Oggi, 28 gennaio, si celebra il Data Privacy Day, ovvero la Giornata europea della protezione dei dati personali 2022 istituita nel 2006 dall’UE ma riconosciuta e celebrata anche in altri Paesi extra europei, come gli USA. L’obiettivo dell’evento è quello di sensibilizzare gli utenti in merito all’importanza della privacy e della tutela e protezione dei dati personali, in particolare per quanto riguarda il mondo digitale e i tanti servizi ad esso collegati. Nel frattempo, alcune indagini ci confermano come l’Italia sia tra i primi Paesi dell’UE per violazioni del GDPR.
In occasione dell’evento di oggi, Eurostat ha diffuso una serie di statistiche legate alla gestione dei dati personali da parte dei cittadini europei. Da notare, inoltre, che anche Amazon ha scelto di supportare l’evento andando a riepilogare il modo in cui servizi come Alexa trattando e tutelano i dati degli utenti. Apple, da tempo in prima linea per la protezione dei dati personali dei suoi utenti, ha, invece, affidato a Erik Neuenschwander, responsabile della privacy degli utenti della Mela, il compito di illustrare le linee guida di Apple sul tema.
Indice:
I cittadini europei e la privacy online: i dati Eurostat
Il Data Privacy Day di oggi è l’occasione giusta per fare il punto della situazione in merito al rapporto tra cittadini europei con il trattamento dei dati personali per l’accesso a servizi digitali. Secondo un’indagine pubblicata da Eurostat, il 53% degli utenti non dà il consenso all’uso dei dati personali per scopi pubblicitari ed il 48% rifiuta o limita l’accesso alla geolocalizzazione per le app ed i servizi web che richiedono tale funzionalità.
Da notare, inoltre, che il 40% degli utenti limita l’accesso ai propri profili social e ai relativi contenuti. La percentuale di utenti che legge l’informativa sulla privacy messa a disposizione dai vari provider di servizi web è del 39% mentre il 36% degli utenti controlla se un sito web è davvero sicuro prima di fornire i propri dati personali.
Da segnalare, inoltre, che l’Italia risulta leggermente al di sotto della media UE per quanto riguarda la percentuale di utenti che, nel corso del 2021, ha gestito l’accesso ai dati personali su Internet. A guidare tale classifica sono Paesi Bassi e in Finlandia (entrambe al 91%) seguite dal Portogallo (89%).
L’Italia è al secondo posto per violazioni del GDPR
Secondo uno studio realizzato in occasione della giornata europea della protezione dei dati personali, di DLA Piper, una società che si occupa dell’erogazione di servizi legali, l’Italia è al secondo posto in Europa per violazioni del GDPR, il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali in vigore dal 2018. In totale, in Italia sono stati registrati 83 interventi da parte dell’Autorità Garante della Privacy. Il dato è inferiore, in Europa, soltanto alla Spagna dove si registrano più di 250 sanzioni.
Le violazioni del GDPR hanno portato, in Italia, a sanzioni per un totale di quasi 80 milioni di euro. Da notare che il dato italiano è il terzo in Europa alle spalle di quelli registrati in Lussemburgo e Irlanda, Paesi in cui hanno sede alcune delle principali aziende del mondo tech colpite dalle sanzioni dovuta a violazioni del regolamento sulla protezione dei dati personali degli utenti.
Da segnalare, inoltre, che in Europa sono state registrate multe per quasi 1,1 miliardi di euro nel 2021 per furto o violazione dei dati sensibili degli utenti. Si tratta di un dato record. Rispetto al 2020, infatti, l’incremento registrato è del +600%. Il settore più colpito da queste violazioni è quello delle telecomunicazioni. Le sanzioni in tale settore riguardano, in particolare, il trattamento dei dati personali a fini di telemarketing e pubblicità.
Amazon e la tutela dei dati personali degli utenti Alexa
Con un ecosistema di servizi digitali sempre più radicato, Amazon è in prima linea per quanto riguarda il trattamento dei dati personali degli utenti. In occasione del Data Privacy Day, quindi, ha scelto di fare il punto sugli strumenti messi a disposizione degli utenti per migliorare l’esperienza d’uso dei dispositivi dotati di integrazione con Alexa nel pieno rispetto dei dati personali e della normativa vigente.
Amazon sottolinea come i dispositivi Echo presentino alcuni elementi fisici per garantire agli utenti il controllo totale delle interazioni con Alexa. Grazie al pulsante per disattivare i microfoni, ad esempio, è possibile interrompere la registrazione dell’audio e la sua trasmissione al cloud anche nel caso in cui venga pronunciata la parola di attivazione. La maggior parte dei dispositivi Echo Show, inoltre, include un copri-telecamera per consentire agli utenti di coprire la telecamera integrata.
I dispositivi includono un indicatore visivo che segnala all’utente la ricezione di una richiesta da trasmettere al cloud protetto di Amazon. Gli utenti possono configurare i dispositivi Echo impostando la riproduzione di un suono acustico ogni volta che un audio viene inviato al cloud (la funzione è attivabile tramite le impostazioni dell’App Alexa). A disposizione degli utenti che sfruttano i dispositivi con Alexa c’è la possibilità di cancellare le registrazioni vocali in modo molto semplice.
Ad esempio, è possibile eliminare l’ultima interazione con Alexa semplicemente dicendo “Alexa, elimina quello che ho appena detto”. Un altro comando a disposizione degli utenti è “Alexa, elimina tutto quello che ho detto oggi”. Le registrazioni possono essere riviste e cancellate tramite l’app Alexa (in Impostazioni > Privacy Alexa) o anche dall’apposita pagina del sito amazon.it/impostazioniprivacyalexa.
In questo modo è possibile eliminare le registrazioni dopo 3 o 18 mesi o scegliere di non salvarle. Per maggiori dettagli, sottolinea Amazon, è sempre possibile chiedere direttamente ad Alexa dicendo “Alexa, quali sono le mie impostazioni sulla privacy?”.
Apple: l’importanza di minimizzare la raccolta dei dati degli utenti
Anche Apple è in prima linea per quanto riguarda il trattamento dei dati personali e partecipa al Data Privacy Day. A parlare, per l’azienda di Cupertino, è Erik Neuenschwander, responsabile della privacy degli utenti per Apple. Il manager ha rilasciato una lunga intervista al canale YouTube di Rene Ritchie per approfondire le questioni legate al trattamento dei dati personali.
Neuenschwander ha evidenziato come il suo ruolo sia quello di assicurarsi che le funzioni dei prodotti e dei servizi di Apple siano progettate nel rispetto della privacy degli utenti. Il manager ha anche sottolineato l’importanza della minimizzazione dei dati, una pratica che mira a ridurre la raccolta dei dati degli utenti prendendo in considerazione esclusivamente il minimo indispensabile.
Secondo il responsabile della privacy degli utenti di Apple: “La minimizzazione dei dati è quando pensiamo a come interrompere la raccolta dei dati raccogliendo solo ciò che è necessario per fornire quel prodotto o servizio“. Questa pratica viene messa “al primo posto nella progettazione di una funzionalità”. Per rispettare la privacy degli utenti, secondo Neuenschwander, è fondamentale evitare la raccolta dei dati in anticipo.
Leggi anche: Come iscriversi al Registro Pubblico delle Opposizioni per cellulari
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