Procede il processo di dematerializzazione in corso con un cambiamento che coinvolgerà anche un altro tipo di documento: la cosiddetta ricetta bianca cartacea, quel foglietto bianco con la firma del medico, il timbro e la consueta prescrizione del farmaco scritta in un corsivo spesso difficilmente decifrabile. Secondo quanto riporta il testo della nuova legge di bilancio del 2025 la ricetta bianca diventerà digitale e verrà inviata elettronicamente, anche tramite email e WhatsApp.

La certezza arriverà con la conferma della nuova manovra, che il Governo dovrà approvare entro il prossimo 31 dicembre, assieme agli altri dettagli e modalità con cui verrà implementato il nuovo servizio che sarà prossimamente adeguato alla “ricetta rossa”, quella per i farmaci a carico dello Stato, che è già stata dematerializzata.

Cos’è la ricetta bianca digitale e come funzionerà

“Al fine di potenziare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva nonché garantire la completa alimentazione del Fascicolo sanitario elettronico, tutte le prescrizioni a carico del Servizio sanitario nazionale (SSN) e dei Servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’Aviazione civile (SASN) e a carico del cittadino sono effettuate nel formato elettronico“. È quanto riporta l’articolo 54 della nuova legge di bilancio, che mira a portare avanti un processo di transizione annunciato a fine 2020 ed effettivamente entrato in azione a inizio 2022 in alcune regioni italiane.

Significa che tutti i farmaci a carico dello Stato acquistabili sotto prescrizione medica necessiteranno di una ricetta elettronica che, dall’anno prossimo, dovrebbe diventare digitale per tutti con l’abbandono delle versioni cartacee che, attualmente, vengono compilate e ritirate negli ambulatori medici e poi presentate nelle farmacie per ottenere i farmaci di fascia C (a pagamento), quelli considerati non essenziali e a totale carico dei pazienti (come alcuni antifiammatori e integratori, anticoncezionali, alcuni medicinali contenenti paracetamolo, eccetera).

Il nuovo sistema dovrebbe funzionare così. Una volta compilata dal medico, il Sistema Tessera Sanitaria (SAC) rilascia entro pochi istanti un numero di protocollo univoco detto NRBE  (Numero di Ricetta Bianca Elettronica) e un PIN-NRBE più breve, utile per le comunicazioni verbali, informazioni che vengono riportate in un PDF che fa da promemoria. Il medico lo stampa per consegnarlo al paziente di persona oppure glielo invia tramite email, WhatsApp o lo carica nel suo Fascicolo Sanitario Elettronico. Per il ritiro dei prodotti richiesti, il paziente deve poi presentare in farmacia o in parafarmacia il numero NRBE o il PIN-NRBE inviatogli dal medico insieme al suo codice fiscale.

Per il rischio di smarrire i promemoria e i relativi codici, considerate le difficoltà per i pazienti meno pratici con i dispositivi tecnologici e con il fine di agevolare ulteriormente le operazioni, quest’ultimo passaggio è stato già eliminato dalla regione Liguria, dove non è necessario esibire nemmeno tali codici ma basta avere con sé la propria tessera sanitaria per permettere al farmacista di visionare le ricette prescritte per il paziente e fornirgli i farmaci richiesti.

Non è al momento noto come e in quali modalità verrà introdotto questo nuovo servizio digitale per le ricette bianche digitali, che ci si aspetta entri in funzione per tutti il prossimo anno, salvo eventuali emendamenti alla legge di bilancio 2025 o ulteriori difficoltà al sistema di Sogei, la società del Ministero dell’Economia e delle Finanze che si occupa del servizio di gestione delle ricette elettroniche, causa di diversi problemi da alcune settimane.

Sappiamo tuttavia che la ricetta bianca elettronica funzionerà anche senza email proprio per le ragioni indicate, come ha spiegato ad AffariItaliani.it il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato:

“La prescrizione è online e fruibile. L’anziano o il cittadino che non ha con sé il telefono o la possibilità di inoltrare la mail del medico può rivolgersi in farmacia, comunicare il codice fiscale per ottenere il farmaco prescritto. Di fatto, il farmacista, accedendo al FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico) del cittadino, potrà dispensare sia i farmaci mutuabili, come già avviene ora, sia i farmaci a pagamento. Questo consentirà al cittadino di acquistare un farmaco anche nel caso in cui il suo medico di base sia in un’altra regione e di verificare l’appropriatezza prescrittiva ed eventuali possibili interazioni con i farmaci precedentemente prescritti. Il nuovo sistema garantisce ulteriormente il cittadino che può avere smarrito il cartaceo e può recuperare la prescrizione in tutta Italia”.