Recensione GravaStar Supernova – L’universo di GravaStar si arricchisce con un nuovo elemento, GravaStar Supernova, uno speaker Bluetooth che ben si adatta a quella che è la filosofia del brand. GravaStar è infatti un pianeta sci-fi, dove ogni protagonista ha un proprio e dove ogni elemento rappresenta la perfetta fusione tra meccanica, metallo e tecnologia.

Il nuovo speaker non fa eccezione e riprende alcuni elementi che abbiamo già visto in altri prodotti del brand, aggiungendo però alcune novità che, ancora una volta, lo rendono unico nel suo genere e perfettamente riconoscibile. Ho testato Supernova per diverse settimane, tenendolo sulla scrivania durante le giornate lavorative, e portandolo con me a un paio di feste tra amici e anche in macchina, per scoprire fino in fondo le potenzialità e le capacità sonore.

Design stupendo

GravaStar Supernova

Da grande appassionato del genere sci-fi non posso che apprezzare il design di GravaStar Supernova, che nella parte bassa riprende un elemento che avevo apprezzato anche in Mars Pro (qui la nostra recensione completa). Mi riferisco alle tre zampe richiudibili, che ricordano decisamente quelle di un ragno, che permettono di avere un sopporto stabile, quando aperte, per lo speaker. Se preferite tenerle chiuse Supernova sarà decisamente più ballerino e decisamente più sensibile agli urti che potrebbero farlo cadere.

Le tre zampe integrano anche altrettanti LED multicolore, per dare un tocco ancora più hi-tech durante l’ascolto della musica e si abbinano alla grande luce centrale, che occupa la maggior parte del dispositivo. A un primo sguardo GravaStar Supernova ricorda un incrocio tra un aracnide e una lanterna, visto il vetro che racchiude la grande lampada a LED e la maniglia, che può essere rimossa, molto comoda per il trasporto del dispositivo.

GravaStar Supernova

Sono due gli altoparlanti utilizzati per riprodurre il suono, uno inferiore da 3 pollici, utilizzato per le frequenze medie e per i bassi, e uno da 0,5 pollici, posto nella parte frontale, per le alte frequenze. Parlando di scheda tecnica la risposta in frequenza è compresa tra 20Hz e 20kHz, con un rapporto segnale/rumore di 90 decibel, una potenza nominale di 25 watt e una potenza massima di 30 watt.

La connettività utilizza lo standard Bluetooth 5.3, con supporto ai protocolli A2DP e AVRCP con una copertura che raggiunge senza problemi i 20 metri. La batteria da 3.350 mAh offre circa 9 ore di autonomia, anche se si tratta di un dato che varia in funzione del volume e dei giochi di luce selezionati. Sono presenti una porta Type-C per la ricarica della batteria interna e una porta da 3,5 millimetri per il collegamento cablato a una sorgente sonora.

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Quattro infine i pulsanti, posizionati nella parte superiore: uno per l’accensione e l’attivazione del Bluetooth, uno per la gestione delle luci e due per la regolazione del volume. Incredibile la quantità di dettagli, come le tubazioni che ricoprono la parte bassa dello speaker, le scritte che personalmente mi riportano ad alcune scene del film Aliens e un sapiente abbinamento di plastica e metallo che danno a GravaStar Supernova un aspetto decisamente spettacolare.

Si tratta ovviamente di un parere soggettivo, visto che qualcuno potrebbe trovare il design eccessivamente “tamarro” ma a mio avviso questo speaker può trovare tranquillamente posto in una casa moderna senza sfigurare in nessun ambiente.

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Prestazioni ineccepibili

Reduce dal test di GravaStar Mars Pro, e dopo la mezza delusione di GravaStar Mozart (qui la recensione completa), ho acceso quasi con timore lo speaker. Già il suono di accensione mi ha convinto, con dei bassi decisamente corposi, anche se a causa della mancanza di un radiatore passivo non vengono raggiunte le vette di Mars Pro.

Questo non significa che il suono sia deludente, intendiamoci. L’assenza di un radiatore passivo, che su Mars Pro finiva per coprire almeno in parte le medie frequenze, è anzi un vantaggio perché i bassi non risultano “prepotenti” lasciando spazio a tutte le frequenze. Ecco dunque che il suono risulta sempre definito, con qualsiasi genere e a qualsiasi volume, e solo al volume massimo è possibile notare, ma solo con qualche brano, una leggera distorsione.

I 25 watt sono davvero sufficienti in ogni situazione, per buona parte dei test l’ho tenuto sulla scrivania, ascoltando musica di vario genere sia da YouTube che da Spotify ma anche direttamente da CD, dopo aver collegato lo speaker al mio impianto stereo con il cavo AUX in dotazione.

Non c’è genere musicale che possa mettere in difficoltà GravaStar Supernova, anche i brani “bass boosted” vengono riprodotti con una qualità molto soddisfacente, con una resa sonora che non risulta mai fastidiosa. Non ho potuto fare a meno di collegare lo speaker alla mia TV, che come accade per buona parte dei modelli in commercio, non ha degli altoparlanti particolarmente performanti.

Guardare un film del Marvel Cinematic Universe, della serie Fast and Furious o un film di azione con Tom Cruise, è un ‘esperienza completamente diversa con uno speaker di qualità, anche se utilizzato singolarmente. Non ho avuto modo di provare la funzione di accoppiamento che permette di ottenere un vero suono stereo abbinando due Supernova ma già con un singolo speaker, posizionato correttamente, la resa è decisamente elevata.

E anche con i bassi più spinti la struttura non ha vibrazioni particolari, tutto è costruito in maniera decisamente solida, senza che le basse frequenze vadano a far traballare tutto, come succede con gli speaker più economici. Anche poggiando GravaStar Supernova su una superficie di vetro non si vedono movimenti o vibrazioni. Merito del sistema ammortizzante che lascia grande libertà allo speaker principale, permettendogli di muoversi e rilasciare la corretta energia.

Merita una nota anche il sistema di luci, presente sulle tre zampe dello speaker e nella parte centrale, dove spicca una grossa luce di forma ovoidale alta una decisa di centimetri, ideale per creare atmosfera senza mai risultare fastidiosa. Non la potete utilizzare come lampada insomma, anche se fa abbastanza luce per muoversi in un corridoio di notte (col volume al minimo ovviamente), ma per animare le feste o per dare un tocco di colore alla musicava decisamente bene.

In conclusione

Ho decisamente apprezzato GravaStar Supernova forse più del fratellone Mars Pro, anche se i bassi sono meno enfatizzati. Proprio l’assenza del radiatore lo rende uno speaker perfetto per chi vuole un suono più equilibrato, senza per questo rinunciare a un po’ di carica tipica delle basse frequenze. Se non siete degli audiofili ma state cercando uno speaker tuttofare, capace di darvi un sacco di soddisfazioni in ogni situazione, questo fa decisamente al caso vostro.

Potete acquistare GravaStar Supernova sul sito del produttore a 179,95 dollari (circa 164 euro al cambio attuale) a cui dovrete aggiungere le spese di spedizione.