Uno dei problemi principali per la diffusione capillare delle auto elettriche è rappresentato senza dubbio dalle loro batterie e ciò sia con riferimento all’autonomia che sono in grado di garantire che per quanto riguarda i tempi di ricarica.

Proprio con riferimento a quest’ultimo aspetto un nuovo prototipo di Nyobolt potrebbe in parte convincere gli utenti più dubbiosi a concedere un’opportunità alle auto elettriche.

Le caratteristiche del prototipo di Nyobolt

Nyobolt ha reso noto di aver condotto di recente dei test con un prototipo funzionante di veicolo elettrico dotato di una batteria che ha impiegato 4 minuti e 37 secondi per passare dal 10% all’80%, ciò attraverso una colonnina ultrafast da 350 kW in corrente continua.

C’è da precisare che Nyobolt non è una casa automobilistica ma una startup che si occupa di batterie e il suo nuovo prototipo è stato pensato proprio per offrire una soluzione che possa ricaricarsi in tempi rapidi, simili a quelli delle auto tradizionali.

La batteria di Nyobolt presenta un nuovo tipo di accumulatori nei quali la temperatura viene tenuta sotto controllo da apposite piastre raffreddate da una miscela di acqua e glicole, che a sua volta viene raffreddata da un compressore AC e da un condensatore. Tale sistema consente di limitare in modo notevole la generazione di calore rispetto alle tradizionali batterie agli ioni di litio.

Inoltre, sempre a dire di Nyobolt, questa sua nuova batteria ha superato i 4.000 cicli DoD (Depth of Discharge), il tutto mantenendo oltre l’80% della propria capacità.

Ovviamente vi sono degli aspetti da migliorare e su cui lavorare, come ad esempio il peso: quello del prototipo, infatti, è di oltre 1.360 Kg, non poco se si considera che è pensato per una piccola auto sportiva. Inoltre la sua capacità, pari a 35 KWh, è in grado di garantire un’autonomia di appena 250 Km.

Ad ogni modo, pare che già diverse case automobilistiche si siano dimostrate interessate alla soluzione di Nyobolt, che potrebbe dare il via ad una produzione a bassi volumi nel 2025. Staremo a vedere.