Ferrari, il marchio automobilistico più importante e prestigioso al mondo è proiettato verso un futuro fatto sempre più di tecnologia e di elettrificazione, stringendo un importante partnership con Qualcomm e depositando un brevetto riguardante un peculiare posizionamento delle batterie all’interno di un’auto sportiva ibrida o elettrica. La collaborazione con Qualcomm è sicuramente strategica in quanto aiuterà un’azienda prestigiosa come Ferrari a velocizzare e ottimizzare il suo passaggio all’era digitale per quanto riguarda la produzione automobilistica mentre aiuterà la Scuderia e il team eSports a raggiungere le massime prestazioni come Premium Partner.
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Ferrari e Qualcomm: un binomio a tutta velocità
Ferrari lavorerà assieme a Qualcomm la quale metterà a disposizione il suo “Snapdragon Digital Chassis” così da poter migliorare tutti i sistemi tecnologici delle supercar più famose al mondo. Questo sistema si serve di una piattaforma cloud la quale renderà le automobili più intelligenti e connesse, oltre che più sicure visto che anche gli ADAS (aiuti avanzati di guida) se ne serviranno. Avere un’unica piattaforma su cui fare affidamento è sicuramente fondamentale per poter offrire un supporto e un’affidabilità maggiore agli acquirenti di Ferrari. Anche i cruscotti digitali saranno migliorati grazie al supporto garantito da Qualcomm.
Come detto però, questa nuova collaborazione non si limita soltanto al mondo stradale ma sarà forte anche in pista. La Scuderia di Maranello infatti ha scelto il gigante californiano come proprio Premium Partner e il logo Snapdragon sarà ben visibile sulla prossima F1-75 che gareggerà nel Campionato del Mondo di Formula 1 nel 2022. Anche il team di eSports sarà coinvolto in questa operazione.
Benedetto Vigna, diventato recentemente CEO di Ferrari, ha affermato che per Ferrari l’innovazione ha bisogno di collaborazioni tra leader di mercato e che grazie a questa partnership, l’azienda aumenterà la propria conoscenza in ambito digitale e web 3.0, portando un riscontro anche in ambito stradale e nel motorsport. Cristiano Amon, capo di Qualcomm, invece, ha affermato che non vede l’ora che i clienti Ferrari possano provare l’esperienza di guida di livello assoluto che lo “Snapdragon Digital Chassis” può regalare.
Un brevetto svela i piani di Ferrari per le supercar elettriche del futuro
Il brevetto in questione è stato presentato dall’azienda di Maranello alle autorità statunitensi nel giugno del 2019 ed è stato reso pubblico solo nelle ultime ore. Il titolo è molto semplicemente “Auto sportiva ibrida o elettrica” ma a dispetto di esso, il brevetto è sicuramente ingegnoso. Nei disegni, di un’auto che ricorda chiaramente una berlinetta due posti classica del mondo Ferrari, è possibile infatti vedere come i pacchi batterie siano posti “a sandwich”, nel punto in cui, nelle supercar odierne troviamo il motore.
Questo sistema richiama vagamente ciò che è già stato fatto da Rimac sulla Nevera, auto che ha impressionato per le sue capacità sin dalla sua presentazione. Nel caso di Ferrari troviamo che in posizione centrale, praticamente alle spalle del conducente, troviamo un grosso pacco batterie, il quale, insieme ad altre batterie più piccole poste sul fondo del veicolo, è a sua volta montato su un piccolo telaio il quale va ovviamente ad ancorarsi su quello principale dell’intera auto.
Questo però non esclude la presenza di un motore termico, in quanto nel documento ufficiale viene chiaramente espresso che il motore termico potrebbe essere posto nella parte anteriore dell’auto o appena dietro questo grande pacco batterie. Ovviamente la complessità di questo sistema sarebbe estrema, ma non c’è da aspettarsi altro da un’azienda come Ferrari.
Ferrari è anche intenzionata ad angolare questo pacco batterie leggermente verso l’alto nella parte posteriore, permettendo di migliorare e gestire in maniera più efficiente i flussi d’aria nella parte inferiore dell’auto, così da creare più deportanza con il diffusore, il quale andrebbe tra l’altro a dissipare molto calore generato dalle batterie stesse. Insomma, un sistema che risulta decisamente diverso da ciò che è possibile notare sulla SF90 Stradale, auto anch’essa ibrida ma con prerogative senza dubbio diverse.
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