Amazon entrerà a far parte del DeepFakes Detection Challenge (DFDC), un’alleanza composta dalle compagnie più importanti al mondo, come Facebook e Microsoft, per trovare soluzioni alla manipolazione dei contenuti e combattere la tecnologia DeepFake.
Se non sapete cosa sono i deepfakes, ne abbiamo parlato approfonditamente nel nostro articolo dedicato. In pratica, sono delle bufale 2.0: grazie a sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale, si riescono a manipolare contenuti video e audio, creando così notizie false che sono potenzialmente pericolosissime.
Amazon contribuirà alla lotta ai deepfakes con un miliardo di dollari in crediti AWS, Amazon Web Services: i ricercatori al lavoro per la DFDC potranno utilizzare i crediti nei prossimi due anni. I dati verranno ospitati sulla piattaforma scalabile Amazon S3: ogni ricercatore potrà inoltrare la richiesta per un minimo di $1.000 ed un massimo di $10.000 in crediti AWS.
Amazon contro i deepfakes, ma non sarà da sola
I contenuti DeepFake sono ottenuti attraverso l’utilizzo di software frutto di algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning. Il punto debole di questi contenuti manipolati? Per essere davvero efficaci serve l’analisi di quantità impressionanti di materiale audiovisivo.
Ecco perché risulta più semplice creare un video deepfake di un personaggio famoso, come ad esempio l’ex Presidente Obama, e non invece di una qualunque persona. Per avere un’idea di cosa è possibile fare con centinaia di ore di lavoro, vi basta guardare questo video.
Amazon quindi si unisce alle forze del bene per combattere i DeepFake: l’alleanza DFDC è stata creata da Facebook e Microsoft in partnership con altri enti ed organizzazioni, tra le quali figurano Cornell Tech, MIT di Boston e l’Università di Oxford. Finora sono stati raccolti 10 milioni di dollari per finanziare la ricerca di strumenti che possano distinguere video ed audio genuini da contenuti manipolati.
Entro Dicembre verrà pubblicato un dataset, di cui una parte contenente circa 5.000 video è già stata rilasciata, per aiutare i ricercatori a creare strumenti per rilevare i deepfake. Il dataset è pubblicato da Jigsaw, un incubatore tech creato da Google, anche lei impegnata alla lotta contro i deepfake come Amazon.
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