Tesla ha più volte dimostrato di poter utilizzare le attuali batterie come sistema di accantonamento dell’energia non solo a livello domestico ma anche a livello industriale. Con la presentazione però del Tesla Megapack, si vuole portare questo concetto alle città intere.

Tesla Megapack è una soluzione modulare fatta di container pieni zeppi di batterie che possono essere integrati in grande numero per fornire energia elettrica in caso di bisogno (si pensi a disastri naturali che distruggono parte della rete elettrica) oppure per accelerare l’abbraccio alle energie rinnovabili delle città.

Un singolo Tesla Megapack ha fino a 3 MWh di capacità elettrica o circa 14 volte la capacità dei Powerpack (che si fermano a 210 KWh). Questa soluzione permetterà a Tesla di poter installare una centrale elettrica pulita da 250 MW con 1 GWh in meno di tre mesi.

Le batterie possono connettersi direttamente ai pannelli fotovoltaici per la ricarica durante il giorno e l’output durante la notte. Alla gestione di tutti i Megapack interconnessi ci pensa la così detta centrale Powerhub che aiuta a controllare e monitorare il passaggio dell’energia elettrica. Essa può anche integrarsi con Autobidder, la piattaforma di machine learning di Tesla per l’assegnazione automatica dei prezzi in base alla disponibilità elettrica.

Chiaramente i Tesla Megapack non sono pensate per le persone comuni ma per le grandi aziende di fornitura elettrica. Esse possono trarre beneficio di questa soluzione potendo gestire al meglio (e secondo i parametri che ritengono migliori per la propria politica) la fornitura elettrica di energia pulita proveniente da fonti rinnovabili.

Certo, nessuno vieta di collegare i Megapack a centrali di produzione a carbone o a petrolio ma ciò farebbe perdere il vero significato dell’avere un sistema di stoccaggio a batterie dell’energia.