Gli anelli intelligenti sono uno dei temi caldi di questo 2024 e dopo alcuni nomi meno conosciuti sul panorama internazionale anche un colosso globale come Samsung si è dedicata a questo mercato, con Samsung Galaxy Ring che per ora non è disponibile sul mercato italiano. Tra i brand maggiormente in crescita nel settore degli indossabili c’è indubbiamente Amazfit, che qualche mese fa ha lanciato Helio Ring (in Italia da circa tre mesi), pensato per lavorare bene da solo ma progettato per dare il meglio di sé quando viene abbinato a uno smartwatch  della compagnia.

Vista la scarsa disponibilità iniziale è stato necessario attendere qualche settimana per procedere all’acquisto di Amazfit Helio Ring, che stiamo utilizzando da più di un mese al fine di raccogliere una adeguata quantità di dati e fornirvi le nostre impressioni su questo smart ring.

Bello e completo

La confezione di vendita è come sempre ben curata. Una scatola di cartone semplice ma efficace, con l’anello in bella mostra non appena si apre la scatola e il caricabatterie nella parte inferiore, insieme a un cavetto USB-C/USB-C per la ricarica della batteria. Amazfit Helio Ring è disponibile in tre diverse taglie (al momento in cui scriviamo la recensione), 8-10-12, soluzioni che dovrebbero permettere a chiunque di indossarlo, anche se non è sempre scontata la possibilità di portarlo al dito indice, come consiglia il produttore. Nel nostro caso, ad esempio, la misura 12 arriva fino al medio, entrando con fatica all’indice, almeno nei mesi più caldi.

Amazfit Helio Ring

Una sola colorazione, leggermente dorata, con una finitura nella parte superiore che fa pensare a una serie di incisioni, anche se in realtà ci troviamo di fronte a una sorta di stampa. Amazfit ha scelto di utilizzare una lega di titanio per contenere al massimo il peso, e nonostante qualche perplessità in termini di durabilità, dobbiamo dire che in queste settimane non si è mai graffiato, tutto questo senza prestare particolare attenzione.

La procedura di accoppiamento con lo smartphone, tramite l’app Zepp, è semplice e immediata e consente di trasferire i dati raccolti allo smartphone ma anche di aggiornare il firmware. In queste settimane è arrivato un interessante aggiornamento che permette di far accendere il LED interno dell’anello, utilizzato per le misurazioni, così da facilitarne il ritrovamento nel caso non ricordaste dove lo avete messo.

La configurazione è semplice, basta semplicemente decidere quali parametri monitorare e il gioco è fatto. Semplice e veloce.

Una valida integrazione

Anche se Amazfit Helio Ring può funzionare da solo, è ovviamente in grado di dare il meglio di sé quando viene affiancato da uno smartphone come Amazfit Balance (qui trovate la nostra recensione) ma anche numerosi altri modelli in commercio, tra cui il nuovissimo Amazfit T-Rex 3 di cui arriverà a breve la recensione.

L’utilizzo di due diverse sorgenti per la misurazione della frequenza cardiaca, del livello di ossigeno nel sangue e della qualità del sonno permette di fatto di ottenere dei risultati ancora più precisi. Se non vi piace indossare lo smartwatch  mentre dormite, Helio Ring può essere una valida alternativa, visto che è indubbiamente meno ingombrante da indossare di notte. In questo modo potrete comunque continuare a raccogliere i dati sulla vostra salute senza alcuna interruzione.

Allo stesso modo se avete un appuntamento elegante e non volete sfoggiare uno smartwatch  più sportivo come Amazfit T-Rex 3, potete contare sull’anello per continuare a monitorare i vostri parametri vitali. E l’anello funziona anche mentre fate sport, andando a integrare in maniera precisa i dati dello smartwatch. Potete utilizzarlo anche da solo, per registrare le attività sportive, ma dovrete sempre avere lo smartphone in tasca, visto che l’anello è ovviamente sprovvisto di ricevitore GPS.

Amazfit Helio Ring

Amazfit Helio Ring ci è piaciuto soprattutto per la misurazione della qualità del sonno, dove si è mostrato molto più accurato rispetto al nostro Amazfit Balance, soprattutto per quanto riguarda i risvegli notturni o la sveglia mattutina. E abbiamo notato dati più accurati anche sulla qualità del sonno, decisamente più omogenei dopo che i dati sono integrati da quelli raccolti dall’anello.

Il bello di Amazfit Helio Ring è che non serve alcun abbonamento per poter visualizzare i propri dati, anche se per sfruttarli appieno dovrete comunque abbonarvi a Zepp Aura, per ottenere una analisi ancora più dettagliata e approfondita del sonno, e Zepp Fitness per creare dei piani di allenamento personalizzati.

Autonomia decisamente rivedibile

Uno degli aspetti che ci ha decisamente convinti meno è senza dubbio l’autonomia. È indubbiamente vero che lo spazio a disposizione per collocare una batteria è decisamente poco, ma tre giorni di autonomia sono decisamente pochi, soprattutto quando la concorrenza è in grado di arrivare a 6-7 giorni, un dato che sicuramente sarebbe più accettabile.

Il dato si riferisce ovviamente a un utilizzo “standard”, con tutti i monitoraggi attivi: frequenza cardiaca ogni 10 minuti, monitoraggio del sonno, qualità del respiro durante il sonno, stress, emozioni e livello di ossigeno nel sangue. Abbiamo disattivato solo le segnalazioni relative a un basso livello id ossigeno nel sangue, e gli avvisi relativi alla frequenza cardiaca troppo alta o bassa.

Disattivare alcune funzioni renderebbe decisamente inutile uno smart ring, visto che il suo scopo è solamente quello di raccogliere i dati vitali e inviarli all’applicazione sullo smartphone. Non è ovviamente possibile gestire la connettività Bluetooth, visto che l’anello non ha alcun sistema di input e una volta disattivata la connettività Bluetooth non ci sarebbe un modo semplice per riattivarla.

La notifica sul livello della batteria poi viene inviata in maniera casuale, quindi più volte ci siamo trovati con l’anello scarico al dito senza essercene accorti se non controllando l’applicazione. È vero che un qualsiasi LED indicatore sulla parte esterna dell’anello rovinerebbe il design o andrebbe ad aumentare ulteriormente i consumi, ma è un aspetto che ci è piaciuto decisamente poco.

La ricarica, almeno, è veloce, ci vuole un’oretta per la ricarica completa, utilizzando la basetta inclusa nella confezione di vendita. Sulla basetta è presente una porta USB-C per cui è semplice ricaricare l’anello anche in viaggio, sfruttando lo stesso caricabatterie dello smartphone. Va detto che abbiamo effettuato i test con un anello di misura 12, che in teoria dovrebbe avere una maggiore autonomia, ma la differenza con un anello di taglia 10 è sostanzialmente nulla, qualche ora di differenza.

In conclusione

Amazfit ha fatto un buon lavoro, su questo non si discute, se avete uno smartwatch  Amazfit avrete dati più accurati e precisi. Ma ci sono troppe cose che non vanno, a partire dall’autonomia: tre giorni sono decisamente pochi, e l’assenza di un sistema efficace di notifica non aiuta. Le poche taglie a disposizione non aiutano nella scelta (la 8 è disponibile solo da pochi giorni) e non avrebbe dato fastidio la possibilità di avere una scelta relativa al colore.

L’idea è buona ma al momento gli smart ring restano un esercizio di stile e un gadget troppo costoso per la sua utilità. Questo Amazfit Helio Ring costa 299,90 euro di listino, decisamente tanti, se lo trovate attorno ai 150 euro (al momento in cui scriviamo questa recensione, e fino a fine 2024, è in offerta a 170 euro) può essere uno sfizio costoso, ma sicuramente non è un prodotto che vi cambierà la vita.

Pro:

    • leggero e resistente
    • ottimo in abbinamento a uno smartwatch

Contro:

    • autonomia da rivedere
    • prezzo di listino elevato
    • da solo è poco utile

Voto finale:

7.0