In occasione del Black Friday e delle festività natalizie, uno dei regali che può piacere a tutti e che sicuramente sarà oggetto di grande interesse sono le cuffie true wireless. Piccole, comode, tascabili, facili da usare e immediate nell’uso quotidiano. Per chi odia il filo, ma ama la musica, sono un must, e con tutti i device che stanno pian piano eliminando l’ingresso cuffie mini jack, stanno necessariamente diventando oggetto del desiderio di molti.
Lanciate a settembre del 2016 insieme all’iPhone 7, sono ad oggi, per molti, le migliori cuffie true wireless esistenti e sono, a mio avviso, il prodotto più innovativo che Apple abbia mai lanciato dopo l’iPhone.
Stiamo parlando delle AirPods di Apple, che a distanza di due anni dalla loro uscita hanno permesso un bel fiorire di prodotti. La domanda che ci poniamo perciò è questa: siamo ancora sicuri che oggi regnino incontrastate oppure cominciano a far sentire la loro età e ci sono altri prodotti più validi?
Le abbiamo perciò testate insieme ad altre due cuffie che in questo momento stanno avendo molto successo e che secondo noi sono degne di stare in questo confronto: le Pamu Scroll della Padmate e alle Ticpods Free della Mobvoi.
Prima di partire però è doverosa una premessa: le cuffie true wireless ricercano più l’esperienza d’uso, la comodità e l’integrazione perfetta con il device a discapito della qualità del suono.
Va da sé che se state cercando delle cuffie in base alla loro qualità sonora, dovete puntare ad altri tipi di prodotti come le cuffie over ear e spesso cablate e non wireless. Non si può pretendere grande qualità dalle cuffie true wireless perché non nascono per soddisfare questa richiesta. Se non siete però audiofili, allora rimangono un’ottima scelta.
AirPods vs Pamu Scroll vs Ticpods | video confronto
AirPods
Si vociferava potessero essere rinnovate in una seconda versione nell’evento Apple del 30 ottobre a Brooklyn ma così non è stato.
Sono ad oggi, per molti, le migliori cuffie true wireless esistenti e sono, a mio avviso, il prodotto più innovativo che Apple abbia mai lanciato dopo l’iPhone.
Le ho provate sia con iPhone che con dispositivi Android per verificare la loro integrazione con i vari sistemi.
Esteticamente sono molto belle, dal design pulito e curato come Apple ci ha abituati. Il case è piccolo, perciò sono molto tascabili, più della altre.
L’autonomia è di circa 5-6 ore, 24 totali ricaricandole con il case mentre come impostazione hanno bassi molto secchi e quasi inesistenti, ma l’audio è comunque molto buono.
A due anni dal lancio però ci sono alcune lacune che si fanno sentire e sui cui le altre due concorrenti che vedremo le battono: mancano per esempio le gesture per il volume, la resistenza ad acqua e polvere, la ricarica wireless (possibile ad oggi sono con case di terze parti) e una migliore riduzione del rumore soprattutto in chiamata (le ho provate varie volte in bici per esempio e facevo molta fatica a farmi sentire).
Ma cosa le rende veramente uniche rispetto alle concorrenti?
- Il fatto di essere on ear anziché in ear;
- La qualità audio in chiamata, nonostante la pecca della riduzione rumore di cui parlavamo prima, è comunque migliore delle concorrenti;
- La loro perfetta integrazione con iPhone;
- La precisione e la rapidità che hanno in risposta ai tap.
Il fatto che (precisiamolo: con iPhone) si accoppiano quasi da sole, si accendono una volta messe nelle orecchie, si spengono in automatico una volta tolte, e in ultimo il fatto che si collegano facilmente a tutti i device apple registrati sotto il vostro account.
Questa perfezione però smette di esistere se usate con Android, per esempio la musica non si ferma se tolte dall’orecchio, come accade invece usandole con iPhone. Questa perciò è una nota dolente da tenere in considerazione se non usate i device della mela, nota che le mette quasi nello stesso piano delle concorrenti.
179 euro il prezzo di listino, si possono però oramai trovare a prezzi molto inferiori. Tenetele d’occhio su Amazon, ora sono a 148,99 ma hanno avuto momenti sotto i 120 euro.
Pamu Scroll
Le Pamu Scroll della Padmate sono la sensazione del momento, per il basso prezzo su Indiegogo (49 dollari fino a poco tempo fa, 79 dollari in questo momento, 149 dollari il prezzo finale previsto). Diciamo che a 49 dollari erano un vero affare, a 79 sono al prezzo corretto, a 149 sono supervalutate.
All’inizio non mi convincevano tantissimo, ma dopo averle provate per una settimana, le reputo degne di stare in questo confronto.
Il case si presenta più grande delle altre due, a mio avviso un po’ scomodo per il trasporto, ma è dotato di 4 led blu sul lato destro che indicano lo stato della batteria del case (ogni led rappresenta il 25%).
C’è la ricarica wireless ma solo con un componente aggiuntivo da comprare separatamente. Sono resistenti all’acqua con certificazione Ipx6 e hanno un’elevata ricezione grazie al Bluetooth 5.0.
Quello che mi ha sorpreso maggiormente è la qualità sonora: i bassi sono profondi e l’audio decisamente molto buono, tale che le reputo superiore alle altre due cuffie, soprattutto per quanto riguarda i bassi. L’autonomia però è la nota dolente: solo 3 ore, mentre il case le ricarica 2 volte.
Sono auricolari in ear, perciò isolano molto, e questo deve piacere. Personalmente reputo l’utilizzo delle in ear scomodo per l’uso quotidiano (infatti tendevo ad usare solo quello destro per evitare di sentirmi troppo isolato dal mondo esterno), ma lo reputo perfetto per lo sport. Le ho usate per andare a correre e sono fantastiche.
Ripeto, le in ear sono un tipo di cuffie che devono piacere, se vi piace ascoltare musica indisturbati allora sono fatte per voi, cosa che le AirPods non possono darvi essendo on ear.
Occhio che la musica non si ferma da sola se si tolgono gli auricolari e non riparte se ce li rimettiamo con la musica spenta.
Da segnalare inoltre che l’auricolare destro è quello principale, quello che si collega al telefono e che poi invia l’impulso al secondo per restare sincronizzato. Ne consegue che, se estraete per primo l’auricolare sinistro e vorrete utilizzare soltanto quello in maniera immediata e diretta con lo smartphone, non riuscirete a ricavarne nulla.
La superficie dove andare a intervenire per i vari comandi è molto sensibile e basta toccare anche solo banalmente per aggiustarle bene nelle orecchie per la musica e questo può risultare scomodo.
In alcuni casi ho anche rilevato che il tap singolo e doppio non venga percepito subito e bisogna premere un po’ più forte e ciò risulta fastidioso per le orecchie.
Colori disponibili: Rock’ n’ Roll (beige scuro), Sakura (rosa), Glory Edition, Graphene (blu)
Ticpods
Le Ticpods invece si presentano con un case che è una via di mezzo tra le AirPods e le Pamu Scroll.
Vengono in tre colorazioni: Free Navy come queste in prova (blu), Free Lava (arancione) e Free Ice (bianco).
Sono indubbiamente le cuffie più complete per l’integrazione delle gesture:
- swipe up e swipe down per alzare e abbassare il volume;
- doppio tap a destra o a sinistra per avanzare traccia;
- tap prolungato a destra per attivare l’assistente vocale;
- tap prolungato a sinistra per mettere in pausa la musica.
Dal punto di vista della resa sonora si avvicinano molto alle Airpods con bassi poco presenti. In chiamata generale sono migliori le AirPods ma come cancellazione del rumore le Ticpods vincono. In bici per esempio e con vento forte si riesce a intrattenere una conversazione, cosa impensabile con le altre.
Vantaggio principale oltre alle gesture è il fatto che sia con iOs che con Android la musica si ferma automaticamente una volta rimosso uno o entrambi gli auricolari dall’orecchio e riparte e una volta indossati di nuovo.
Il Bluetooth è 4.2, resistono a spruzzi d’acqua grazie alla certificazione IPX5 e offrono circa 18 ore di autonomia totale, con il case che può ricaricarle fino a 4 volte. Poco meno di 4 ore la durata degli auricolari.
Una chicca: le ho provate con i guanti (quelli classici non quelli per smartphone) e non riconoscono i tap, purtroppo.
In passato su indiegogo erano a 90 euro, ora di listino stanno a 129 euro. Reputo che il prezzo sia buono per la qualità che offrono, magari se costassero 10-20 euro in meno sarebbe ancora più perfetto. Potete acquistarle a 129,99 euro su amazon.it
Conclusioni
Per concludere possiamo dire che se avete un iPhone, volete la perfetta integrazione con il vostro device e non andate d’accordo con le in ear, allora le AirPods sono fatte voi. Cuffie ancora oggi perfette e sempre reattive.
Se invece vi piacciono le in ear e avete uno smartphone Android, allora le TicPods sono l’alternativa migliore.
Al momento però le Pamu Scroll sono sono le vincitrici per via del prezzo, almeno fin quando non supereranno gli 80 euro. Ricordiamoci che hanno bassi più profondi, un audio molto buono, bluetooth 5.0 superiore alle concorrenti, così come la resistenza all’acqua è migliore. Perciò se sono la vostra scelta, prendetele prima che salgano di prezzo.
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