inciso, i prezzi indicati potrebbero variare in base alle offerte in vigore.
In copertina la bici gravel elettrica Fiido C21, che abbiamo recensito qui
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