Quasi ogni giorno vediamo il lancio di nuovi auricolari true wireless e in questa “calca” di prodotti e brand celeberrimi è spesso difficile spiccare. Qualche mese fa ci è riuscita Padmate con le sue PaMu Scroll (ne abbiamo parlato qui), che hanno fatto parlare di sé per un prezzo molto allettante ed una campagna marketing importante, ed oggi ci riprova con le nuovissime PaMu Slide, versione più rifinita e migliorata del modello precedente.
Ci sono due modelli di PaMu Slide: uno con possibilità di reverse wireless charging (modello Plus) ed un altro che ne è sprovvisto, più basico ed economico. Nella confezione troviamo gli auricolari all’esterno del case, appunto il case per ricaricarle, set di gommini di diverse dimensioni ed un cavo USB-A/USB-C.
Sicuramente le PaMu Slide hanno alzato l’asticella della qualità: realizzate sempre in plastica ma di ottima qualità, la forma ora ricorda le AirPods con lo “stelo” che esce dall’orecchio, ma le somiglianze si fermano qui. Infatti sono un modello in ear, più saldo nell’orecchio una volta trovata la taglia giusta dei gommini ma che dopo un po’ di tempo potrebbero dare fastidio.
L’estetica è semplice ma piacevole, con linee morbide e una colorazione scura che le rende molto sobrie. Sono presenti dei piccoli LED sulla parte esterna utili soprattutto per indicare lo stato di carica una volta posizionati nel case.
Parlando del case, è una delle poche cose che non mi sono piaciute: gli unici aspetti positivi sono la facilità di apertura e la ricarica tramite USB-C, ma il grande svantaggio sono le dimensioni. Si tratta di un case enorme rispetto alla concorrenza, due ma anche tre volte più grande di altri modelli che ho a disposizione, ed anche il peso non è indifferente. Soprattutto in questo periodo estivo, in cui si cercano gadget facilmente trasportabili, il case di queste PaMu Slide può essere un grande deterrente.
Autonomia e connettività
Il rovescio (positivo) della medaglia è l’autonomia: se già gli auricolari da soli fanno molto bene, con circa 9 ore di utilizzo di utilizzo continuo, il case permette di ricaricarle ben 5 volte, fino ad un totale di circa 45 ore di utilizzo misto. Trasportando questi dati nella vita reale, significa che potete usare gli auricolari per una settimana/10 giorni con una singola carica anche con un utilizzo molto intenso. Se il primo criterio con cui scegliete gli auricolari è la durata della batteria, queste PaMu Slide sono le cuffie da valutare.
Questa autonomia monstre è soprattutto merito del nuovo processore Qualcomm, il QCC3020, con zero latenza audio, supporto AptX e Bluetooth 5.0 e gestione dei consumi che raddoppia l’autonomia rispetto al passato. Ottima la stabilità di connessione, non ho mai sentito interferenze durante un utilizzo normale ed anche la distanza di funzionamento è buona, appena sopra la media dei 10 metri. L’accoppiamento avviene senza problemi e per le volte successive ci sarà l’auto-pairing con l’ultimo dispositivo connesso.
Chiamate e multimedialità
Anche le chiamate sono di buona qualità, ovviamente stereo, forse non le migliori per quanto riguarda la qualità dei microfoni, ma in generale si riescono a fare chiamate senza problemi anche in ambienti piuttosto rumorosi.
Per controllare la riproduzione musicale Padmate ha pensato alle gesture touch sulla parte esterna degli auricolari, soluzione che da una parte apprezzo e da un’altra trovo spesso frustrate: sicuramente è comodo poter agire in maniera istantanea sulla riproduzione e sul volume, o anche richiamare l’assistente vocale, ma mi è capitato almeno una dozzina di volte di voler sistemare la posizione dell’auricolare nell’orecchio e mettere in pausa la musica, cosa che dopo 2-3 volte inizia a dare fastidio.
Come suonano le Pamu Slide
Arriviamo poi alla parte che dovrebbe essere la più importante, ossia l’audio: le PaMu Slide suonano molto bene, soprattutto valutandole come cuffie entry-level. Il volume è abbastanza elevato, medi e alti sono ben modulati, c’è una discreta nitidezza ed una buona separazione degli strumenti. I bassi ci sono ma non sono particolarmente profondi, quindi non sono pensate secondo me per chi fa attività sportiva e vuole ascoltare musica coi bassi pompati al massimo.
Inoltre la forma in-ear permette una buona riduzione dei rumori passiva, utile soprattutto sui mezzi dove i rumori esterni possono inficiare la qualità d’ascolto.
Prezzo e disponibilità
Per concludere, Padmate con le PaMu Slide ha certamente fatto centro: su Indiegogo sono disponibili a 49$ per il modello normale e 69$ per il modello Plus. L’unico problema riguarda la piattaforma d’acquisto, che non è tra le più affidabili per tempistiche di spedizione e garanzia. Se questo aspetto riguardante l’acquisto non tranquillizza, al contrario il prodotto è una certezza.
Sono cuffie che regalano sensazioni premium, decisamente di categoria superiore rispetto al prezzo di vendita: non hanno grossi punti deboli, solo le dimensioni del case potrebbero essere migliorate, ma questo comporta anche un enorme vantaggio, ossia un’autonomia quasi infinita.
Una volta finita la campagna costeranno 160$ e 200$: prezzi decisamente meno allettanti, quasi sovrapprezzati, quindi osate l’acquisto ora che sono un affare. Perché Padmate ormai in quanto ad affari ci ha abituato bene e possiamo dire che il gioco vale la candela.
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