Mentre nel nostro paese la sigaretta elettronica continua a combattere la sua guerra personale per essere accettata dalla politica e dagli abitanti (legati a le più svariate dicerie sulle problematiche indotte dal vaping), in Corea si segnano i tassi di fumo al minimo storico proprio grazie all’introduzione delle e-cig. I dati infatti riportano un -20% di fumatori nella popolazione dal 2014 mentre gli utilizzatori di sigarette elettroniche sono in continuo aumento.
L’innalzamento dell’utilizzo della e-cig ha convinto diverse nazioni ad attuare delle vere e proprie campagne di sensibilizzazione e a rafforzare la politica sugli strumenti di riduzione del danno e i divieti di fumo nei luoghi pubblici e di lavoro. In Corea dopo aver introdotto queste novità è scaturito un abbassamento delle vendite di sigarette tradizionali nel 2018 pari al 2%, dovuto soprattutto all’innalzamento del prezzo dei pacchetti di sigarette passati da 2.500 won a 4.500 won per pacchetto, ma un dato ancora più incredibile riguarda le vendite di dispositivi a rischio ridotto le quali sono aumentate da 79 milioni nel 2017 a ben 332 milioni nel 2018.
La Corea quindi ha davvero preso a cuore la salute della sua popolazione incentivando l’uso delle e-cig e “punendo” quello delle sigarette tradizionali. Sicuramente possiamo definirlo (per il momento) un paese modello che in molti dovrebbero prendere come esempio.
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