Nella mattinata di ieri, 11 novembre, è stato presentato il progetto “La Basilica di San Pietro: AI-Enhanced Experience/Esperienza abilitata dall’AI“. Si tratta della versione virtuale, ufficiale, della basilica di San Pietro in Vaticano, una ricostruzione digitale che consentirà di esplorarla nei minimi dettagli da un sito web interattivo tramite una versione tridimensionale ricostruita con la fotogrammetria e l’intelligenza artificiale di Microsoft. Non è ancora disponibile, lo sarà da dicembre (probabilmente da qui), ma scopriamone intanto alcuni dettagli.

La versione virtuale della Basilica di San Pietro nei dettagli

Dopo l’annuncio di Julia, la guida turistica virtuale di Roma Capitale basata sul modello GPT-4o di OpenAI, è dunque in arrivo un altro strumento creato anche grazie all’intelligenza artificiale e in collaborazione con Microsoft, uno strumento legato alle nuove manovre per il turismo per il Giubileo 2025.

La versione virtuale della Basilica di San Pietro nasce da un lavoro condiviso fra il Vaticano, Microsoft e Iconem, una startup che si occupa di digitalizzazione in 3D di siti culturali. Per la realizzazione sono servite più di 400mila foto in alta risoluzione elaborate con la fotogrammetria, una tecnica di rilievo che permette di acquisire i dati metrici degli oggetti (forma e posizione) e, di conseguenza, di identificarne la posizione nello spazio.

Ci sono volute tre settimane per scansionare la Basilica, con dispositivi di vario genere, fra cui droni, telecamere e laser, i cui dati sono stati poi archiviati sul cloud di Microsoft Azure e messi a disposizione di Iconem, che ne ha elaborato i modelli 3D, comprensivi anche delle immagini generate dall’intelligenza artificiale e ricavate dai dati fotogrammetrici, utili per migliorare la visualizzazione degli esterni e degli interni della Basilica, ha spiegato Microsoft.

Oltre a essere uno strumento che riproduce le bellezze della Basilica di San Pietro, sia quelle architettoniche che i vari capolavori artistici interni, la riproduzione virtuale è servita anche ad analizzare nel dettaglio tutti i suoi elementi con l’obiettivo di identificare eventuali criticità strutturali, come crepe e tessere dei mosaici mancanti.

La versione digitale della Basilica di San Pietro sarà visibile da novembre nella mostra Pétros enì e, dal primo dicembre tramite un sito web che sarà a disposizione di tutti poco prima dell’apertura del Giubileo 2025, che inizierà ufficialmente il 24 dicembre 2024 alle ore 19:00.

Oltre alla Basilica di San Pietro virtuale, per l’occasione è stato presentato anche il portale dedicato, con una piattaforma integrata e facilmente accessibile in cui ci sono varie informazioni utili, approfondimenti e strumenti dedicati. Arriverà anche un’app per gestire le prenotazioni e usufruire delle audioguide digitali, oltre a un “telescopio“:

Ultimo, come un fiore all’occhiello, sarà a disposizione un telescopio, potente strumento in grado di far penetrare nei significati reconditi e mettere in contatto con l’interiorità. Proporrà la vista della Basilica in 3D in fotogrammetria, alcuni itinerari immersivi, un programma educativo modulato sul modello Minecraft, lo streaming delle celebrazioni, i podcast con meditazioni, ecc. Lo scopo del telescopio, che con il dott. Brad Smith abbiamo condiviso fin dall’inizio del nostro primo incontro davanti alla Pietà di Michelangelo due anni or sono, è lo svelamento dell’ispirazione sottesa alla bellezza, la quale, secondo Von Balthasar, è deputata a “incoronare, quale aureola di splendore inafferrabile, il duplice astro del vero e del bene e del loro indissolubile rapporto”.