Quando Matter è stato annunciato nel 2019, non era ancora del tutto chiaro di come potesse migliorare l’utilizzo di dispositivi smart home. Anche per questo motivo, chi l’ha ideato, la Connectivity Standards Alliance, ha deciso, visto il suo debutto oramai vicino, di chiarire meglio come funziona questo nuovo standard.
Uno standard per tutti i dispositivi
Si tratta di uno standard che garantisce sostanzialmente che i prodotti per la casa intelligente parlino tra di loro in modo più efficiente attraverso una connessione Wi-Fi o Thread. Questo permetterà al consumatore di acquistare diversi da produttori diversi senza preoccuparsi dell’integrazione. Il CEO della CSA, Tobin Richardson, ha spiegato il motivo per cui è stato creato lo standard e, soprattutto, i benefici che andrà a portare.
Stiamo cercando di far lavorare insieme diversi ecosistemi, cercando di far funzionare queste con quelle lampadine, per esempio – e… più velocemente puoi farlo, meglio è, perché è un vero punto dolente (per i consumatori). Le aziende stanno offrendo esperienze per i consumatori davvero interessanti ma sono limitate al proprio ecosistema di dispositivi e prodotti. Non solo ciò crea problemi e confusione per i consumatori, ma crea spese generali e complessità per gli sviluppatori di prodotti, che poi tornano direttamente ai consumatori. E quindi, arrivando a questo tipo di terreno comune, il massimo comune denominatore che possiamo offrire in termini dell’interoperabilità, è che queste aziende possono concentrarsi sulla costruzione di una lampadina migliore, sulla creazione di un’esperienza di connessione migliore, e non solo sull’assicurarsi che questi prodotti parlino davvero tra loro.
Tanti brand si sono già uniti a Matter e tanti prodotti sono in arrivo
Oltre 170 brand si sono iscritti per conformarsi a questo nuovo standard. Fra questi troviamo Samsung con la sua piattaforma SmartThings, Apple, Google, Amazon e Zigbee Alliance. Tutto questo dovrebbe significare che, con l’utilizzo di un solo smart speaker, sarà possibile gestire qualsiasi lampadina, frigo o altri smart gadget presenti nella nostra casa, poiché ognuno si vedrà e parlerà immediatamente senza dover passare per servizi intermedi.
Richardson aggiunge che, al momento, ci sono prodotti in vendita non ancora abilitati a questo nuovo standard e che, se questi sono dotati di Wi-Fi, potrebbero diventarlo con un aggiornamento futuro. Con questo consiglia di non trattenerci dall’acquistare nuovi prodotti perché potrebbero volerci del tempo prima che il mercato si riempia di dispositivi compatibili con Matter.
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