Diciamoci la verità, Apple ha presentato un prodotto palesemente non consumer. Il Mac Studio con M1 Ultra è una macchina rivolta ai professionisti, non è chiaramente il mini pc per navigare in rete o per vedere video su Youtube. Però Apple l’ha presentato proprio come se fosse un Mac Mini da scarsi 1000 euro, il Mac Studio con M1 Ultra costa oltre quattro volte di più.
Ora la percezione del grande pubblico è che il Mac Studio sia il computer più potente in circolazione ma non è esattamente così, esistono tantissime macchine per professionisti con più certificazioni e pregi. Fare paragoni o evidenziare differenze numeriche però non rende giustizia al Mac Studio che è una macchina eccezionale per la potenza che racchiude in dimensioni assolutamente da record.
Indice:
Apple Mac Studio M1 Ultra design
Esteticamente il Mac Studio è un box, decisamente pesante, costruito in alluminio riciclato. Non c’è elemento di disturbo, è semplicissimo, sembra quasi un render nella vita reale. La parte inferiore vede una sezione circolare forata per permettere l’ingresso di aria fresca che poi verrà espulsa calda dalla sezione forata posteriore.
Sul retro sono presenti tante porte: 4 USB-C Thunderbolt, 2 USB-A, Ethernet, HDMI, il jack per alta impedenza ed anche sulla parte frontale, con sorpresa, ci sono 2 USB-C Thunderbolt e infine un classico ingresso per schede SD. Nota di merito per il cavo di alimentazione che non solo è intrecciato ma è anche super flessibile, e il cable management ringrazia.
Il grande merito di Apple è quello di aver racchiuso in dimensioni così compatte una potenza senza pari. Pur volendo costruire un mini pc con le proprie mani, è quasi impossibile arrivare ad una compattezza simile se non rinunciando alla potenza di una scheda video dedicata o scegliendo soluzioni custom loop ma è un qualcosa di complesso e non alla portata di tutti.
L’altra faccia della medaglia riguarda i classici compromessi interni che in realtà sono dei compromessi solo perché così vuole la mela. Apple ha nascosto delle vitine sotto la sezione in gomma per tenerlo fermo sulla scrivania, una scelta un po’ infelice perché quella sezione in gomma verrà inevitabilmente rovinata. Sebbene sia un vero inferno da smontare, ogni singolo elemento può essere sostituito con semplicità. Per esempio, non funziona più una singola USB, la si stacca e la si sostituisce. Quindi è stato pensato benissimo in termini di riparabilità ma resta quello che è ormai un incubo, i moduli SSD non sostituibili.
Semplificando molto, all’interno del Mac Studio c’è un modulo che sembra un SSD M.2 2230 ma che in realtà è una sorta di memoria grezza perché come è noto da tempo, il controller e la cache dei moduli è integrata direttamente nel Soc Apple Silicon, quindi su questi moduli qui c’è solo la memoria flash.
Il che significa che non possono essere installati i classici SSD che si trovano in commercio e che Apple dovrebbe vendere direttamente dei moduli compatibili, cosa che al momento non accade. Al giorno d’oggi, in realtà, è solo possibile sostituire un modulo difettoso con uno identico nel taglio di memoria ma non aggiornarlo con uno maggiore o aggiungerne un secondo.
Una scelta assolutamente non condivisibile su una macchina di questo calibro e che va contro sia alla costruzione interna di questa macchina e sia al programma di riparabilità che Apple ha annunciato qualche mese fa. Un controsenso continuo ma c’è una piccola apertura, una possibilità che in futuro, qualcosa cambi.
Il sistema di dissipazione è affidato ad un radiatore enorme, heat pipe e due belle ventole. Ma cosa deve dissipare questo sistema complesso per gli standard Apple? Non uno ma ben due Apple Silicon M1 Max.
Apple Mac Studio M1 Ultra scheda tecnica
Sì perché M1 Ultra non è altro che due M1 Max messi uno di fianco all’altro. Tramite una connessione presente su M1 Max è possibile unire i due Soc per formare M1 Ultra che verrà considerato da MacOs come singolo SoC e non come due collegati. Tutto viene raddoppiato. M1 Ultra ha 20 core per la CPU di cui 16 performance core e 4 efficient core, fino a 64 core per la GPU, Neural Engine a 32 core, fino a 128 GB di RAM meglio conosciuta come memoria unificata ed ovviamente raddoppia anche il Media Engine.
La reale novità però non è tanto aver messo vicino due Soc, esistono da tantissimo schede madri dual socket oppure la possibilità di utilizzare due GPU con NVIDIA SLI o AMD Crossfire. Quello che ha fatto Apple è un po’ diverso, ha risotto al minimo la latenza lavorando sulla giunzione del packaging dei due die attraverso la tecnologia UltraFusion. Ecco le specifiche complete di Mac Studio M1 Ultra:
- Processore Apple Silicon M1 Ultra 20 core
- GPU fino a 64 core
- 128 GB RAM memoria unificata
- Fino 8 TB SSD
- Wi-Fi 6
- Bluetooth 5
- 6 USB-C Thunderbolt
- 2 USB-A 3.1 Gen2
- 1 HDMI
- Audio combo
- Ethernet 10Gb
- Lettore SD
Apple Mac Studio M1 Ultra prestazioni
Avere a disposizione M1 Ultra non è un problema, MacOS lo vede come SoC singolo, le applicazioni anche e non ci sono problemi di incompatibilità. Ad onor del vero, ci sono alcuni scenari di utilizzo che non riescono ancora a sfruttare al 100% le potenzialità di M1 Ultra, ci sono applicazioni che non sfruttano al massimo la CPU e la GPU creando un piccolo collo di bottiglia in alcune situazioni.
Si tratta di una cosa che è successa anche con M1 Max, alcune app avevano bisogno solo di un aggiornamento. Succede la stessa cosa oggi con M1 Ultra, noi non abbiamo avuto particolari problemi ma in giro per la rete si legge di alcuni problemini che comunque non pregiudicano l’utilizzo ma che non rendono così netto lo stacco di un Mac Studio con M1 Max e quello con M1 Ultra.
Riportare delle sensazioni di utilizzo è ormai superfluo per una macchina del genere basata su Apple Silicon, un SoC ARM ormai rodatissimo e ben conosciuto. Vale la pena sottolineare che è una macchina veloce e che ogni operazione è accompagnata da una piacevolezza generale senza pari?
Vale la pena dire che in alcuni benchmark M1 Ultra supera un Intel Core i9 12900K e un AMD Ryzen 9 5950X consumando meno, scaldando meno, il tutto integrato in un mini pc rispetto ad un pc desktop con magari un dissipatore da 360mm? Vale la pena dire che M1 Ultra sotto il profilo GPU viaggia come una NVIDIA GeForce RTX 3090? No, perché è una semplificazione e non sono le domande da porsi per un prodotto del genere.
Vero in alcuni casi, anche i benchmark mostrano che M1 Ultra supera le ultime soluzioni Intel e AMD ma è anche vero che in alcuni casi è il contrario. Quello che è assurdo è come riesce a superare o tenere testa a queste CPU consumando e scaldando decisamente meno. Durante tutti gli stress test effettuati su questo Mac Studio la gestione delle temperature non presta mai il fianco ad un drop delle prestazioni, non esiste throttling termico.
Il funzionamento delle ventole è aggressivo, sono quasi sempre accese ma inudibili sotto i 2000 rpm, partono forte al raggiungimento dei 69° – 70° e vanno oltre i 3500 rpm quando iniziano a farsi sentire. In ogni caso basta un minutino per portare la temperatura sotto controllo dopo il picco massimo di 72° registrato.
Tornando al discorso benchmark e prestazioni, non c’è dubbio che sia una macchina assurda ma non c’è nessun dubbio nemmeno sul fatto che il grafico della presentazione Apple dove si paragona alla RTX 3090 di NVIDIA sia assolutamente falso. Non c’è verso per M1 Ultra di battere la RTX 3090 ed è normale, va bene così.
Apple Mac Studio M1 Ultra conclusioni
Onestamente, basta scegliere con il contagocce i benchmark giusti per far vedere che M1 Ultra è più potente di questa CPU o di quest’altra GPU, la cosa assurda è che vale anche il contrario, cioè che M1 Ultra è più lento di questa o quest’altra componente. Quando si arriva ad un livello così alto, è giusto fare considerazioni diverse, considerazioni che vanno oltre le prestazioni.
Prima però il prezzo. Per avere il Mac Studio con M1 Ultra si parte da circa 4649 Euro. Per molti potrebbero sembrare tanti, in realtà sono giusti e per chi è molto dentro il workflow Apple, sono anche pochi. Perché questo Mac Studio è una macchina fantastica, da ammirare sotto tantissimi punti di vista, è facile rimanerne colpiti ma bisogna chiedersi se risponde esattamente alle proprie esigenze al netto delle prestazioni paurose.
Chi dovrebbe valutare questo Mac Studio M1 Ultra? Non di certo gli utenti consumer, i semi professionisti dovrebbero farlo di certo. In fondo chi cerca super prestazioni in multi core le avrà, quelle single core contrariamente sono quelle di sempre ed è un po’ un peccato perché ancora tante app sfruttano il single core.
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Piccoli studi di produzione ne gioveranno, è per freelance che magari necessitano di portare lo “studio” in mobilità, sicuramente per chi lavora seriamente con immagini e video, anche per chi fa ricerca e chi lavora con musica. Non ideale per progettisti, per chi lavora nel mondo del 3D dove altre soluzioni offrono vantaggi enormi.
Quello che risulta chiaro è che questo Mac Studio non sia ancora l’evoluzione veramente Pro di Apple Silicon e questo lo sa anche Apple. Durante la sua presentazione c’è stato un passaggio, sfuggito a molti, inerente al Mac Pro. Il Mac Pro è in lavorazione, probabilmente è già pronto ma non è ancora il momento di lanciarlo. I veri professionisti, quelli che necessitano di andare oltre i limiti di questa macchina, faranno bene ad attendere quello e valutare. Per tutti gli altri, Mac Studio con M1 Max potrebbe essere molto più interessante ed economico, M1 Ultra è per una nicchia super ristretta ma se siete parte di quella nicchia, l’esperienza è favolosa.
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