Il governo guidato da Mario Draghi si è attivato al fine di cercare di fronteggiare in qualche modo i rincari legati all’aumento dei prezzi di energia e materie prime che stanno ormai da tempo appesantendo i bilanci familiari. Un trend evidenziato prima dello scoppio delle ostilità tra Russia e Ucraina, ma ulteriormente aggravato dalle sanzioni nei confronti di Mosca che però rischiano di tramutarsi in un vero e proprio boomerang per il nostro Paese.

Il primo provvedimento preso in tal senso, cui potrebbero però seguirne altri, è rappresentato dal cosiddetto bonus 200 euro, messo in campo per ovviare ai segnali di allarme provenienti da ogni parte della penisola, sotto forma di bollette sempre più care, tali da rischiare di mettere in ginocchio non solo i destinatari, ma l’intero Sistema Paese, come è facile immaginare. Andiamo quindi a vedere meglio cosa si stia prospettando al proposito.

Cos’è il bonus 200 euro e a chi spetta

Il bonus 200 euro è una misura attivata a favore di pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi il cui reddito imponibile non varca la soglia dei 35mila euro all’anno. Per il suo finanziamento, pari a 6,3 miliardi di euro, sarà aumentata la tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche, dall’attuale 10 al 25%.

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 114 del 17 maggio 2022, il decreto legge 17 maggio 2022 n. 50 relativo a Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina, è entrato in vigore il 18 maggio e punta a dare un primo sollievo alle categorie le quali sono destinate a soffrire maggiormente per la situazione innescatasi negli ultimi mesi.
In considerazione del fatto che le categorie di potenziali beneficiari dell’assegno sono numerose, la norma chiarisce in maniera inequivocabile l’impossibilità di ricevere l’importo più di una volta, sperando che un ulteriore peggioramento della situazione non renda necessaria la revisione anche di questa impostazione.
Tra i destinatari del provvedimento rientrano le persone le quali percepiscono il reddito di cittadinanza, un sussidio di disoccupazione o la pensione, i lavoratori e le lavoratrici che vantano una partita IVA, gli stagionali, compresi quelli del turismo e dello spettacolo, i lavoratori part-time (intermittenti), collaboratrici e collaboratori domestici, i cosiddetti Co.co.co ovvero i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, addetti alla vendita a domicilio, lavoratrici e lavoratori dipendenti o autonomi, senza partita IVA. Alcune delle categorie in proposito potrebbero però vedersi decurtare il bonus in base al reddito dichiarato.

I destinatari del bonus e le tempistiche

Secondo i calcoli che stanno girando in queste ore, la platea formata da coloro che hanno diritto al bonus 200 euro dovrebbe ammontare a circa 31,5 milioni di cittadini italiani o residenti lungo la penisola, su un totale complessivo di 59,5 (dato riferito al 2020). Il dato potrebbe però variare, sulla base di alcuni dati ancora da verificare.
La platea in questione deve peraltro essere divisa in due categorie: chi deve presentare domanda per ottenere il beneficio e chi invece lo riceverà in maniera automatica. In particolare, quest’ultima categoria è formata dai seguenti soggetti:
  • le lavoratrici e lavoratori dipendenti, ai quali spetta però l’obbligo di presentare una dichiarazione al fine di confermare di non riceverlo in altra forma e che ne potranno beneficiare all’interno della busta paga di luglio 2022;
  • i pensionati e le pensionate, anch’essi destinati a riceverlo  con la pensione di luglio;
  • i destinatari di Naspi, Discoll e disoccupazione agricola, i quali lo riceveranno dall’INPS;
  • i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo che nel corso del 2021 hanno beneficiato del bonus pari a 2.400 euro previsto all’interno del primo Decreto Legge Sostegni, anch’essi destinati a riceverlo automaticamente tramite INPS;
  • i beneficiari del reddito di cittadinanza, i quali lo ricevono con la mensilità prevista a luglio, ma solo se i componenti del nucleo familiare non hanno diritto alla stessa forma di aiuto poiché appartenenti ad altre categorie di destinatari.

Per poter ottenere il bonus 200 euro dall’INPS dovranno fare domanda invece le seguenti categorie di destinatari:

  • le lavoratrici e lavoratori domestici;
  • i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (i cosiddetti Co.co.co);
  • le lavoratrici e lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti;
  • le lavoratrici e lavoratori che già possono vantare l’iscrizione al Fondo pensione per i lavoratori dello spettacolo;
  • le autonome e gli autonomi che non hanno una partita IVA e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie i quali, nel corso del 2021, siano stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni indicate nell’articolo 2222 del Codice civile;
  • gli addetti alle vendite a domicilio.

Ancora più complesso si prospetta poi il discorso relativo ai lavoratori autonomi e ai professionisti per i quali, con l’articolo 33 del DL n. 50/2022 è stato istituito un Fondo ad hoc con lo stanziamento di 500 milioni di euro. Nel loro caso, infatti, a stabilire l’importo, i requisiti in termini di reddito e le modalità con cui sarà erogato il beneficio sarà un decreto attuativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il quale dovrebbe vedere la luce entro il prossimo 17 giugno.

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I requisiti per poter avere il bonus 200 euro

Il testo finale del Decreto Aiuti ha presentato, come al solito, diverse sorprese. Se la platea di beneficiari ha visto un ulteriore allargamento, anche rispetto all’ultima bozza che aveva iniziato a circolare il 12 maggio, sono anche stati definiti in maniera molto dettagliata i requisiti da rispettare al fine di poter presentare la relativa domanda, categoria per categoria. Ovvero:

  • le lavoratrici e lavoratori domestici devono essere impiegati in uno o più rapporti di lavoro alla data del 18 maggio 2022;
  • i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa devono essere destinatari di contratti attivi alla stessa data ed essere iscritti alla Gestione separata, non esserlo ad altre forme previdenziali obbligatorie e avere un reddito derivante dai rapporti di lavoro tale da non oltrepassare la soglia dei 35mila euro nel corso del 2021;
  • i lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti, devono aver dato luogo a prestazioni pari a non meno di 50 giornate ed avere un reddito derivante dai rapporti indicati sotto i 35mila euro, nel corso del 2021;
  • le lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, devono aver versato non meno di 50 contributi giornalieri e avere un reddito derivante da questi rapporti tale essere contenuto entro la soglia dei 35mila euro per il 2021;
  • i lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, devono essere stati titolari di contratti autonomi occasionali tali da poter essere ricondotti alle disposizioni contenute nell’articolo 2222 del Codice civile, essere in grado di dimostrare l’accredito di almeno un contributo mensile e avere già proceduto all’iscrizione presso la Gestione Separata alla data del 18 maggio;
  • gli incaricati alle vendite a domicilio, devono dimostrare un reddito nel corso del 2021 derivante dalle attività di vendita a domicilio in grado di toccare una soglia minima pari a 5mila euro, risultare titolari di una partita IVA attiva ed essere iscritti alla Gestione separata al 18 maggio.

Anche colf e badanti potranno infine ricevere il bonus 200 euro, che nel loro caso sarà erogato dell’INPS nel mese di luglio 2022 previa presentazione della relativa domanda agli Istituti di Patronato. Il tutto sperando che, come avvenuto in precedenti occasioni, non siano necessari altri ritocchi.

Come compilare la domanda

Per quanto concerne le modalità di compilazione della domanda e la sua consegna, occorre ora attendere l’apposita circolare dell’INPS. Il testo del decreto fornisce infatti solo qualche informazione per i lavoratori domestici, stabilendo in particolare che potranno avanzare richiesta rivolgendosi agli istituti di patronato. Per le altre categorie non è invece specificato nulla, limitando il tutto alla necessità di presentare la richiesta.

Per quanto concerne invece i dettagli relativi ai requisiti, all’importo spettante e alle modalità di erogazione sarà necessario attendere l’apposito decreto del ministro del lavoro il quale dovrà essere redatto e pubblicato, di concerto con il MEF, entro i 30 giorni successivi al 18 maggio. L’unica cosa la quale appare al momento certa è che per quanto riguarda i lavoratori autonomi e i liberi professionisti il bonus non sarà erogato in automatico. Una volta che si sapranno anche questi dettagli il nostro articolo avrà cura di riportarli, in modo da consentire agli interessati di muoversi al meglio.

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