Nonostante gli investimenti e la posa della fibra ottica prosegue in maniera spedita sia in Italia grazie soprattutto a TIM e Open Fiber (che potrebbero unire le reti e dare vita a un unico gestore in Wholesale) che in Europa, il Vecchio Continente si trova ancora parecchio indietro rispetto ai passi che stanno venendo fatti nel resto del mondo, Asia in primis.
Stando agli ultimi dati forniti da Idate DigiWorld, la fibra ottica raggiungerà 1 miliardo di famiglie nel 2022. Purtroppo, la maggior parte di esse non vive in Europa. Apprendiamo infatti che la copertura con FTTH e FTTB è già al 70% negli USA e in buona parte dell’Asia; in Europa invece siamo fermi al 35%, con la speranza che qualcosa possa cambiare dall’Agenda digitale (obiettivo di raggiungere il 100% delle famiglie con Internet veloce (30 MB/s) entro il 2022).
In termini di operatori telefonici, la la top ten include cinque aziende asiatiche, tre statunitensi, una russa e una dell’Europa occidentale: a guidare la classifica sono China Telecom, China Mobile e China Unicom seguite dalle americane Comcast e Charter. L’Europa viene salvata solamente grazie a BT, operatore britannico e principale concorrente di Sky.
Dal punto di vista delle tecnologie impiegate nelle centrali, in Europa il GPON (Gigabit passive optical network, strettamente legato all’Ftth) continua a guadagnare quote sul P2P Ethernet (usato soprattutto nel Dsl).
In generale, lo studio fa delle previsioni di crescita costante da qui fino al 2022. In particolare, nel 2022 gli abbonamenti FTTH e FTTB rappresenteranno il 49% dell’intero mercato globale della banda larga, contro il 44% del 2017
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