L’era dello SPID gratuito di Aruba sta per concludersi. L’azienda ha iniziato a inviare comunicazioni ai propri utenti per annunciare una novità che farà discutere: a partire da maggio 2025, il servizio di identità digitale di Aruba passerà a una formula a pagamento, con un costo annuale di 5,98 euro.

Aruba farà pagare un abbonamento annuale per utilizzare lo SPID

La notizia è stata confermata direttamente da Aruba, che ha spiegato come questa decisione sia stata presa “per garantire la sostenibilità economica del servizio e dare continuità alla sua evoluzione tecnologica”. Si tratta di un cambiamento significativo, considerando che lo SPID di Aruba è stato completamente gratuito per ben sette anni.

Dietro questa svolta potrebbe esserci una questione più ampia legata ai finanziamenti governativi. Nel 2023, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti, aveva individuato 40 milioni di euro da destinare al mantenimento del sistema SPID per altri due anni. Tuttavia, questi fondi sembrano essere rimasti bloccati a livello di emendamento al decreto sul PNRR, senza essere mai stati effettivamente stanziati.

La responsabilità di questa situazione ricade ora anche sul nuovo ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, Tommaso Foti, subentrato a Raffaele Fitto quando quest’ultimo si è trasferito alla Commissione Europea nel dicembre 2024.

È interessante notare come Butti non sia mai stato un grande sostenitore dello SPID, preferendo invece la Carta d’Identità Elettronica (CIE) come strumento per l’identità digitale. La sua visione prevede una razionalizzazione delle identità elettroniche a livello europeo, con un unico sistema utilizzabile in tutta l’UE.

Questo scenario alimenta l’ipotesi che il Governo possa star deliberatamente bloccando i fondi promessi per costringere i gestori privati di SPID a passare a soluzioni a pagamento, spingendo così indirettamente i cittadini italiani verso l’utilizzo della CIE.

Tuttavia, quando interpellata su questa ipotesi, Aruba ha smentito qualsiasi correlazione diretta:

SPID è stato gratuito per 7 anni e ora, al rinnovo, verrà chiesto un corrispettivo di 5,98 euro all’anno per i motivi citati prima. Ma non c’è una relazione fra questo e i fondi previsti dalla Convenzione in favore dei Gestori.

Resta il fatto che il futuro dello SPID appare sempre più incerto. A ottobre 2025, il servizio dovrà essere rinegoziato per un altro rinnovo biennale, ma la direzione intrapresa sembra favorire un progressivo abbandono di questo sistema a favore della CIE.

I cittadini che utilizzano SPID Aruba dovranno quindi prepararsi a questa novità: da servizio completamente gratuito, passerà a un abbonamento annuale di quasi 6 euro. Non è ancora chiaro se anche altri gestori di identità digitale seguiranno l’esempio di Aruba nei prossimi mesi, ma certamente questa decisione potrebbe segnare un punto di svolta per l’intero sistema dell’identità digitale in Italia.