Torniamo ancora sull’argomento PC gaming e build fai da te, questa volta non per i classici consigli per gli acquisti, puntando invece ad approfondire ulteriormente la questione tecnica relativa alle prestazioni e quanto possono incidere le nostre scelte in materia di hardware sulla resa nei giochi. Dopo il nostro approfondimento relativo al processore e quanto impatta il numero dei core sulle prestazioni in gaming, oggi cambiamo soggetto e mettiamo sotto la lente di ingrandimento la RAM.
Guardando alle piattaforme consumer desktop di ultima generazione, AMD e Intel per intenderci, a oggi sono due le tipologie di memoria RAM (Random Access Memory) più diffuse: le DDR4 e le DDR5. Quelle più recenti sono ovviamente le DDR5, supportate sia dalla piattaforma AMD Ryzen 7000 (AM5) che dalla Intel Core 14a gen (LGA1700), mentre possiamo dire che le “mature” DDR4 sono rimaste in voga soprattutto perché Intel ha mantenuto il doppio supporto DDR4-DDR5 sulle ultime tre generazioni desktop Core 12a, Core 13a e Core 14a gen (ricordiamo che, al contrario, AMD AM5 supporta solo DDR5).
In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sulle caratteristiche tecniche e sulle peculiarità delle memorie DDR5 rispetto alle DDR4, cercando di verificare quanto possa impattare una memoria RAM rispetto a un’altra a parità di configurazione; per fare questo ci serviremo della più recente piattaforma Intel Raptor Lake-S con i processori Core 14a gen.
Indice:
DDR5 vs DDR4: facciamo un po’ di chiarezza
A distanza di oltre due anni dal debutto ufficiale sul mercato consumer con la piattaforma Intel Alder Lake-S Core 12a gen, la differenza prestazionale tra una memoria DDR4 e una DDR5 in ambito gaming è ancora oggi argomento di discussione. Guardando a cosa offre attualmente il mercato, non ci vuole molto a capire che si tratta di un aspetto che può riguardare soprattutto gli utenti Intel, questo perché come anticipato è l’unica azienda che supporta la stessa piattaforma sia con DDR4 che con DDR5. Gli utenti AMD che utilizzano ancora memorie DDR4 sono quelli rimasti su socket AM4 e quindi con processori Ryzen 5000/3000, escludendo qualsiasi utilità di un confronto diretto coi Ryzen 7000, compatibili ribadiamo solo con memorie RAM DDR5.
Fatta questa premessa, possiamo affermare che a fine 2023 le DDR5 sono ormai una realtà, non solo per quanto riguarda le prestazioni offerte, ma anche se la guardiamo sotto il profilo dei costi; i prezzi sono scesi sensibilmente e l’investimento su un buon kit Dual-Channel DDR5 da 16 o 32 GB è decisamente abbordabile. Prima di andare ulteriormente avanti, può essere utile un breve recap sulle memorie RAM (o DRAM) DDR5, cosa offrono e le differenze con le collaudate ma ancora valide DDR4.
Iniziamo subito dalle differenze fisico-costruttive. DDR5 e DDR4 sono fisicamente incompatibili pur mantenendo lo stesso numero di pin, 288; questo è dovuto ovviamente a un layout rivisto delle DDR5 e soprattutto dal notch posizionato in modo diverso rispetto ai moduli DDR4. Ma non è tutto. Con le DDR5 cambia anche il design dei moduli, sia per come vengono gestiti i canali (passati da un singolo canale a 64 bit a due da 32 bit) sia dal punto di vista dell’alimentazione. Le DDR5 integrano infatti un Power Management Integrated Circuit (PMIC) direttamente sul PCB, mentre sulle DDR4 questo controller dell’alimentazione è assente e posizionato invece sulla scheda madre (che ne gestisce quindi l’alimentazione). I chip di memoria DDR5 offrono una densità doppia rispetto a quelli di tipo DDR4, senza dimenticare che la tensione operativa di default (stabilita dallo standard JEDEC per le DDR5-4800) passa da 1,2 volt delle DDR4-3200 a 1,1 volt, rendendo quindi le DDR5 anche più efficienti.
Tra le novità introdotte con le DDR5 troviamo anche l’implementazione della tecnologia XMP 3.0 (Xtreme Memory Profile), più avanzato se vogliamo rispetto all’XMP 2.0 delle DDR4. In entrambi i casi, questa funzionalità permette di operare secondo i parametri di velocità del profilo XMP stabilito da un particolare produttore per un determinato kit, una sorta di overclock automatico, semplice e da effettuare con un click, ma che ovviamente richiede una scheda madre compatibile.
Le memorie DDR5 attualmente in commercio partono da una velocità di 4.800 MT/s arrivando ai kit di fascia enthusiast che toccano anche gli 8.000 MT/s come le recenti Corsair Dominator Titanium. In linea di massima possiamo affermare che, a parità di piattaforma, le RAM DDR5 garantiscono prestazioni superiori in diversi ambiti di utilizzo e percentuali variabili in base alla tipologia di carico. Alcuni applicativi sono più sensibili di altri, così come avviene per i giochi, ma è ormai dimostrato che sia i sistemi AMD AM5 che Intel LGA 1700 offrono il meglio con memorie DDR5 che partono da un range di 5.600-6.000 MT/s.
Quanto alle memorie DDR4 invece, non sono solo più datate, ma sicuramente più economiche oltre che particolarmente valide in ottica latenza quando prendiamo in esame i kit più spinti da 4.000 MT/s in poi. La latenza, o meglio, il CAS Latency delle memorie DDR5 è stato all’inizio un vero e proprio tallone d’Achille; nonostante il Data-Rate chiaramente superiore alle comuni DDR4 3.200-3.600 MT/s, un CAS impostato a CL40 o CL44 non è molto attraente su un modulo DDR5-4800 o DDR5-5200. L’evoluzione però non si è fermata e, come avvenuto per le DDR4, attualmente è già possibile mettere facilmente le mani su kit DDR5 ad alta frequenza e un CAS Latency accettabile.
Come e cosa abbiamo testato con la nostra build gaming
Fatto un ripasso generale sulle memorie DDR5 e DDR4, il nostro intento oggi è quello di misurare qual è la differenza in termini prestazionali tra una DDR4 e una DDR5 nei giochi, il tutto a parità di processore, scheda grafica e SSD; inutile quasi ribadire che utilizzando una RAM DDR4 dovremo cambiare scheda madre, ma allo stesso tempo manterremo lo stesso controller di memoria che è integrato ricordiamo nel processore.
Abbiamo già anticipato che per l’occasione ci siamo orientati su una piattaforma Intel Core 14a gen, nel dettaglio su un Intel Core i9-14900K, prima abbinato a RAM DDR5 7.200 MT/s, successivamente a RAM DDR4 4.000 MT/s. Per verificare il comportamento del sistema al variare delle componenti RAM/scheda madre, prenderemo in esame una suite di otto giochi testati a 1080P in loop da tre benchmark per titolo (così la media è più accurata).
Ecco la piattaforma hardware utilizzata nelle prove:
- Intel Core i9-14900K – 24C/32T, 6,0 GHz Boost
- Dissipatore AiO Corsair iCUE LINK H150i LCD
- Setup DDR5:
- Scheda madre ASUS ROG Strix Z790-E Gaming WiFi II
- RAM Corsair Dominator Titanium RGB 7.200 MT/s C34 (32 GB)
- Setup DDR4:
- Scheda grafica PNY RTX 4060 XLR8 VERTO
- Storage SSD: Corsair MP600 PRO LPX 2TB
- Alimentatore: Corsair RM1000x 1000W
- Corsair 3000D RGB AIRFLOW
- Sistema operativo e driver aggiornati alle ultime versioni disponibili
La build riportata sopra verrà testata a risoluzione 1080P con qualità media in modo da produrre un frame-rate particolarmente elevato con la nostra NVIDIA GeForce RTX 4060. Ecco i titoli scelti per i benchmark grafici:
- Shadow of The Tomb Rider
- Red Dead Redmption 2
- Hitman 3
- Raimbow Six Extraction
- Cyberpunk 2077
- Far Cry 6
- Assassin’s Creed Valhalla
- Watch Dogs: Legion
Prestazioni gaming a confronto: DDR4 4.000 MT/s vs DDR5 7.200 MT/s
Per chiudere il cerchio sulla questione DDR4 vs DDR5 e prestazioni in gaming, ci affidiamo come al solito a test mirati che cercano di spaziare tra titoli (vecchi e nuovi) di vario genere, evidenziando le differenze in termini prestazionali. Ogni sessione di benchmark dedicata a un singolo gioco è stata ripetuta tre volte, calcolando la media che ritrovate nel grafico a seguire; ribadiamo che tutte le prove sono state condotte a risoluzione Full-HD 1.920×1.080 pixel con dettagli impostati su MEDIO o STANDARD.
La lettura dei dati è abbastanza semplice e conferma in sostanza quanto ci aspettavamo, o meglio, quanto dovrebbe offrire da una piattaforma di ultima generazione (DDR5) rispetto a una più matura e meno performante (DDR4). In sostanza, a parità di processore, scheda grafica e quantitativo di memoria RAM, la velocità di quest’ultima va a impattare anche sensibilmente sul frame-rate medio, il tutto come al solito con percentuali che dipendono dal titolo preso in considerazione.
Nel nostro caso risulta evidente che passare da una DDR4 4.000 MT/s a una DDR5 7.200 MT/s porta un incremento del frame-rate non indiffernte. Su otto giochi presi in esame, solo tre hanno mostrato percentuali di miglioramento inferiori al 4%, mentre gli altri (recenti o meno recenti) vanno da un minimo del 7% al 13% registrato ad esempio su Shadow of The Tomb Rider; un punto di riferimento come Cyberpunk 2077 non si discosta molto e riesce a giovare delle nuove DDR5 ad alta frequenza con un incremento del 9%.
Considerazioni
Riprendendo con un bagaglio di dati quantomeno più ricco quella che era stata la nostra introduzione, possiamo affermare che oggi le memorie DDR5 sono da considerate il nuovo standard: le prestazioni sono ottime, i prezzi per i kit ad alta frequenza sono sempre più abbordabili e, non meno importante, il costo per gigabyte continua a calare. Non si può negare che, in alcuni casi, le differenze in termini di prestazioni assolute non siano così marcate, ma in linea di massima le DDR5 sono ormai la piattaforma da preferire, soprattutto in ottica futura con i chip DDR5 di prossima generazione che dovrebbero arrivare già dal prossimo anno.
Inutile quasi ribadire che un “passaggio di consegne” definitivo, come avvenuto tra DDR3 e DDR4 ad esempio, non avverrà finché AMD e Intel continueranno ad alimentare rispettivamente il socket AM4 e il doppio supporto DDR4/DDR5 (ancora per un po’ di tempo pensiamo). Si vocifera che Intel potrebbe abbandonare questa strada già con le prossime soluzioni desktop Arrow Lake-S (solo con DDR5), mentre per AMD la questione è leggermente più complicata da decifrare e ipotizziamo un cambio di marcia con l’annuncio della prossima generazione di CPU desktop che scalzerà i tanto amati Ryzen 7000.
Se infine volete un verdetto chiaro e diretto invece, detta la nostra sul futuro della piattaforma desktop in ottica RAM, attualmente si può affermare che, oltre alle applicazioni “non-gaming” che beneficiano della maggiore larghezza di banda offerta dalle RAM DDR5, queste ultime possono garantire prestazioni superiori anche nei giochi. Lo scarto in termini di FPS come visto è variabile e ci sarà senza dubbio qualche gioco (che magari non abbiamo considerato) “indifferente” al passaggio alle più lente DDR4; tirando le somme però, in questo preciso contesto (il nostro) la percentuale di giochi che “va meglio” con una configurazione DDR5 è del 100%, lasciando poco spazio di discussione che non sia orientata sulla questione prezzi. In quest’ultimo caso c’è poco da discutere, quando in ballo c’è il budget totale della nostra build tutto passa a quello che sono le scelte e le priorità dell’utente, mettendo quindi in conto anche una possibile perdita delle prestazioni, bilanciata appunto da un risparmio economico.
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