Recensione XDO Pantera Pico – Dopo essere stati molto spesso relegati a ruolo di comprimari, i PC sono tornati in auge soprattutto a causa della pandemia e per molti è stato necessario valutare l’acquisto di un PC fisso o di un portatile, per poter lavorare da casa.

Spesso lo spazio a disposizione è poco e per questo molti utenti trovano in un notebook la giusta soluzione. Ma per molti il piccolo schermo di un computer portatile non è sufficiente. Io stesso per la mia postazione domestica ho optato per uno schermo da 43 pollici, in grado di contenere tutte le finestre delle applicazioni che utilizzo quotidianamente. La mia postazione di lavoro include un Mac Mini, ma nelle ultime settimane ho testato una nuova soluzione, decisamente particolare, che ha attirato la mia attenzione.

Sto parlando di Pantera Pico PC, un computer di dimensioni decisamente ridotte, tanto che al suo fianco il Mac Mini sembra un colosso. Le dimensioni sono infatti decisamente compatte, 67 x 67 x 53 millimetri, quasi le stesse misure di un cubo di Rubik classico. Realizzato da XDO, Pantera Pico sta ottenendo un successo strepitoso su Kickstarter, dove la campagna di crowdfunding ha raccolto il 2000% rispetto all’obiettivo prefissato, ottenendo numerosi consensi.

Ho dunque deciso di mettere da parte per qualche settimana il mio nuovo Mac Mini M1 e sostituirlo con Pantera Pico, sul quale gira Windows 10. Avrei potuto installare la versione beta di Android 11, ampiamente supportata, ma essendo un PC di lavoro ho preferito utilizzarlo con un sistema stabile, limitandomi a verificare la disponibilità dell’aggiornamento.

Una volta verificato che il Pico PC è in grado di far girare Windows 11 senza alcun problema, sono tornato al sistema stabile e ho iniziato a utilizzarlo, e in questa recensione vi racconto la mia esperienza. Premetto che non sono un gamer, e Pantera Pico non nasce con questo genere di velleità: utilizzo il computer per scrivere sul web, per modificare foto, e per gestire alcune applicazioni di messaggistica istantanea, oltre a un client email e a un paio di app di streaming musicale, che tengo come sottofondo durante il lavoro.

Le specifiche di XDO Pantera Pico PC

Per consentirvi di avere un quadro completo rispetto al dispositivo, è doveroso fare un veloce riepilogo sulla scheda tecnica, così da avere la giusta ottica nella valutazione delle prestazioni. Il processore utilizzato da XDO è un quad core Intel J4125 che opera a 2,7 GHz. Nella versione da me utilizzata è dotato di 8 GB di RAM LPDDR4 e di un disco SSD M2 da 256 GB.

Visto il mio background da assemblatore di PC, non ho resistito alla tentazione di aprire questo piccolo gioiello di ingegneria, per scoprire le soluzioni adottate da XDO. Nella galleria sottostante potete vedere la componentistica, separata da un paio di telaietti di plastica, il grande dissipatore che provvede a tenere sotto controllo le temperature, assistito da una ventola posta nella parte superiore che convoglia l’aria calda verso l’esterno.

Sembra impossibile che XDO sia riuscita a mettere tutto il necessario in così poco spazio, senza che le prestazioni ne debbano risentire. Il case in alluminio contribuisce a dissipare il calore prodotto da CPU e altri componenti, e già dopo pochi minuti devo dire che il case è parecchio caldo.  È comunque tutto nella norma, visto che l’alluminio è stato scelto proprio per velocizzare lo smaltimento del calore e non andare a inficiare le prestazioni generali.

Ottima anche la parte della connettività, con una porta HDMI 2.0 per collegare un monitor esterno. Nei miei test ho utilizzato sia un monitor da 43 pollici che un piccolo schermo portatile, alimentato tramite USB dallo stesso Pantera Pico. Nella parte posteriore, oltre alle griglie per l’espulsione dell’aria calda, sono presenti una porta HDMI, una porta USB Type-C per l’alimentazione, una presa per le cuffie una porta USB 2.0 e una porta USB 3.0.

Nella parte frontale, occupata in parte dalla seconda griglia, troviamo il tasto di accensione, un tasto per il reset, lo slot per microSD e altre due porte USB 3.0, così ad avere una espandibilità di tutto rispetto. Troviamo inoltre il supporto al WiFi 802.11 ac dual band, con supporto alle reti a 2.4 GHz e a 5 GHz e il Bluetooth 5.0.

Connettività a tutto tondo

Per i miei test ho collegato il Pantera Pico a due diverse reti WiFi, sia a 2,4 GHz che a 5 GHz, senza mai incontrare alcun problema, con velocità di download in linea con le capacità della rete, che arriva a circa 25 Mbit in download. Mouse e tastiera sono stati collegati tramite Bluetooth, ho utilizzato il mio infaticabile Logitech MX Master 2 e una tastiera meccanica Keychron K1 V4, vista la mia passione per le tastiere meccaniche.

XDO ha pensato anche a chi deve portare il Pico PC con sé, dotandolo di una pratica custodia semirigida, con imbottitura in schiuma preformata, nella quale trovano posto il computer e il relativo alimentatore da 24 watt. Ottima l’idea di inserire nella confezione anche una custodia il feltro, pensata per chi vuole portare il Pico PC in una borsa e non vuole graffiarlo o rischiare di danneggiarlo.

Il produttore ha inoltre realizzato una lunghissima lista di accessori, tra cui tre diverse tastiere (due delle quali pieghevoli), mini mouse in quattro colorazioni, due diversi videoproiettori portatili, due hub a 4 e 10 porte, una Power station da 9,800 mAh per utilizzare il Pico PC anche in assenza di corrente, alimentando quindi un monitor USB come il modello da me utilizzato.

Alle porte USB ho collegato un paio di hard disk esterni, dopo aver installato VLC e averlo configurato, allo scopo di verificare il funzionamento del computer come media center. Delle prestazioni in questo senso vi parlerò tra poco, per quanto riguarda la velocità di trasferimento non ho avuto alcun problema, Pantera Pico ha sempre risposto bene in ogni situazione, anche nel trasferimento di file da un disco all’altro.

Per testare le capacità audio ho utilizzato alternativamente una soundbar e delle cuffie Bluetooth ma anche un paio di speaker da tavolo collegati tramite la presa da 3,5 millimetri. Anche in questo caso non ci sono stati problemi, rallentamenti o ritardi nella riproduzione.

Prestazioni

Dopo aver collegato alimentazione e monitor, oltre a tastiera e mouse se li avete cablati, è sufficiente premere il tastino di accensione per iniziare a lavorare. Il profilo della copertura superiore si illumina di blu, per confermare l’accensione, anche se vi basterà trovarvi in un ambiente relativamente silenzioso per avere una conferma anche dalla ventola. Niente di fastidioso, e se ascoltate delle musica mentre lavorate non sentirete alcun rumore dal PC.

All’avvio compare il logo XDO e in pochi secondi ci troviamo davanti alla schermata di benvenuto di Windows 10, in versione Home. Niente bloatware, una scelta apprezzabile da parte di XDO, che ha lasciato la massima libertà di configurazione all’utente, tanto da non fornire nemmeno un wallpaper personalizzato.

Non vi tedierò con i classici benchmark, visto che lo scopo di questo computer non è quello di stupire dal punto di vista delle prestazioni, e anche perché mi fido più delle sensazioni durante l’utilizzo quotidiano piuttosto che limitarmi a una serie di freddi numeri. XDO ha scelto Windows 10 Home come sistema operativo, ma nulla vieta di installare una versione diversa del sistema operativo Microsoft o una distribuzione Linux, nel caso la preferiate.

Nell’uso quotidiano del computer lavoro con una decina di schede aperte su Google Chrome, divise in due finestre, anche se mi capita di spingermi a una ventina. Oltre a Chrome sono sempre in funzione i client di Discord, Telegram, WhatsApp e Skype, oltre a un client di posta elettronica, a GIMP per il fotoritocco e poco altro.

Niente di particolarmente esagerato quindi, ma sufficiente a tenere ben impegnato il piccolo computer, soprattutto quando il numero di schede di Chrome cresce. Le prestazioni sono sempre di buon livello, con qualche rallentamento sporadico che si presenta aprendo parecchie applicazioni. Nel giro di qualche secondo torna tutto nella norma e nel mio lavoro quotidiano non ho mai avuto particolari difficoltà.

Certo, se come me venite da un computer particolarmente performante, potreste trovare fastidiosi certi micro lag, i tempi di avvio di alcune app, o i piccoli rallentamenti aprendo troppe finestre di Chrome. Ma in relazione alla potenza a disposizione è sufficiente una mezza giornata di adattamento per capire come lavorare al meglio senza sovraccaricare la CPU, mantenendo le prestazioni a livello accettabile.

Anche l’esperienza multimediale è buona, i contenuti in 4K vengono riprodotti senza alcuna difficoltà, con la massima fluidità e senza che ci sia alcun ritardo nella parte audio. Lo stesso vale per i contenuti in 4K visti in streaming o tramite YouTube, nessun rallentamento di sorta e un’esperienza di visione ben godibile.

Non ho provato alcun gioco, visto che non è questo lo scopo di Pantera Pico, anche se XDO afferma che, nel rispetto dei requisiti, è possibile far girare qualche titolo, magari vecchio di qualche anno.

Poche le lacune di Pantera Pico

Difficile trovare difetti a XDO Pantera Pico, ovviamente guardandolo nella giusta prospettiva. Certo, manca una porta RJ45, che per qualcuno potrebbe rappresentare un problema, e non è possibile migliorare le prestazioni espandendo la RAM o la memoria interna, almeno non in maniera semplice. Non è possibile fissare il mini PC al retro di un monitor, ma viste le elevate temperature del case in alluminio non sarebbe una operazione consigliata, visto che potrebbe danneggiare lo schermo.

Manca anche una porta USB Type-C, da utilizzare per collegare un secondo monitor, e questa potrebbe essere una mancanza fastidiosa per chi è abituato a lavorare con più di un monitor. Nel mio caso ho risolto da tempo il problema adottando un monitor di dimensioni particolarmente generose, ma se lo spazio a vostra disposizione è poco dovrete tenere in considerazione questa limitazione.

Qualcuno potrebbe obiettare sulle prestazioni del processore e del disco SSD, che non sono paragonabili a quelle di un desktop di fascia medio alta, ma ancora una volta va ricordato il tipo di prodotto del quale stiamo parlando. Ho trovato più che accettabili le prestazioni, siamo di fronte a un prodotto pensato per un utilizzo leggero, ideale per chi segue la scuola da casa, ma anche per chi come me utilizza principalmente un browser per il proprio lavoro.

Non aspettatevi di poter montare video, giocare con titoli recenti o modificare immagini molto pesanti, non è questo l’ambito di lavoro per cui Pantera Pico è stato pensato. Per queste cose dovete pensare a un computer carrozzato diversamente, e sicuramente più ingombrante.

Conclusioni

Per capire meglio il valore reale di XDO Pantera Pico manca un ultimo, importante dettaglio. Su Kickstarter potete portarlo a casa spendendo poco più di 150 euro, un prezzo decisamente allettante, a cui dovrete aggiungere, nel caso non li abbiate già, quello di monitor, tastiera e mouse. Si tratta di una cifra ottima in relazione alla tipologia di prodotto, molto particolare nella forma e più che soddisfacente nelle prestazioni, al netto delle inevitabili limitazioni che vi ho elencato.

Se il vostro lavoro è scrivere al PC, navigare e seguire qualche chat video, allora siete davanti al prodotto che fa per voi. Per tutto il resto, gioco compreso, la scelta è ampia e più adeguata, Pantera Pico non può certo fare miracoli. La campagna Kickstarter durerà fino a fine ottobre e per ulteriori informazioni, così come per i preordini (con le spedizioni che inizieranno a novembre) potete visitare la pagina ufficiale dedicata a XDO Pantera Pico PC.

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