Come parte di un’indagine sulla manipolazione dei prezzi nei mercati delle criptovalute, l’FBI ha creato il token NexFundAI basato su Ethereum.
In seguito all’indagine la Securities and Exchange Commission ha incriminato tre cosiddetti “market maker” e nove persone per presunti coinvolgimenti in schemi volti ad aumentare i prezzi di alcuni asset crittografici, mentre il Dipartimento di Giustizia ha incriminato 18 persone ed entità per “frode e manipolazione diffuse” nei mercati crittografici.
L’FBI scopre un crimine finanziario nel mercato delle criptovalute
I pubblici ministeri sostengono che gli imputati avrebbero fatto false dichiarazioni sui loro token ed eseguito cosiddetti “wash trade” per creare l’impressione di un mercato di trading attivo.
I tre market maker ZMQuant, CLS Global e MyTrade avrebbero effettuato tale pratica o cospirato per metterla in pratica per conto di NexFundAI, ignari del fatto che si trattava di un token creato dall’FBI.
Gli imputati sono accusati di aver guidato un sofisticato schema di trading che avrebbe truffato investitori onesti per milioni di dollari.
Secondo quanto riferito da CoinDesk un portavoce dell’FBI ha affermato che c’era un’attività di trading limitata sulla moneta, ma non ha condiviso ulteriori informazioni e in una conferenza stampa di mercoledì, Joshua Levy, procuratore degli Stati Uniti per il distretto del Massachusetts, ha affermato che il trading sul token era disabilitato.
Secondo quanto riferito il Dipartimento di Giustizia ha recuperato 25 milioni di dollari da “proventi fraudolenti” che saranno restituiti agli investitori raggirati.
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