Dei quattro modelli di iPhone presentati da Apple un paio di settimane fa, iPhone 16 sarà probabilmente il più venduto e, a detta di molti, è anche quello più interessante della nuova famiglia. Rispetto al predecessore i miglioramenti sono molti, ma allargando lo sguardo, iPhone 16 è anche il primo modello base, che dopo molti anni non appare come una scelta forzatamente castrata dei “Pro”, ma un elemento ben delineato e posizionato nella lineup.
Se Apple Intelligence segnerà davvero un “prima” e un “dopo” nella storia degli iPhone, allora il 16, con il suo fratellone 16 Plus, è pronto per fare un passo nel futuro, scopriamolo nella nostra recensione.
Indice:
Video recensione iPhone 16
Design e Materiali
iPhone 16 cambia nella parte posteriore rispetto ai modelli base del passato recente della mela morsicata, in qualche modo però fa un salto ancora più indietro, quando le fotocamere erano posizionate in verticale una sotto all’altra. La nuova disposizione in realtà ha un significato molto meno romantico ed è legata alla possibilità di realizzare video stereoscopici da rivedere sul Vision Pro, l’ultima scommessa di Tim Cook.
La qualità costruttiva è al top, gli accoppiamenti, la precisione dei dettagli continuano a fare scuola tra gli smartphone e iPhone 16 non si sottrae a questa tradizione. Non manca la certificazione IP68 e un vetro Ceramic Schield ancora più resistente, tutto ciò si percepisce in mano con un feedback di qualità che non fa assolutamente rimpiangere il titanio dei modelli Pro. Le dimensioni sono poi quelle giuste (147,6 x 71,6 x 7,8 mm; 170 grammi), grande abbastanza per godersi i contenuti multimediali e compatto e leggero quanto serve per non farsi sentire in tasca e lasciarsi usare senza troppi patemi con una sola mano.
Due nuovi tasti
iPhone 16 porta al debutto per la serie “non Pro” il tasto azione, un tastino posizionato in alto a sinistra dove prima c’era lo switch fisico per il silenzioso, che si può personalizzare in molti modi: si può impostare per attivare o disattivare la suoneria, per la torcia, per la fotocamera, per richiamare Shazam o qualunque altra applicazione, ma si può anche attivare un “Comando rapido” a scelta e molto altro.
L’altra novità è il tanto chiacchierato “camera control”, “controllo fotocamera” in italiano, si tratta di un tasto fisico (che fisicamente si può premere, per essere chiari) dotato di una superficie tattile e di un sensore di riconoscimento di pressione. Le interazioni possibili sono dunque tre: pressione del tasto, swipe e tocchi sulla superficie, pressione leggera. Lo scopo principale del controllo lo si intuisce dal nome, permette di regolare diverse funzioni della fotocamera, dal passaggio da un obiettivo all’altro, allo zoom, passando per i vari parametri di scatto.
L’idea è buona, ma al momento l’implementazione non ci ha assolutamente convinto, è un tasto poco utile concretamente, difficile da capire e poco intuitivo nelle interazioni fisiche con cui si utilizza. Magari in futuro Apple apporterà qualche miglioria sia al software che all’hardware ma per il momento il giudizio non è sufficiente.
Display e multimedia
Il pannello è un Super Retina XDR OLED da 6,1” con risoluzione 1179×2556 pixel e luminosità di picco di 2000 nits. La qualità del pannello è eccellente, le immagini sono vivide, i colori brillanti e ben calibrati. C’è però un peccato imperdonabile ed è il refresh rate fermo a 60 Hz. È una soluzione ormai inadeguata per uno smartphone di fascia alta di fine 2024. La differenza rispetto ad uno schermo a 90 o 120 Hz è tangibile, impossibile non vederla a meno che non si provenga da un altro device ancora con display a 60 Hz, come del resto lo sono stati tutti gli iPhone base fino ad oggi.
Non bisogna pensare che l’esperienza di utilizzo sia da buttare a causa di questo particolare tecnico, ci si fa l’abitudine e dopo un po’ il nostro cervello si sincronizzerà per non vedere più le animazioni “granulose”. Resta però un fatto di principio che non fa onore ad Apple: i display a 120 Hz sono ormai un fatto anche su prodotti di fascia bassa, rappresentano un’evoluzione tecnologica che la stessa casa di Cupertino ha ormai adottato da tempo non solo sugli smartphone. E allora perché limitare così iPhone 16? Sembra quasi una provocazione verso gli utenti, una scelta che ci fa ricordare le brutte abitudini di Apple per alcuni dispositivi, pensiamo alle memorie lente dei Macbook base o la forzatura insensata sulla porta lightning.
Ottimi gli speaker, il suono è corposo e sufficientemente elevato nel volume. Non è molto squillante e questo potrebbe essere un handicap in ambienti rumorosi se si utilizza il vivavoce, ad esempio in auto. L’audio in chiamata è comunque nitido, come lo sono anche le note vocali riprodotte e anche catturate grazie ai microfoni integrati.
Motorola edge 50 neo
8/256GB, 50+13+10MP, Display 6.36'' pOLED 120Hz, IP68, batteria 4310mAh, ricarica 68W, Android 14, ricarica wireless, eSIM
Hardware e prestazioni
Fa da contraltare al display obsoleto, il nuovo SoC Apple A18, che questa volta la mela morsicata ha riservato anche al modello base e non solo ai “Pro”. È una scelta dettata probabilmente dal futuro arrivo di Apple Intelligence, che ha bisogno della potenza del nuovo processore e di almeno 8 GB di RAM, che non a caso sono presenti su iPhone 16 come sui due 16 Pro.
Scendendo un pochino più nel dettaglio in realtà una differenza c’è rispetto ai “Pro”, che sono equipaggiati con l’A18 Pro, una versione con GPU a 6 core in luogo dei 5 core di A18 base. In termini tecnici siamo di fronte ad un’architettura ibrida con 6 core di cui due performance e 4 efficency realizzato con nodo N3P da TSMC.
Nei fatti iPhone 16 è un prodotto sostanzialmente diverso dai suoi predecessori, capace di far girare titoli AAA come Assassin’s Creed Mirage che sui vecchi iPhone non partono nemmeno, attestandosi grossomodo sul livello degli iPhone 15 Pro e Pro Max con A17 Pro, ma con un minor consumo energetico e minor surriscaldamento.
Apple A18 e A18 Pro degli iPhone 16 a confronto con A17 Pro e A16 Bionic, ormai “superato”
Performance solide quindi, nel gaming come nelle normali operazioni quotidiane, fino a quelle che esigono calcoli impegnativi, come il montaggio video e come probabilmente sarà Apple Intelligence. Il nuovo iPhone 16 porta anche al debutto un modem WiFi 7, supporta fino a 8 eSim e una Sim fisica in formato nano con una ricezione più che buona.
Due mancanze da segnalare sono la trasmissione Bluetooth audio in alta qualità e l’uscita USB solo 2.0 per la Type-C, davvero un po’ poco considerando la fascia di prezzo a cui viene proposto iPhone 16.
- Display: Super Retina XDR OLED a 60 Hz
- 6,1″ con risoluzione 1179 x 2556 pixel (iPhone 16)
- 6,7″ con risoluzione 1290 x 2796 pixel (iPhone 16 Plus)
- Luminosità massima (HDR): 1600 nit
- Luminosità (picco): 2000 nit
- HDR10+ e Dolby Vision
- Protezione in Ceramic Shield Glass di nuova generazione
- SoC: Apple A18 (3 nm) con CPU a 6 core, GPU a cinque core e Neural Engine a 16 core
- Memoria RAM: 8 GB
- Spazio di archiviazione: 128, 256 o 512 GB
- Fotocamera posteriore: doppia con flash LED dual-tone
- Sensore principale da 48 MP (f/1,6) da 26 mm con Dual Pixel PDAF e Sensor-shift OIS, zoom ottico 2x
- Sensore ultra-grandangolare da 12 MP (f/2,2) da 13 mm con Dual Pixel PDAF e angolo di visione di 120°
- Fotocamera anteriore: singola con scanner 3D
- Sensore grandangolare da 12 MP (f/1,9) con PDAF
- Audio: stereo (doppio speaker)
- Reti mobili: Dual SIM (Nano-SIM + eSIM o Dual eSIM), 5G/4G/3G/2G
- Connettività: Wi-Fi 7 (802.11be), Bluetooth 5.3 (A2DP, LE), GPS (con anche GLONASS, Galileo, QZSS e BeiDou), NFC, USB Type-C 2 (fino a 480 Mbps, con uscita video), UWB (di seconda generazione)
- certificazione IP68 contro acqua e polvere
- Emergenze: SOS emergenze via satellite
- Sensori: accelerometro, barometro, bussola, giroscopio, luce ambientale, prossimità
- Metodi di sblocco: Face ID
- Autonomia:
- iPhone 16: fino a 22 ore di riproduzione video e fino a 80 ore di riproduzione audio;
- iPhone 16 Plus: fino a 27 ore di riproduzione video e fino a 100 ore di riproduzione audio.
- Capacità delle batterie: non dichiarata
- Supporto alla ricarica rapida cablata a 20W
- Supporto alla ricarica wireless a 15 W (MagSafe)
- Supporto alla ricarica wireless a 7,5 W (Qi)
- Sistema operativo: iOS 18
Funzionalità
iPhone 16 arriva insieme ad iOS 18, il più Android di tutte le versioni di iOS e lo diciamo come un complimento, perché dal robottino verde ha preso in prestito flessibilità e possibilità di personalizzazione, senza però lasciare indietro la sicurezza, l’immediatezza d’uso e quell’ambiente famigliare che i possessori di iPhone ricercano generazione dopo generazione.
Sembra passata un’eternità dall’OS stantio, obsoleto e bloccato degli iPhone. Qui si può personalizzare tutto, dalla lockscreen, alla home, al centro di controllo. È facile farlo, i gesti sono intuitivi e le possibilità sono anche superiori ad alcuni smartphone Android. Forse fin troppo? È un rischio sicuramente, perché parte della forza dell’OS di Cupertino erano i limiti che imponeva all’utente: gli iPhone erano sempre molto ordinati, puliti e riconoscibili perché dovevano per forza essere così per tutti, perché quello era il modo più efficiente di organizzarli ed Apple si prendeva la briga di decidere per tutti. I tempi sono cambiati e la democrazia è arrivata anche su iOS.
È comparsa una nuova app “Password” che è ciò che mancava, veramente utile alle persone specialmente in un momento di transizione come questo tra password e passkey. C’è una rinnovata applicazione Foto, si possono poi nascondere le app dal cassetto, nuova app calcolatrice, l’utilizzo della torcia è più ricco di possibilità, insomma iOS ha ricevuto una bella rinfrescata pur rimanendo comunque un ambiente familiare e facile per tutti quelli che lo hanno sempre usato.
Apple Intelligence per il momento non c’è e arriverà nel 2025 si dice, 2026, chi lo sa. Apple l’ha presentata come l’innovazione più importante e grande per tutto l’ecosistema software dei suoi prodotti negli ultimi anni. Una serie di funzioni, integrate in parte in Siri, in parte prese in prestito da AI esterne (ChatGPT in particolare) che permeerà il sistema operativo eseguendo operazioni per lo più on device, e ricorrendo al cloud solo per calcoli più complessi.
Un progetto ambizioso che punta a recuperare in un sol colpo il terreno perso da Apple in campo AI e possibilmente di superare anche i competitor, in particolare Google e le sue soluzioni basate su Gemini.
Autonomia e ricarica
L’autonomia di iPhone 16 non è male, specialmente considerando le sue dimensioni compatte. Le specifiche del modulo batteria non vengono dichiarate da Apple, ma pare che rispetto allo scorso anno ci sia stato un leggero upgrade anche di capacità. Sul campo abbiamo verificato circa 5 ore e mezza di schermo attivo, ottenendo almeno un buon 20-30% di batteria residua alla sera. Ci sono capitate giornate stressanti passate sempre sotto rete dati e abbiamo notato come questo iPhone resista bene alle giornate “campali”, segno di una buona ottimizzazione del modem e del processore che consumano solo quando è necessario.
La ricarica è sempre molto lenta, circa 27 Watt, si arriva però a 25 Watt wireless con MagSafe, niente male.
Fotocamere
I cambiamenti sono pochissimi rispetto ad iPhone 15, troviamo giusto qualche aggiustamento sul trattamento che dovrebbe (ma lo fa solo parzialmente) eliminare i lens flare verdi e un sensore più avanzato sulla ultrawide, che rimane comunque da 12 MP anche se acquista l’AF. La principale è la solita da 48 MP con OIS, mentre frontalmente troviamo nuovamente una 12 MP con AF.
La qualità degli scatti è generalmente molto buona, iPhone 16 non ha particolari doti ottiche da mettere in campo, punta perciò forte sull’affidabilità, uniformità dei colori e sull’esperienza d’uso complessiva tra scatto e post produzione, grazie ad un’app e un set di funzionalità che non hanno eguali nel panorama degli smartphone. Benissimo anche il comportamento con le app di terze parti, molto belli i selfie e splendidi i video, che arrivano al 4K a 60 fps e non possono essere registrati in formato grezzo, così come le foto per le quali non si può ricorrere al ProRAW.
Rispetto allo scorso anno la qualità è migliorata in alcune piccole cose, si possono ora fare delle belle fotografie macro con la ultrawide e il lens flare si nota un po’ meno. Non parliamo di un camera-phone, ne esistono diversi capaci di rendere meglio sia otticamente che a livello di funzionalità, però iPhone 16 non tradisce, a bene tutto e vi permetterà di catturare i momenti della vostra quotidianità con grande qualità, senza pretese professionali.
In conclusione
Siamo alle battute finali della recensione di iPhone 16, proposto a 979 Euro per la versione base da 128 GB (che non vi consigliamo), mentre si sale a 1109 per la 256 GB. iPhone 16 Plus, invece, cioè una versione più grande del 16, costa 1259 Euro nel taglio 256 GB.
Prezzi alti, vero, non conviene comprarlo subito, anche perché storicamente la linea “base” degli iPhone scende abbastanza rapidamente nello street price, per cui è facile che tra due o tre mesi si possa acquistare a 200 Euro in meno.
Il giudizio su iPhone 16 è positivo, è uno smartphone efficace e concreto, perfetto per la stragrande maggioranza delle persone, che dal telefono pretende affidabilità e qualità. Se non si ricerca il meglio sul display o fotocamere da “Pro”, allora non serve spendere di più per i flagship, d’altra parte forse iPhone 16 non sarà il miglior iPhone di sempre, ma mai come quest’anno il divario tra linea base e top di gamma è questione di finezze.
Pro:
- design curato e ergonomia comoda
- iOS 18 bello e ricco di funzioni
- prestazioni e hardware pronti per Apple Intelligence
Contro:
- display a 60 Hz preistorico
- taglio base solo da 128 GB inadeguato
- tasto camera control poco utile
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