Mercoledì pomeriggio, il sito di internet Archive.org è stato violato da un attacco informatico, come confermato dal fondatore Brewster Kahle. La notizia è stata divulgata quando un pop-up apparso sul sito ha allarmato i visitatori, segnalando il presunto hackeraggio.

Cos’è Internet Archive

Internet Archive è una risorsa straordinaria nel mondo della conservazione digitale. Fondata nel 1996 da Brewster Kahle, con sede a San Francisco, questa organizzazione no-profit si dedica a preservare e rendere accessibili contenuti che altrimenti rischierebbero di sparire dal web. Il sito principale, archive.org, ospita una biblioteca digitale immensa.

Uno dei progetti più noti all’interno di Internet Archive è la Wayback Machine, un sistema lanciato nel 2001 che permette di consultare l’evoluzione delle pagine web nel tempo. Ogni sito internet può essere “fotografato” in diversi momenti, creando un vero e proprio archivio storico del web.

Il messaggio di avviso e i dettagli della violazione

Il pop-up visualizzato dagli utenti recitava: “Avete mai pensato che Internet Archive funzioni su basi instabili ed è costantemente a rischio di un disastroso attacco alla sicurezza? È appena successo. Ci vediamo su HIBP con altri 31 milioni di voi!” L’autore del messaggio fa riferimento a HIBP, il noto sito che permette di controllare se i propri dati sono finiti in database esposti a causa di attacchi informatici.

Troy Hunt, responsabile di HIBP, ha confermato che nove giorni prima dell’attacco aveva ricevuto un file contenente dati di 31 milioni di account, tra cui indirizzi e-mail, nomi utente, timestamp di cambiamento password e password criptate con algoritmo Bcrypt. Hunt ha verificato la validità dei dati attraverso il confronto con gli account esistenti.

Un tweet di HIBP ha inoltre rivelato che il 54% degli account compromessi era già presente nel loro database a causa di violazioni precedenti.

La risposta di Archive.org e le conseguenze dell’attacco

Dopo aver chiuso il messaggio pop-up, il sito sembrava funzionare normalmente, seppur con una lentezza evidente. Tuttavia, nel corso del pomeriggio, intorno alle 17:30 ET (22:30 in Italia), il pop-up è scomparso, lasciando spazio a una schermata che informava i visitatori che i servizi dell’Internet Archive erano temporaneamente offline. Un messaggio di placeholder invitava gli utenti a seguire gli aggiornamenti sull’account X del sito.

L’attacco non si è fermato qui: il sito è stato bersaglio di un attacco DDoS (Distributed Denial of Service), come confermato da Jason Scott, curatore e archivista di Internet Archive, che ha dichiarato su Mastodon: “Secondo il loro Twitter, lo fanno solo perché possono, senza una dichiarazione, un’idea o una richiesta specifica.”

Nel corso della serata, Brewster Kahle ha confermato la violazione via X, dichiarando che il sito aveva subito una defacement (manomissione della visualizzazione) tramite una libreria JavaScript, e che erano stati compromessi dati come nomi utente, email e password criptate.

La minaccia non è finita

L’account SN_Blackmeta su X ha rivendicato la responsabilità dell’attacco e ha lasciato intendere che un nuovo attacco potrebbe verificarsi il giorno successivo. Lo stesso account aveva già affermato di aver lanciato un attacco DDoS contro l’Internet Archive nel mese di maggio.

Nonostante il team tecnico di Archive.org sia riuscito a fronteggiare l’attacco per ora, restano in corso operazioni di pulizia dei sistemi e miglioramenti delle misure di sicurezza.