Continua la controversia tra la piattaforma social TikTok e il governo degli Stati Uniti, la storia la conoscete tutti, qualche tempo fa la popolare piattaforma è stata bloccata dall’esecutivo statunitense, salvo poi ottenere una proroga di 75 giorni e tornare disponibile sui principali app store americani.
Il futuro di TikTok negli Stati Uniti continua dunque ad essere al centro dell’attenzione e, a inizio mese, è stato il presidente Donald Trump a rilanciare il dibattito asserendo che quattro potenziali acquirenti sarebbero interessati alla piattaforma di proprietà di ByteDance, con un accordo che potrebbe concretizzarsi a breve. Tuttavia, nulla è ancora deciso e, nelle ultime ore, alcuni senatori hanno espresso ulteriori preoccupazioni sulla vicenda.
Nuove pressioni sul governo USA per evitare il ban di TikTok
Il destino di TikTok negli Stati Uniti torna prepotentemente sotto i riflettori, con nuove pressioni politiche per evitare un ban definitivo dell’app di origine cinese; dopo l’estensione della scadenza fissata per il 5 aprile, diversi senatori democratici hanno chiesto a gran voce una soluzione legislativa per garantire la permanenza della piattaforma senza incorrere in conseguenze legali o economiche. Tuttavia, il quadro normativo rimane ancora poco chiaro, e il rischio di una stretta definitiva non è stato scongiurato.
Per contestualizzare la vicenda, bisogna ricordare che l’amministrazione Trump aveva imposto a ByteDance, società madre di TikTok, di cedere le operazioni statunitensi dell’applicazione a un’azienda americana, per motivi legati alla sicurezza nazionale e alla gestione dei dati degli utenti. Dopo varie trattative, la scadenza per la cessione era stata posticipata al 5 aprile 2025, ma la questione non è affatto chiusa.
Tra le opzioni più accreditate per garantire la permanenza di TikTok negli USA c’è la collaborazione con Oracle, che già svolge il ruolo di partner tecnologico per la gestione sicura dei dati; secondo alcune indiscrezioni, l’accordo con Oracle potrebbe evolversi ulteriormente, con una maggiore supervisione sulla piattaforma e un possibile coinvolgimento di altre aziende americane per evitare il ban totale. Il controllo sull’algoritmo di TikTok però, vero cuore pulsante della piattaforma, rimarrebbe nelle mani di ByteDance, e questo continua a sollevare preoccupazioni tra i legislatori americani.
Nel frattempo, tre senatori democratici, Ed Markey, Chris Van Hollen e Cory Booker hanno scritto una lettera al presidente Trump sollecitando l’approvazione dell’Extend the TikTok Deadline Act, una proposta di legge che fornirebbe un’ulteriore estensione della scadenza fino al mese di ottobre, garantendo più tempo per un accordo definitivo senza impatti negativi su aziende come Apple, Google e Oracle.
Uno dei punti critici riguarda infatti le possibili ripercussioni economiche per le aziende americane che ospitano o collaborano con TikTok, secondo i senatori, un ban improvviso potrebbe esporre i fornitori di servizi a responsabilità legali per un ingente valore economico, una cifra che rischierebbe di innescare una crisi legale senza precedenti.
Al momento, il futuro di TikTok negli Stati Uniti resta appeso a un filo, se da un lato ci sono pressioni per trovare una soluzione che eviti il ban senza compromettere la sicurezza nazionale, dall’altro le posizioni più intransigenti continuano a vedere nella cessione totale l’unico scenario accettabile.
Gli utenti americani dovranno dunque attendere ancora per capire quale sarà l’evoluzione della vicenda, un nuovo intervento legislativo potrebbe offrire una via d’uscita temporanea, ma il rischio che TikTok venga bandito definitivamente dagli Stati Uniti resta ancora concreto.
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