Forse non tutti sanno che, dopo una manciata di missioni successive a quella storica del 1969 in cui Neil Amstrong e Buzz Aldrin toccarono il suolo lunare, la NASA e nessun’altra agenzia spaziale è più tornata sulla Luna. A distanza di molti anni e quasi al 50° anniversario dal 1969, la NASA ha annunciato i suoi piani per tornare sulla Luna e per andare ancora oltre, verso Marte.
Il primo passo è la riconquista della Luna
La NASA sta progettando un piano per far si che degli astronauti americani arrivino sul suolo lunare entro e non oltre la fine del 2020. Questa sarà la prima possibilità per la maggior parte delle persone in vita oggi di assistere ad un atterraggio sulla Luna – un momento in cui, con stupore e meraviglia, il mondo trattiene il respiro. Tuttavia, la NASA non si fermerà qui.
Un elemento chiave per stabilire la prima presenza e infrastruttura americana permanente sulla Luna e attorno alla Luna è il Gateway, una piattaforma orbitale lunare per ospitare gli astronauti.
Sul Gateway, la NASA e i suoi partner si prepareranno a transitare nello spazio profondo, testando nuove tecnologie e sistemi mentre vengono costruite l’infrastruttura per sostenere le missioni sulla superficie della Luna e in preparazione per l’epocale missione su Marte. La NASA studierà anche gli effetti dell’ambiente dello spazio profondo del Gateway, imparando come gli organismi viventi reagiscono alla radiazione e alla microgravità di un ambiente spaziale profondo per lunghi periodi.
La preparazione NASA per la “Mission to Mars”
Il primo sbarco umano su Marte sarà un traguardo ricordato con soggezione nel futuro dell’umanità (come lo è stato quello sulla Luna). I componenti chiave della campagna di esplorazione sono già in fase di sviluppo e comprendono il volo spaziale umano di lunga durata sulla stazione spaziale, lo sviluppo di sistemi avanzati di supporto vitale e la continua guida e avanzamento del mondo nelle missioni scientifiche nello spazio profondo.
Nel complesso, la campagna di esplorazione si concentra su un approccio trasformativo che include lo sviluppo di tecnologie e sistemi che consentono una serie di missioni lunari umane e robotiche estensibili a Marte.
La NASA continuerà quindi a mantenere la leadership nell’esplorazione robotica sul suolo marziano e anche nell’orbita attorno a Marte. La missione InSight dell’agenzia è già in viaggio per Marte e atterrerà a novembre per studiare l’interno del pianeta rosso. Lo sviluppo del prossimo rover che atterrerà su Marte è già in una fase avanzata, come abbiamo potuto vedere in un articolo precedente.
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