Nonostante la robotica abbia raggiunto dei livelli impressionanti, c’è ancora una lunghissima strada da fare affinché si arrivi ad avere una qualità dei movimento lontanamente simile a quella degli umani. Questo perché gli attuali materiali utilizzati non sono in grado di adattarsi al meglio. Ecco perché lo sviluppo di fibre muscolari sintetiche potrebbe rivoluzionare il mondo non solo della robotica ma anche delle protesi.

Alcuni scienziati del MIT hanno sviluppato delle fibre muscolari sintetiche che possono svolgere il ruolo di muscoli nei robot garantendo sia maggiore flessibilità che un peso decisamente inferiore rispetto ai materiali metallici usati fino ad ora.

Per realizzare queste fibre muscolari sintetiche hanno legato due polimeri con velocità di espansione termica molto diverse (un elastomero di copolimero ciclico e un polietilene termoplastico) che reagiscono con una forte forza di trazione quando sono soggetti a anche lievi variazioni di calore. Sono così forti che solo una fibra può sollevare fino a 650 volte il suo peso, e i tempi di risposta possono essere misurati in millisecondi.

La dimensione delle fibre può variare da pochi micrometri di spessore a pochi millimetri e possono essere lunghe fino a centinaia di metri. Ciò permette di usarle singolarmente oppure di intrecciarle in nanofili, elettrodi o fibre ottiche.

Le applicazioni di questa tecnologia sono moltissime: piccoli robot medici potrebbero lavorare all’interno del corpo in maniera autonoma, versioni più grandi potrebbero essere usate per protesi, esoscheletri o entrambi. Un arto artificiale potrebbe non solo sentirsi più naturale, ma offrire un tempo di risposta più comparabile a quello umano.

Come la maggior parte delle scoperte che sembrano essere rivoluzionarie, occorrerà diverso tempo prima che vengano utilizzate in applicazioni commerciali o mediche.