Apple ha mantenuto le promesse, non era un compito semplice. Abbandonare Intel con x86, passare ad ARM con Apple Silicon M1 e non far avvertire il minimo problema all’utente non è cosa da tutti. Microsoft con Surface Pro X ha fallito in questa piccola impresa, Apple invece al primo colpo ha regalato al mercato un MacBook Air M1 eccellente.
Apple MacBook Air M1 design
Il design di Apple MacBook Air M1 non è cambiato di una virgola ma sia chiaro, è sempre bello, compatto, comodo e assolutamente ben costruito. Un peccato, i nuovi chip ARM permettono di sbizzarrirsi maggiormente con la costruzione interna come ha fatto Samsung con il Galaxy Book S provato qualche mese fa con processore Qualcomm ed ovviamente Windows su ARM, è un esempio perfetto di come possono diventare i portatili del futuro con un peso inferiore al singolo kg e spessore super ridotto.
Si comprende perché Apple non abbia aggiornato il design, è una mossa strategica per portare tutta l’attenzione sul chip M1 e tenersi nel novità per il futuro, quando solo il chip probabilmente non basterà più a trainare le vendite. In fondo hanno riciclato le scocche del precedente modello ed ottimizzato la catena produttiva, solite cose.
Se esternamente è uguale, dentro è diverso, lo abbiamo smontato ed è un piacere da osservare. La scheda madre è minuscola, il sistema di raffreddamento è totalmente passivo, senza ventole. Purtroppo quel blocco di metallo non sembra essere una vapor chamber, magari in futuro Apple adotterà una soluzione simile. Per mantenere un ordine interno importante, Apple ha saldato tutte le componenti, non si può aggiornare nulla, nemmeno il modulo SSD. Grave pecca.
Qua e là ci sono minuscoli cambiamenti. Per esempio le due porte USB-C che non supportano più le schede grafiche esterne (supportano solo un monitor esterno), c’è il risveglio istantaneo quando lo si apre, il Touch ID integrato meglio nel sistema e ci sono nuove funzioni rapide sulla tastiera come la comoda ricerca Spotlight e la dettatura vocale. La delusione più grande del MacBook Air M1 è la webcam ferma a 720p. In un periodo come questo, dove le webcam hanno riacquistato valore, Apple doveva inserirne una migliore.
Per tutto il resto, Apple MacBook Air M1 resta la classica icona dei notebook sottili e leggeri. Vero, si poteva fare di più ma nessuno dei suoi potenziali consumatori si lamenterà del design legato al passato.
Apple MacBook Air M1 tastiera e trackpad
La classica tastiera Magic Keyboard (con meccanismo a forbice) retroilluminata di Apple, funziona alla grande ed ha un sound unico. I tasti sono ben distanziati, l’alta precisione nella costruzione è ben evidente nella tastiera dove ogni singolo keycaps è bilanciato per ricercare la massima velocità di scrittura, si possono colpire in ogni punto e verranno sempre azionati.
Alla prova dei fatti, la tastiera riesce a soddisfare anche dopo lunghe sessioni di utilizzo. La pressione da esercitare sul singolo tasto è bassa e consente di muovere le dita sulla tastiera con frenesia e non sbagliare mai un colpo. La sua ergonomia è ottima, le proporzioni studiate da Apple tra il trackpad, la tastiera ed il palm rest sono perfette.
Fantastica sensazione di piacevolezza e velocità di utilizzo enfatizzata anche dal trackpad enorme costruito in vetro. Un trackpad con force touch in grado di non far rimpiangere il mouse esterno, decisamente scorrevole e molto preciso. Un trackpad che in situazioni estreme potrebbe essere utile anche per lavori di precisione come un montaggio video non complesso o un foto ritocco da Photoshop per una pubblicazione per Instagram grazie al click deciso e affidabile su tutta l’area.
Apple MacBook Air M1 display e audio
Apple poteva diminuire le cornici del display ma anche in questo caso non ha voluto seguire il trend del mercato. La diagonale del display Retina è sempre da 13,3” in 16:10 con tecnologia IPS e risoluzione 2K 2560×1600 pixel. Sebbene sulla carta sia praticamente lo stesso pannello della precedente generazione risulta migliorato con il supporto alla gamma cromatica P3, il 25% in più dello standard sRGB.
Con una luminosità di 400 nits il display del MacBook Air M1 soffre leggermente all’aperto ma almeno ha un buon trattamento antiriflesso che permette di ridurre l’impatto negativo dei riflessi sul pannello. MacBook Air M1 resta una macchina progettata per rendere al massimo in campo multimediale grazie a due speakers che accompagnano alla grande la visione di contenuti video. Due speakers posti ai lati della tastiera con una qualità audio molto buona, la dinamica è vasta con alti squillanti, medi chiari e bassi presenti. C’è il jack audio.
Apple MacBook Air M1 scheda tecnica
Apple ha abbandonato Intel ed ha deciso di farsi in casa i chip per i suoi nuovi Mac che si basano su architettura ARM, proprio come quelli per iPhone ed iPad. Qualche numero, processo produttivo a 5 nanometri, CPU octa-core, GPU octa core e Neural Engine a 16 core. Nel SoC è integrata anche la RAM che ora è condivisa tra le parti per ridurre la latenza al minimo. Ecco le specifiche tecniche di Apple MacBook Air M1:
- Processore Apple Silicon M1 3.2 GHz 8 Core TDP 10W
- 8 GB RAM unificata
- 256 GB SSD
- Display 13.3″ antiriflesso 2K IPS 16:10
- 2 speakers
- Wi-Fi 6
- Bluetooth 5
- 2 USB-C
- Jack audio 3,5 mm combo
- Batteria 49,9 Wh
Le uniche configurazioni disponibili riguardano l’aumento della memoria RAM che può arrivare ad un massimo di 16 GB ed il modulo SSD che può arrivare fino a 2 TB. Il prezzo sale di tanto.
Apple MacBook Air M1 prestazioni
MacOS Big Sur installato in questo Air con M1, vola. Letteralmente vola. Apple con il chip M1 ha fatto un bel cambio di passo senza rovinare l’esperienza utente con applicazioni non ottimizzate. Le applicazioni scritte per il chip M1 non sono tantissime ma stanno arrivando alla velocità della luce. Un paio di esempi, Chrome e Photoshop nel giro di 24 ore dalla messa in commercio di MacBook Air M1 si sono già aggiornate con il supporto ad Apple Silicon.
Anche altre applicazioni stanno seguendo la stessa strada, Apple sta lavorando benissimo con gli sviluppatori. Per tutto il resto c’è Rosetta 2 (traduttore app x86->ARM, totalmente invisibile all’utente) e dopo un primo avvio leggermente più lentuccio, tutte le applicazioni per MacOS girano sul chip M1 senza il minimo problema. Il merito è dello scarto di potenza che c’è tra il chip M1 e i vecchi processori Intel utilizzati sui MacBook delle precedenti generazioni. Il chip M1 è talmente potente che in alcuni casi, le applicazioni su Rosetta girano meglio della versione originale. Assurdo.
Possiamo assicurare al 99% che quasi tutte le app andranno senza problemi, ovviamente potrebbe esserci qualche eccezione che conferma la regola come ad esempio l’attuale impossibilità di far partire Windows con Bootcamp o di qualche problemino con i programmi Windows con Crossover ma sono davvero esigenze di nicchia. Ci sono anche le app per iPhone e iPad sul MacBook Air M1 con Big Sur. In questo caso la situazione è diversa, non tutte le app sono state portate anche sul MacBook, quelle più famose come i social non ci sono, non c’è Youtube, non c’è CoD e così via. La situazione deve migliorare parecchio.
Nella vita di tutti i giorni il MacBook Air M1 sfreccia tra le applicazioni, è assolutamente una macchina per tutti e riesce a regalare con Big Sur una piacevolezza di utilizzo imparagonabile. Le prestazioni nude e crude sono al vertice della categoria ed i benchmark che seguono lo confermano ma sono i consumi ed in particolare anche le temperature ad impressionare.
MacBook Air M1 è una macchina fanless, totalmente silenziosa ed anche quando la si mette sotto enorme stress, le temperature non salgono mai troppo, la percezione sulla scocca è quella di un leggero calore, tiepido, nulla di preoccupante e soprattutto fastidioso. Non c’è un thermal throttling eccessivo, le prestazioni non calano mai. Ad onor del vero per vedere un calo delle prestazioni si deve mandare in loop un benchmark ma anche in questo caso, il calo è di circa il 10%, totalmente accettabile.
Il gaming invece è ancora il punto debole dei Mac e sebbene la GPU integrata in M1 sia migliore rispetto alle integrate Intel e anche a qualche AMD, un gioco come Fortnite viaggia tra i 40 e 60 fps grazie a Rosetta ma si tratta sempre di titoli leggeri ed a tratti poco stabili. Il vero gaming è ancora inaccessibile.
Apple ha fatto un lavoro incredibile con il chip M1, c’è tantissima potenza al pari di un Ryzen di fascia alta o di un Core i7 bello pompato, il tutto senza richiedere enormi risorse energetiche e riuscendo a mantenere un calore generato quasi impercettibile. Un salto in avanti tecnologico importantissimo.
Apple MacBook Air M1 benchmark
Fantastiche prestazioni sul campo che trovano conferma nei benchmark, sia quelli classici che quelli di vita reale. Proprio nei benchmark quotidiani, quelli con i programmi di video editing più conosciuti, Apple MacBook Air M1 stupisce con una conversione file 4K (1 GB) in FullHD con Handbrake, la conversione è durata 3 minuti e 25 secondi. Come al solito ci siamo spinti oltre ed abbiamo provato a metterlo alle corde con un montaggio con Premiere Pro (su Rosetta) di un file raw 8K girato da una camera professionale RED, il video dalla durata di 13 secondi è stato esportato in 4K H.264 in 39 secondi netti con piccole incertezze nel montaggio in live view.
Un vero piacere il montaggio in 4K, per la stessa lunghezza del filmato un file 4K è stato esportato in 23 secondi, un risultato da primo della classe. Anche i benchmark più conosciuti hanno restituito dei risultati che confermano le qualità del chip Apple Silicon M1 (peccato per il modulo SDD M.2 sotto le aspettative). Ecco i risultati di Cinebench e Geekbench in confronto ad un Intel Core i7 di undicesima generazione:
Apple MacBook Air M1 autonomia
A rendere tutto ancora più interessante è il consumo energetico con quasi 50 Wh (che non è proprio una batteria enorme) ma Apple stupisce grazie al chip M1. L’alimentatore in confezione è un 30 W con dimensioni ridotte in grado di ricaricare anche iPhone e iPad. In 30 minuti l’alimentatore da 30 W riesce a ricaricare del 25% la batteria.
Complice il TDP contenuto del chip M1 limitato a 15 W e la grande ottimizzazione di Big Sur, il MacBook Air M1 ha una durata della batteria incredibile, oltre le più rosee aspettative. In particolare con una luminosità del 70% ed un volume audio impostato al 60% Apple MacBook Air M1 raggiunge questi risultati di autonomia reale:
- Riproduzione Video: 17 ore
- Lavoro in Safari + Youtube in background: 15 ore
- Utilizzo Photoshop (Rosetta): 8 ore e 30 minuti circa
- Utilizzo offline con Word: 18 ore circa
- Utilizzo gaming: 3 ore e 30 minuti
Apple MacBook Air M1 conclusioni
Considerato il passato di Windows su ARM, tutti i dubbi dopo la presentazione di MacBook Air M1 erano legittimi. Apple però ha fatto un miracolo, o meglio, ha fatto la Apple dei tempi d’oro, il One More Thing è riuscito. Il cambio generazionale c’è e non porta nessun compromesso, il MacBook Air M1 può essere utilizzato dal professionista o dal semplice utente consumer senza nessuna controindicazione.
Certo, sarebbe stato bellissimo ritrovarsi anche davanti ad un design migliorato, più leggero, più sottile. Sarebbe stato fantastico avere un nuovo display borderless come gli standard dei notebook moderni e sarebbe stato un sogno avere una webcam degna di questo nome. Il punto però è diverso, Apple ha concentrato tutta l’attenzione sul chip M1, voleva farlo brillare per ciò che è: un processore game changer in un corpo old gen.
Un vero game changer perché riesce a rivoluzionare il MacBook negli aspetti fondamentali, quelli che servono nella vita reale, prestazioni, autonomia e nessun compromesso termico. Avere tutta quella potenza in un MacBook Air è allucinante, il tutto senza sentire il minimo calore prodotto, senza avere una rumorosa ventola e senza rinunciare ad una durata della batteria che mai come in questo caso, è uno dei punti forti del device.
Il MacBook Air M1 è tutto nuovo e allo stesso tempo vecchio, la reale novità è “solo” il chip Apple Silicon M1 e questo a Cupertino lo sanno bene, è una delle ragioni del prezzo ragionevole del MacBook Air M1. Il nuovo Apple MacBook Air M1 è già disponibile su Amazon ad un prezzo di listino di 1159 Euro nella versione da 256 Gb di SSD e 8 GB di RAM. Le versioni con maggior RAM (max 16 GB) e maggior storage interno (max 2 TB) costano molto di più e sono disponibili solo sul sito Apple. Il taglio di memoria da 256 Gb è troppo limitante per l’utilizzo che si può fare di una macchina con così tanta potenza, meglio puntare alla versione da 512 GB.
C’è ben poco da dire, il MacBook Air M1 va preso senza pensarci due volte. Può sembrare quello di sempre ma in realtà è totalmente diverso, questa è la forza di Apple, fare le cose difficili con semplicità, per la competizione ora è dura perché questo MacBook Air M1 è quello da consigliare sempre. Nessuno può battagliare con lui sulla stessa fascia di prezzo, nessuno ha tutta questa potenza con una durata della batteria del genere. Che colpo al mercato da parte di Apple, rischia anche di mettere in difficoltà le vendite delle altre sue macchine più costose.
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