Il marchio Ferrari si prepara al debutto nello strano e mistico mondo del metaverso, il prossimo step evolutivo del web che è ancora tutto da costruire. Il celebre produttore d’auto con base a Maranello, famoso in tutto il mondo per le sue supercar, qualche settimana fa ha annunciato la sua partnership con Velas Network AG, una start-up svizzera specializzata in prodotti sulla blockchain. Ferrari ha inoltre disposto la creazione di un nuovo dipartimento concentrato unicamente sui servizi digitali, così da esplorare le possibilità offerte dai nuovi trend: metaverso, NFT, gaming e social media.

Ferrari come Lamborghini

Nella corsa all’utilizzo delle ultime tecnologie l’azienda di Maranello occupa il fanalino di coda: Automobili Lamborghini ha infatti già presentato il primo progetto nel settore NFT, i non-fungible token che tanto fanno discutere. Space Key di Lamborghini è un’opera d’arte in fibra di carbonio ricavata da un campione inviato dalla stessa azienda alla Stazione Spaziale Internazionale: da questo campione sono state ricavate cinque Space Key, ognuna dotata di un codice QR univoco, collegate ad un’opera digitale unica per ogni opera fisica.

Ecco perché l’amministratore delegato di Ferrari, Benedetto Vigna, in un’intervista al Sole 24 Ore ha tenuto a precisare che “NFT e metaverso sono aree in cui dobbiamo porre attenzione“. Anche se il metaverso è fase di costruzione c’è un fermento nel mondo delle aziende impossibile da non notare: YouTube e Walmart lo considerano una importante opportunità di crescita, mentre Facebook ne ha fatto il suo cavallo di battaglia dopo aver cambiato nome in Meta.

Nel futuro ci sono gli asset digitali

Ferrari ha già sperimentato la vendita di asset digitali con una partnership con Epic Games in occasione del lancio della Ferrari 296 GTB. Gli oltre 350 milioni di utenti di Fortnite hanno così avuto l’opportunità di effettuare un “test drive” della Ferrari 296 GTB ancor prima di poterla vedere dal vivo. In futuro, l’azienda preventiva di clonare prodotti creati nel mondo reale e trasferirli su piattaforme digitali per monetizzarli: gli utenti finali, forti dei loro certificati di acquisizione, potranno ritenersi i proprietari legittimi di asset digitali della compagnia.

L’unica incognita è rappresentata dalla portabilità degli NFT: al momento non esiste un unico ente a cui rivolgersi per poter “blindare” la legittima proprietà di un bene digitale. Manca così la possibilità di poter trasferire asset da un mondo virtuale all’altro: acquistare una Ferrari su Fortnite per poi volerla “trasferire” su Roblox è un’operazione che al momento non è possibile per gli utenti.

L’avvento del metaverso è la prossima frontiera che aziende come Ferrari hanno deciso di puntare per ampliare il proprio brand: essere tra i primi a costruire una presenza permanente nel mondo virtuale di domani è un’opportunità troppo grande per lasciarsela sfuggire – ed alcune aziende sono già in guerra tra di loro per accaparrarsi un posto in prima fila. Chissà che in un futuro, neanche troppo lontano, non ci si potrà vantare di possedere una Ferrari edizione limitata… virtuale.

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