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Garante Privacy e PagoPA discutono di App IO, aspettando il Green Pass

IO app

L’App IO, l’applicazione gestita da PagoPA che permette di accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione, è tornata al centro del dibattito nelle scorse ore per via della presa di posizione del Garante per la protezione dei dati personali (Garante Privacy) e il tema caldo è quello del Green Pass.

La posizione del Garante per la protezione dei dati personali

In particolare, il Garante per la protezione dei dati personali ha rilasciato un comunicato nel quale «ha dato parere favorevole sullo schema di decreto attuativo, che attiva la Piattaforma nazionale-DGC per il rilascio del green pass, prevedendo adeguate garanzie per l’utilizzo delle certificazioni verdi», ma ha altresì evidenziato la necessità di un intervento di modifica di alcuni profili. Eccoli:

  • «il Garante chiede chiarezza sulle finalità per le quali potrà essere richiesto il green pass che dovranno essere stabilite con una norma di rango primario»;
  • sottolinea la necessità che «le certificazioni possano essere emesse e rilasciate solo attraverso la Piattaforma nazionale-DGC e verificate esclusivamente attraverso l’App VerificaC19».

Quest’ultima, secondo il Garante, sarebbe l’unica «in grado di garantire l’attualità della validità della certificazione verde, in conformità ai principi protezione dei dati personali».

Lo schema del decreto prevede le seguenti modalità con le quali ottenere il green pass: sito web della Piattaforma nazionale-DGC; Fascicolo sanitario elettronico; App Immuni; App IO.

Ebbene, a questo proposito, il Garante «ha autorizzato l’uso dell’App Immuni, ma ha rinviato l’impiego dell’App IO a causa delle criticità riscontrate in merito alla stessa». Infatti, l’Autorità ha altresì ordinato in via d’urgenza a PagoPA il blocco provvisorio di «alcuni trattamenti di dati effettuati mediante la predetta app che prevedono l’interazione con i servizi di Google e Mixpanel, e che comportano quindi un trasferimento verso Paesi terzi (es. Usa, India, Australia) di dati particolarmente delicati (es. transazioni cashback, strumenti di pagamento, bonus vacanze), effettuato senza che gli utenti ne siano stati adeguatamente informati e abbiano espresso il loro consenso».

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La risposta di PagoPA su App IO: sicurezza e collaborazione

Una presa di posizione così netta ha causato una reazione immediata da parte della società PagoPA, la quale ha prima di tutto smentito l’affermazione contenuta nel comunicato del Garante.

PagoPA ha poi proseguito rimarcando come lo stesso Garante abbia espresso parere favorevole su tutti i servizi esposti sull’App IO, tra i quali figurano ovviamente il Cashback di Stato e il Bonus Vacanze. Questi ultimi sono e rimangono attivi per milioni di cittadini – della crescita dei download e dei servizi di App IO vi abbiamo parlato pochi giorni fa – e ciò è reso possibile proprio dal fatto che l’applicazione operi in ossequio al Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR).

La nota di PagoPA si conclude segnalando che la società, in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale, «sta esaminando i dettagli tecnici e giuridici del provvedimento per ogni opportuna iniziativa e, con spirito collaborativo e determinato, ha avviato un tavolo con le strutture del Garante per portare celermente il Green Pass su App IO, nell’interesse dei milioni di cittadini italiani utilizzatori della stessa app».

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