Se siete curiosi di sapere come va il nuovo top di gamma Intel Core Ultra 9 285K, con tutti i pro e i contro del caso, siete proprio nel posto giusto. A distanza di due settimane dall’annuncio ufficiale dello scorso 10 ottobre, da oggi infatti sono disponibili per l’acquisto i nuovi processori Intel Core Ultra 200S nome in codice Arrow Lake-S, insieme alla rinnovata piattaforma desktop basata su chipset Z890 che sposa nuove schede madri con socket LGA 1851 e tante altre novità legate all’Intelligenza Artificiale.
Con lo scadere dell’embargo inoltre, possiamo finalmente condividere con voi le nostre impressioni sulla nuova piattaforma Intel, con tutti i test di rito e le prove che spesso ci suggerite per cercare di avere un quadro più ampio della situazione.
Come discusso in occasione della presentazione, a livello di marketing Intel non cambia approccio e si presenta sul mercato con i nuovi modelli della serie Core Ultra K, ovvero con moltiplicatore di clock e TDP sbloccati per l’overclock e il tuning avanzato. Si tratta dei migliori modelli della gamma, anche se l’azienda ci ha abituati alle edizioni speciali, quindi per il momento non vogliamo escludere un ipotetico Core Ultra 9 290/295K.
Non viaggiamo troppo con la fantasia e torniamo al protagonista di questa recensione, il Core Ultra 9 285K, il nuovo flagship Intel che, dopo l’anteprima prestazionale fornita dall’azienda, ha catturato subito l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori. Per questo cercheremo di replicare (con le nostre modalità) una sfida col suo predecessore Core i9-14900K, ma anche con il più recente AMD Ryzen 9 9950X da 16 core.
Indice:
- Recensione Intel Core Ultra 9 285K: le novità di Arrow Lake-S e la nuova gamma desktop
- Recensione Intel Core Ultra 9 285K: caratteristiche tecniche
- Recensione Intel Core Ultra 9 285K: la nostra prova
- Intel Core Ultra 9 285K: test temperature, consumi e overclock
- Intel Core Ultra 9 285K: benchmark CPU, memoria e prestazioni in gaming
- Intel Core Ultra 9 285K, quanto costa e dove acquistarlo in Italia
- Considerazioni
Recensione Intel Core Ultra 9 285K: le novità di Arrow Lake-S e la nuova gamma desktop
Prima di addentrarci nei dettagli della nostra prova, per chi non ha avuto modo di seguire il lancio del 10 ottobre cercheremo di fare un piccolo sunto sulle novità introdotte da Intel con le CPU Core Ultra 200S e la relativa piattaforma desktop Z890 “Arrow Lake-S”. Gli aggiornamenti apportati dalla serie Core Ultra 200S sono in realtà diversi, un vero e proprio “cambio di registro” per Intel che in questo caso mette al primo posto l’efficienza energetica, senza sacrificare le prestazioni (vedremo quanto).
Le soluzioni Arrow Lake portano una nuova architettura CPU, un chip grafico integrato Xe rivisitato e, per la prima volta su desktop, una NPU dedicata per gli applicativi AI. A questo si abbina poi un’ampia capacità di espansione e connettività, con supporto ai più recenti standard come PCI-E 5.0, DDR5, WiFi 7, Thunderbolt 4/5 e la possibilità di un tuning minuzioso grazie a BIOS avanzati con AI.
Dei dati prestazionali forniti da Intel abbiamo già discusso; rispetto a Raptor Lake (Core 14a gen), l’azienda dichiara un incremento dell’IPC del 9% (P-Core) e un boost in multi-thread del 10-15%, il tutto con un abbattimento dei consumi che in alcuni casi può arrivare al 40%. Da qui in poi non ci faremo più influenzare dai benchmark interni del produttore, mentre meritano una menzione i nuovi P-Core Lion Cove con cache L2 maggiorata (+50% vs Core 14a gen) e gli E-Core Skymont, migliorati a livello hardware e software per prestazioni sino al 72% superiori rispetto alla gen precedente.
La nuova generazione Intel Core Ultra 200S migliora sotto il profilo della sicurezza, ma anche nella gestione delle memorie RAM DDR5 (supporto nativo esteso a 6.400 MT/s) e dell’overclock, con opzioni ancora più avanzate rispetto a Raptor Lake per un controllo più granulare delle frequenze (qui c’è una sorpresa).
Ultime, non per importanza, anzi è vero il contrario, la rinnovata GPU integrata Intel Xe e la NPU dedicata per l’accelerazione degli applicativi AI. La scheda grafica in dotazione utilizza un chip con architettura Arc e grazie ai 4 Xe Core (supporto RT, DX12 e AV1) raddoppia le prestazioni rispetto alla precedente generazione UHD 770; l’NPU invece è una terza gen Intel e secondo l’azienda garantisce un picco di 13 TOPS che, sommati ai 23 TOPS forniti da CPU e GPU (15+8 TOPS per la precisione), portano la capacità AI della piattaforma a 36 TOPS. Un netto balzo in avanti rispetto ai modelli Core 14a Gen che, giusto per la cronaca, in pratica erano sprovvisti di una NPU dedicata.
Tutti i modelli Intel Core Ultra 200S Arrow Lake
Da prassi Intel, in fase di lancio debuttano i modelli serie K più spinti, mentre le varianti standard con moltiplicatore e TDP bloccati (65 watt) sono posticipati di qualche mese, in questo caso dovrebbero essere annunciati al prossimo CES di Las Vegas (gennaio 2025). Il produttore per il momento offre una scelta tra cinque modelli, incluso ovviamente il top di gamma Core Ultra 9 285K che a breve vedremo all’opera sulla nostra bench test. A seguire un recap sulla gamma Intel Core Ultra 200S:
- Intel Core Ultra 9 285K: 24 core / 24 thread – 8 P-Core e 16 E-Core – Boost 5,7 GHz – NPU 13 TOPS – iGPU Xe Arc – TDP 125 watt – 589 dollari
- Intel Core Ultra 7 265K: 20 core / 20 thread – 8 P-Core e 12 E-Core – Boost 5,5 GHz – NPU 13 TOPS – iGPU Xe Arc – TDP 125 watt – 394 dollari
- Intel Core Ultra 7 265KF: 20 core / 20 thread – 8 P-Core e 12 E-Core – Boost 5,5 GHz – NPU 13 TOPS – TDP 125 watt – 379 dollari
- Intel Core Ultra 5 245K: 14 core / 14 thread – 6 P-Core e 8 E-Core – Boost 5,2 GHz – NPU 13 TOPS – iGPU Xe Arc – TDP 125 watt – 309 dollari
- Intel Core Ultra 5 245KF: 14 core / 14 thread – 6 P-Core e 8 E-Core – Boost 5,2 GHz – NPU 13 TOPS – TDP 125 watt – 294 dollari
Intel Core Ultra 9 285K: occhio, si cambia socket, chipset e scheda madre
Le CPU desktop Core Ultra 200S si abbinano ai chipset Intel serie 800, Z890 per il momento, ma anche al nuovo socket LGA 1851 e di conseguenza a una nuova generazione di schede madri che sposa questo binomio. Anche se abbastanza ovvio, le caratteristiche appena citate escludono qualsiasi compatibilità tra Intel Core Ultra 200S e Core-S 14a Gen su socket LGA 1700, mentre abbiamo notizie migliori per i sistemi di dissipazione (LGA 1700) che, secondo le dichiarazioni di diversi brand di settore, sono pienamente compatibili con LGA 1851 (lo stesso non sembra per alcune frame ideate per Raptor Lake in quanto è stato leggermente modificato anche il sistema di ritenzione della CPU).
Riguardo al chipset Intel Z890, non c’è molto da aggiungere; siamo di fronte a una delle migliori soluzioni consumer, dotata di 24 linee PCI-E 4.0, un’infinità di porte USB, comprese USB-C 20/40 Gbps, fino a 8 SATA 6 Gbps e opzioni per controller terzi di vario tipo come WiFi 7, LAN 10 Gbps e Thunderbolt 5. Da segnalare in coda che questa generazione di motherboard Z890 introduce anche il supporto per memorie DDR5 CUDIMM e kit DDR5 Dual-Channel con frequenza oltre i 9.000 MT/s (in overclock però o via XMP).
Motorola edge 50 neo
8/256GB, 50+13+10MP, Display 6.36'' pOLED 120Hz, IP68, batteria 4310mAh, ricarica 68W, Android 14, ricarica wireless, eSIM
Recensione Intel Core Ultra 9 285K: caratteristiche tecniche
Passiamo ai fatti riportando l’attenzione sul Core Ultra 9 285K e sulle specifiche tecniche proposte da Intel per quello che per un po’ di tempo dovrebbe essere, almeno sulla carta, uno dei punti di riferimento per le piattaforme e le build desktop ad alte prestazioni di nuova generazione. Intel Core Ultra 9 285K è una CPU da 24 core che mantiene inalterata la configurazione e il numero di core del suo predecessore Core i9-14900K, ovvero 8 P-Core e 16 E-Core; c’è però una differenza sostanziale nei P-Core, infatti i nuovi Lion Cove non supportano, o meglio, non prevedono la tecnologia Hyper Threading, a differenza di Raptor Cove. Ne consegue che il Core Ultra 9 285K offre 24 core e 24 thread, mentre il Core i9-14900K si attesta come sappiamo a 24 core e 32 thread.
La perdita di 8 thread logici non è da sottovalutare in ottica multi-threading, tuttavia Intel pensa di bilanciare al meglio con gli accorgimenti tecnici visti sopra (soprattutto sugli E-Core) e più in generale con un incremento dell’IPC che, eliminato l’Hyper Threading, si abbina anche a un’ottimizzazione importante dei consumi.
L’efficienza è sicuramente aiutata da frequenze di clock (e quindi tensioni) meno spinte rispetto ai Core 14a gen, soprattutto se guardiamo alla massima frequenza di Boost del Core Ultra 9 285K, 5.700 MHz contro i 6.000 MHz di Core i9-14900K che però consuma (o consumava?) teoricamente molto di più. In coda c’è da aggiungere un’altra importante peculiarità, ovvero che le CPU Core Ultra 200S integrano anche la tecnologia DLVR, un regolatore di tensione aggiuntivo che opera in tandem con quello della scheda madre per gestire e regolare meglio il processore, garantendo un’efficienza superiore (si parla del 20%) grazie anche a un taglio delle tensioni e di conseguenza a consumi e temperature inferiori.
Il design multi-tile con nuove tecnologie e opzioni (via BIOS) per personalizzare in modo più preciso i parametri di sistema e della CPU e del SoC, NPU porta a cambiamenti nella gestione generale del chip da parte della motherboard che, al pari del suo antenato arriva con un TDP nominale, o meglio in termini Intel, con Processor Base Power (PBP o PL1) di 125 watt. In realtà notiamo una leggera flessione del Maximum Turbo Power (MTP o PL2) che, dai 253 watt di Raptor Lake, scende a 250 watt (159 watt per i modelli Core Ultra 5), ma sappiamo bene che sulla serie K di Intel questo parametro può essere completamente sbloccato (4.095 watt).
Rimanendo in tema, dobbiamo segnalare che sui nuovi BIOS per CPU Arrow Lake-S abbiamo notato un’attenzione maggiore alla gestione dei profili energetici predefiniti Intel. A differenza dei modelli Z790 per CPU Raptor Lake infatti, rileviamo che sulle nuove schede madri Z890 LGA 1851 possiamo trovare tre diversi profili Intel, ovvero Intel Baseline, Intel Performance e Intel Extreme, ognuno dei quali agisce su PBP e MTP e di conseguenza su prestazioni, temperature e consumi. Sull’argomento torneremo in un secondo momento in quanto le aziende di settore al momento sembrano approcciare tale aspetto in modo diverso (in realtà non è chiaro), ma è una caratteristica che comunque va presa in considerazione quando rileviamo le prestazioni del chip (lo stesso ricordiamo è avvenuto con i modelli Raptor Lake).
Volendo scavare ulteriormente nelle novità Intel, possiamo anticiparvi che i processori Core Ultra 200S dovrebbero avere, anzi hanno, un memory controller più performante dei Core 14a gen; non si parla solo di massima velocità di trasferimento raggiungibile (i 10.000 MT/s sono dietro l’angolo), ma anche di frequenza del memory controller che con una compatibilità nativa per le DDR5 6.400 MT/s, riesce a operare senza problemi in sincrono con la memoria, ovvero a 3.200 MHz invece dei 1.600 MHz a cui eravamo abituati su Raptor Lake (anche qui seguiranno test).
Intel Core Ultra 9 285K vs Intel Core i9-14900K: le differenze sulla carta
Ci siamo quasi, facciamo un riepilogo della scheda tecnica del Core Ultra 9 285K e la paragoniamo al Core i9-14900K per poi passare direttamente alla nostra bench test per tutte le procedure di rito.
Intel Core Ultra 9 285K – Scheda tecnica
- Processo Produttivo TSMC N3B a 3 nanometri
- Architettura Lion Cove + Skymont
- Core/Thread 24C/24T (8C/8T+16C/16T)
- Intel Smart Cache 36MB
- Frequenza Base 3,7 GHz (P-Core), 3,2 GHz (E-Core)
- Frequenza Turbo Boost Massima 5,7 GHz (P-Core), 4,6 GHz (E-Core)
- Supporto DDR5 6.400 MT/s
- Grafica Intel Xe Arc – TSMC 5 nanometri (IO e SoC Tile a 6 nm)
- PCI-E 20 linee PCI-E 5.0 + 2 Thunderbolt 4 40 Gbps
- TDP (PL1) o Processor Base Power (PBP) 125 watt
- TDP (PL2) o Maximum Turbo Power (MTP) 250 watt
- Socket LGA 1851
- Prezzo 589 dollari
Intel Core i9-14900K – Scheda tecnica
- Processo Produttivo Intel 7 (Ultra) – 10nm SuperFin Enhanced 3a gen
- Architettura Raptor Cove + Gracemont Enhanced
- Core/Thread 24C/32T (8C/16T+16C/16T)
- Intel Smart Cache 36MB
- Frequenza Base 3,2 GHz (P-Core), 2,4 GHz (E-Core)
- Frequenza Turbo Boost Massima 6,0 GHz (P-Core), 4,4 GHz (E-Core)
- Supporto DDR5/DDR4 DDR5 5600 – DDR4 3200
- Grafica Intel UHD 770
- PCI-E 16 linee PCI-E 5.0 + 4 PCI-E 4.0
- TDP (PL1) o Processor Base Power (PBP) 125 watt
- TDP (PL2) o Maximum Turbo Power (MTP) 253 watt
- Socket LGA 1700
- Prezzo 589 dollari
Recensione Intel Core Ultra 9 285K: la nostra prova
Il lancio di una nuova architettura CPU e un ecosistema desktop completamente rinnovato richiede in alcuni casi test molto estesi, non solo per capire il comportamento del binomio CPU/motherboard ma anche e soprattutto per via dei continui aggiornamenti BIOS che potrebbero influenzare in modo sostanziale le prestazioni. Questa premessa per dire che ci riserviamo di condurre ulteriori test velocistici, tenendo in considerazione anche gli imminenti aggiornamenti firmware dei vari brand partner di Intel nonché i più recenti pacchetti cumulativi per Windows 11.
Rimanendo in tema infatti, c’è da dire che le ultime patch per Windows 11 23H2 non sono proprio un toccasana per gli AMD Ryzen 9000 e gli Intel Core 14a gen, ovvero i punti di riferimento che ci permetteranno di dare un giudizio quantomeno oggettivo sulle prestazioni di Arrow Lake. Senza scomodare Windows 11 24H2, dalle nostre prove rileviamo che i recenti aggiornamenti di Windows impattano in modo non indifferente soprattutto su Intel Raptor Lake che, tra le altre cose, è stato già “costretto” dalle ultime revisioni del microcode (bisognerebbe tenerne conto).
Per avere dati attendibili, o comunque non campati per aria, c’è bisogno comunque di aggiornare BIOS e sistema operativo all’ultima versione, questo a prescindere dall’impatto prestazionale; se poi consideriamo il contesto sicurezza e stabilità, tenere il sistema sempre aggiornato è comunque importante quanto avere un sistema veloce e reattivo. Qualora la release di Windows risulti instabile o poco affidabile nella rilevazione delle performance, come abbiamo rilevato noi con Windows 24H2, non c’è però altro rimedio che tornare alla versione precedente del sistema operativo (Windows 11 23H2 in questo caso) riallineando allo stesso tempo tutti i valori dei benchmark.
Un ultimo elemento importante da riconsiderare prima di passare ai numeri veri e propri, riguarda la gestione dei profili energetico/prestazionali di Intel Arrow Lake. Chi segue il settore saprà che con le ultime patch del microcode Intel ha fornito un nuovo profilo base predefinito per le CPU Intel Core 14a/13a gen, ovvero Intel Baseline o Intel Default (dipende dal brand della scheda madre). Questa opzione permette al chip di operare entro le specifiche Intel, con tutti i pro e i contro del caso (anche prima potevamo impostarlo volendo), ovvero un taglio di TDP e tensioni che riduce consumi e temperature ma impatta sulla performance assoluta (soprattutto in multi-core).
Su Intel Arrow Lake-S l’azienda statunitense mantiene lo stesso approccio, anzi lo migliora e insieme ai partner propone anche in questo caso vari profili energetici: Intel Baseline, Intel Performance, Intel Extreme; a questi si aggiungono poi ulteriori profili custom dei produttori così come visto sui prodotti di precedente generazione. Di default, ovvero con impostazioni di fabbrica, il Core Ultra 9 285K arriva col profilo Intel Performance (250 watt), una scelta ovvia visto il livello del prodotto, ma con differenze anche molto marcate rispetto a Intel Baseline e Intel Extreme che cercheremo di approfondire in seguito.
Piattaforma di test
Insieme ai processori Intel Core Ultra 200S Arrow Lake, sono arrivate anche molte schede madri basate sull’ultimo chipset Intel Z890 (socket LGA 1851) con prezzi variabili che partono da circa 200 euro per arrivare a modelli da 1.000 euro e oltre. Nel nostro caso abbiamo utilizzato una fiammante Gigabyte AORUS Z890 Master, uno dei migliori prodotti nel listino Gigabyte che abbiamo visto nei dettagli (davvero tanti) nel nostro articolo dedicato.
Gigabyte da parte sua ha già fornito due BIOS per questo modello Z890, li abbiamo provati entrambi e possiamo dirvi che a livello prestazionale sono più o meno in linea. Un’ultima osservazione va fatta infine per i dissipatori, dove confermiamo un’ottima compatibilità con i modelli LGA 1700 presenti sul mercato; non a caso per verificare tale aspetto abbiamo scelto un dissipatore AiO AORUS WaterForce X 360, non proprio l’ultimo arrivato nel catalogo Gigabyte per essere chiari.
Bisogna comunque segnalare che, seppur compatibili, i dissipatori LGA 1700 sembrano necessitare di un offset per garantire i migliori risultati in termini di dissipazione su socket LGA 1851; le varie aziende produttrici stanno già fornendo questi adattatori / offset, utili in quanto su Arrow Lake-S l’hotspot della CPU è leggermente più a nord dell’IHS rispetto a Raptor Lake-S.
Configurazione hardware:
- Processori:
- Intel Core Ultra 9 285K, Intel Core i9-14900K, Intel Core i7-14700K
- AMD Ryzen 9 9950X, AMD Ryzen 5 9600X, AMD Ryzen 7950X, AMD Ryzen 5 7600X
- Dissipatori:
- Gigabyte AORUS WaterForce X 360 (Intel)
- NZXT KRAKEN ELITE 360 RGB (AMD)
- Schede madri:
- Gigabyte AORUS Z890 Master LGA 1851 – Profilo Intel Performance
- Gigabyte AORUS Z790 ELITE X WiFi 7 LGA 1700 (microcode 0x12B) – Profilo Intel Performance
- Gigabyte AORUS X870E PRO ICE (AMD) – Profilo di default
- Memorie:
- 32 GB Corsair Dominator Titanium RGB 7.200 MT/s (Intel)
- 32 GB Corsair Dominator Platinum RGB 6.400 MT/s C32 (AMD e Intel)
- Scheda grafica: Gigabyte GeForce RTX 4070 Super Gaming OC
- Storage SSD: Corsair MP600 PRO LPX 2TB
- Alimentatore: Corsair RM1000x 1000 watt
- Sistema Operativo Windows 11 PRO 23H2 e driver aggiornati all’ultima versione disponibile
A seguire invece la suite software utilizzata per questa sessione:
- Cinebench R24
- Blender Open Data
- Indigo Benchmark
- V-Ray Benchmark
- Geekbench 6
- CPU-Z Benchmark
- 7-Zip Benchmark 32MB
- AIDA64 Extreme Crittografia AES
- Final Fantasy XV – 1080P Ultra
- Hitman 3 – 1080P Ultra
- F1 2022 – 1080P Ultra
- Rainbow Six Extraction – 1080P Ultra
- Cyberpunk 2077 – 1080P Ultra
Intel Core Ultra 9 285K: test temperature, consumi e overclock
Stando alle dichiarazioni Intel, l’efficienza energetica e le temperature operative sono tra i punti di forza delle nuove CPU Arrow Lake-S, vediamo se è vero con la nostra classica prova che prende in considerazione temperature di esercizio e consumi rilevati con processore sottoposto a diverse tipologie di carico. I dati riportati nel grafico a seguire non lasciano spazio a molte interpretazioni e confermano più o meno le slide che ci aveva mostrato Intel, soprattutto in ambito termico dove rileviamo un calo della temperatura in gaming di ben 16 °C rispetto al Core i9-14900K a parità di scenario.
Calano anche le temperature sotto stress-test con Cinebench, ben 7 °C, se vogliamo a parità di TDP; in tale scenario, i consumi di picco sono a favore del Core Ultra 9 285K che, con 241 watt, riesce a rimanere al di sotto del valore nominale MTP di Intel (250 watt). Il Core i9-14900K col nuovo profilo Intel Baseline non è distante, ma non poteva essere diversamente visto che i due chip sono impostati praticamente con lo stesso MTP (253 vs 250 watt).
Rimanendo in ambito consumi, Core Ultra 9 285K ha la meglio sul Core i9-14900K sia in gaming che nel test di compressione/decompressione di 7-Zip, rispettivamente con una percentuale del 29,3% e 25,5%. Riguardo al confronto con Ryzen 9 9950X invece, la soluzione AMD consuma decisamente meno in multi-thread (con uno score inferiore vedremo), mentre se prendiamo 7-Zip e il consumo nei giochi, la sfida si chiude con un pareggio.
In coda una parentesi sull’overclock, argomento che viste le novità della piattaforma ci riserviamo di trattare in seguito con l’arrivo di nuovi BIOS. Riguardo il tuning e l’incremento delle prestazioni, possiamo anticiparvi subito che i vari profili offrono già prestazioni differenti in ambito multi-threading; a questi tre profili si aggiungono le opzioni fornite dai produttori di schede madri, Gigabyte AORUS in questo caso, con profili predefiniti o utility di vario tipo che sfruttano anche l’Intelligenza Artificiale.
Come ben saprete, per migliorare le prestazioni in single-thread e nel gaming c’è bisogno di incrementare la frequenza Boost dei P-Core (5,7 GHz in questo caso), mentre per i carichi multi-core vedremo già i primi risultati agendo solo sul TDP. Nel nostro caso abbiamo voluto provare sia l’utility AORUS PerfDrive, con profilo Gigabyte Default, che un veloce overclock manuale (possiamo dire da migliorare sensibilmente).
I risultati per il momento sono positivi, non solo considerando il primo impatto col BIOS (bisogna imparare nuove voci), ma anche perché potremmo migliorare il nostro sistema di dissipazione con ulteriore margine. Di primo acchito pensiamo che con un buon impianto AiO da 360/420 mm si può ambire a incrementare la frequenza all-core sino a 5,5-5,6 GHz (almeno 4,8 GHz per gli E-Core), oltre questa soglia dobbiamo iniziare a regolare bene tutte le impostazioni/tensioni da BIOS (che non sono poche) e di conseguenza assisteremo a un incremento sensibile di temperature e consumi (in realtà dipende anche dalla bontà del silicio e dalla fortuna).
In single-core la situazione è attimo più complicata, o meglio richiede maggiori accortezze; il nostro sample sembra non volersi schiodare dai 5,8 GHz (con tensioni di fabbrica), ma dopo varie prove e piccole modifiche abbiamo intuito che questo “muro” potrebbe essere legato al DLVR, Digital Linear Voltage Regulator, che tratteremo in un altro contesto.
Intel Core Ultra 9 285K: benchmark CPU, memoria e prestazioni in gaming
Eccoci finalmente alle prestazioni velocistiche dell’Intel Core Ultra 9 285K, una sessione di benchmark che abbiamo trovato molto interessante in quanto non del tutto scontata in termini di risultati. La nostra suite mira a misurare la prestazione assoluta del processore, con un andamento variabile in base allo scenario nonché al numero stesso dei benchmark (che alla fine fanno media).
Partendo dagli applicativi più impegnativi come il rendering, il Core Ultra 9 285K domina nel Cinebench R24 in single e multi-core, non solo rispetto al Core i9-14900K ma anche al suo diretto avversario Ryzen 9 9950X. I nuovi flagship Intel e AMD pareggiano (più o meno) su Indigo e nella compressione/decompressione file di 7-Zip, mentre AMD stravince nel test crittografico di AIDA64, risultando in vantaggio anche su V-Ray (+8%) e Blender (+3%).
Ma non è finita qui, perché il nuovo top di gamma Intel si piazza davanti a tutti in ambiti come GeekBench 6, single e multi-core, ma anche nel test sintetico multi-core di CPU-Z. In tale contesto, la serie 14a gen rappresentata in primis dal Core i9-14900K, può dire ancora la sua in campo multi-threading, ma anche in single-core e nei giochi come vedremo a breve; se infatti prendiamo come riferimento il recente Cinebench R24, il Core Ultra 9 285K si piazza a 145 punti, con il Core i9-14900K molto vicino a quota 136 punti (ma con 300 MHz in più).
Breve parentesi sulle prestazioni del controller DDR5, come detto decisamente migliorato rispetto alla precedente generazione e, almeno stando al test integrato di AIDA64, un passo avanti rispetto ai Ryzen 9000 (almeno per adesso). Anche questo è un aspetto da approfondire a parte con test dedicati e nuovi BIOS, quindi per il momento vi lasciamo con le prestazioni in lettura/scrittura/copia, nonché con i valori di latenza RAM, al momento unico punto interrogativo.
Arrivando ai giochi, anche qui possiamo dire che Intel si è dimostrata molto onesta nelle sue slide, evidenziando quello che alla fine esce fuori dal nostro grafico. A parte quei titoli dove AMD ha una marcia in più (lo stesso vale per Intel però), notiamo che Raptor Lake-S è praticamente alla pari di Arrow Lake-S, distanziandolo nettamente solo in titoli come Final Fantasy 14 (10%). Ci riserviamo anche qui di eseguire test più approfonditi, ma in linea di massima si può affermare che il Core Ultra 9 285K riesce a garantire prestazioni gaming al top, offrendo però consumi inferiori rispetto al suo predecessore.
Intel Core Ultra 9 285K, quanto costa e dove acquistarlo in Italia
Intel Core Ultra 9 285K è disponibile da oggi presso i maggiori rivenditori di settore, lo stesso per gli altri due modelli Core Ultra 200S annunciati dall’azienda, Core Ultra 7 265K e Core Ultra 5 245K.
Come anticipato sopra, il prezzo di listino Intel per il top di gamma Arrow Lake è di 589 dollari, lo stesso del Core i9-14900K al lancio; questa cifra come da prassi non sarà convertita 1:1 nel nostro Paese, quindi non sorprendetevi di trovarlo in vendita a una cifra leggermente più alta, per intenderci tra 650 e 700 euro (o oltre in fase di lancio). Intel Core Ultra 9 285K dovrebbe arrivare presto anche su Amazon Italia, al pari delle schede madri Intel Z890 di nuova generazione.
Considerazioni
Intel Core Ultra 9 285K conferma quello che tutti abbiamo intuito in occasione della presentazione ufficiale dello scorso 10 ottobre, ovvero un cambio di rotta da parte di Intel che ora mette al primo posto sia efficienza che prestazioni, senza sacrificare quindi i consumi in favore dello scettro prestazionale assoluto (che poi è sempre relativo se cambiamo ambito di utilizzo). I processori Intel Core Ultra 200S Arrow Lake sono effettivamente più efficienti e consumano meno dei Core 14a gen Raptor Lake, in alcuni ambiti a parità di prestazioni (soprattutto gaming), in altri risultano nettamente superiori; con AMD Zen5 (Ryzen 9000) la sfida si fa più dura ma la situazione è nettamente migliorata da quanto visto tra Raptor Lake e Zen4.
Come avvenuto finora per tutti i modelli di CPU Intel serie K, questo top di gamma probabilmente non è l’esempio perfetto per giudicare l’efficienza di Arrow Lake, più apprezzabile secondo noi sui modelli non-K che arriveranno a gennaio; questo avviene non perché il Core Ultra 9 285K sia poco valido, ma semplicemente per via della natura stessa del chip, pensato per operare anche e soprattutto con valori di TDP fuori specifica e moltiplicatori sbloccati (almeno sulla carta e finora aggiungiamo).
In realtà seguendo i profili predefiniti Intel potremo ampiamente rispettare in tutta sicurezza i valori di specifica, ma ricordate sempre che più è contenuto il TDP più si riducono i margini di frequenza per i carichi prolungati (soprattutto in multi-core). Intel Core Ultra 9 285K se la gioca in diversi ambiti col Ryzen 9 9950X, mentre nei giochi ha spesso la meglio pur rimanendo indietro in alcune occasioni rispetto al Core i9-14900K (ma sfidiamo chiunque a distinguere una scena 1080P a 330 FPS da una 1080P a 310 FPS).
Intel Arrow Lake-S migliora sicuramente la gestione della RAM DDR5 ad alte frequenze, nonché le prestazioni assolute del controller di memoria, mentre al momento non vogliamo dare un giudizio definitivo sulle doti in overclock. In attesa di nuovi BIOS, nonché di abbinare la CPU a un dissipatore più performante (che non ci ha limitato comunque), i risultati ottenuti sull’incremento di clock in single-core per il momento non ci hanno convinti del tutto. Per alcuni può essere superfluo, ma in realtà non è proprio così visto che da tradizione i processori serie K sono il top per chi ama il tuning e l’overclock. Su questo e altri argomenti non trattati però cercheremo di approfondire con articoli dedicati, nel frattempo rimanete sintonizzati sempre su TuttoTech.
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