Trasformare l’Italia in una grande società digitale pienamente inclusiva. E’ questo l’obiettivo del Piano nazionale per la Banda Ultralarga, le cui misure vengono attuate anche attraverso la società Infratel su incarico del Ministero dello Sviluppo Economico.

Il piano si propone di realizzare un’infrastruttura di rete di proprietà pubblica nelle “aree bianche“, ovvero in quelle aree a fallimento di mercato nelle quali nessun operatore privato era disposto a investire per offrire ai cittadini un servizio Internet più adeguato.

Infratel accelera sul Piano per la Banda Ultralarga, Open Fiber penalizzata per alcuni ritardi

Dall’ultimo aggiornamento fornito dalla società lo scorso 5 marzo emerge la volontà di dare un forte impulso al progetto, così da accelerare il raggiungimento degli obiettivi di copertura della popolazione italiana con le nuove tecnologie di telecomunicazione. A oggi, il piano ha abbracciato oltre millenovecento comuni raggiungendo, a febbraio, traguardi piuttosto importanti: parliamo di un importo cumulato dei lavori pari a 1.430.869.461 di euro e 972 comuni collaudati (nello specifico, 782 comuni con esito positivo, 191 comuni con prescrizioni e 33 comuni con esito negativo).

Le Regioni che contano un numero più elevato di cantieri aperti sono il Piemonte (565)), la Lombardia (522), il Veneto (387), la Sicilia (340) e la Campania (282), mentre quelle con un più alto numero di comuni collaudati con esito positivo sono la Lombardia (127 su 136), la Sicilia (129 su 135) e il Veneto (83 su 90). Il Piemonte è, invece, la Regione con il maggior numero di progetti definitivi approvati: ben 1.360.

Infratel ha anche illustrato le nuove misure che verranno attuate per una più rapida progettazione ed esecuzione dei lavori e dei collaudi, a partire da una più stretta collaborazione con Open Fiber. Quest’ultima è stata autorizzata a provvedere e a attuare strategie di semplificazione procedurale per velocizzare i lavori, ed è stata anche penalizzata per dei ritardi nella presentazione della progettazione definitiva. Le penali ammontano ad un complessivo di 3.142.000 di euro. Il report può essere consultato interamente sul sito ufficiale dedicato al progetto.

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