Brad Sherman ne ha combinata un’altra delle sue. Il congressman californiano, noto come vero e proprio detrattore delle criptovalute, ha infatti affermato che gli asset digitali possono danneggiare persone di colore e ispanici, gruppi che non a caso sono più abituati a rivolgersi a questo genere di investimento. Paragonando inoltre Bitcoin e Altcoin agli ormai famigerati mutui Subprime, la cui bolla fu all’origine della crisi del 2008 poi propagatasi al resto del globo.
Le sue affermazioni non hanno mancato di sollevare grandi polemiche. In particolare proprio nelle comunità che (forse) Sherman si riprometteva di difendere. Tanto da spingere Daniel Buchner, Head of Decentralized Identity di Block, a denunciare l’atteggiamento paternalistico del deputato democratico nei confronti delle stesse persone che le politiche del suo partito hanno danneggiato.
La rivolta contro Brad Sherman
La reazione di Daniel Buchner non è comunque rimasta isolata. Ryan Selkis, fondatore di Messari, ha infatti avuto buon gioco a sottolineare l’ironia insita nel fatto che mentre denuncia la dannosità degli asset virtuali per la popolazione di colore, Sherman si rifiuta di confrontarsi con la sua principale avversaria, Arika Rhodes, non solo favorevole alle criptovalute, ma anche di colore. Una risposta chirurgica tale da evidenziare le clamorose contraddizioni che sono ormai di casa nello stesso partito democratico.
Ancora una volta, quindi, l’uomo politico californiano è riuscito a destare grandi polemiche aggiungendo una ulteriore perla alla già notevole collana di svarioni e attacchi contro il denaro digitale di cui è stato protagonista nel recente passato.
I suoi precedenti
Sembra quasi un riflesso pavloviano, quello di Brad Sherman nei confronti delle criptovalute. Ogni volta che ne parla si può essere sicuri che la polemica si stia avvicinando a grandi passi. Del resto è un noto crypto-hater, come dimostra la sua affermazione sulla pericolosità delle criptovalute nei confronti del dollaro. Affermazione tale da lasciare notevoli perplessità alla luce del fatto che la Cina ha dato luogo al suo yuan digitale proprio per togliere terreno sotto ai piedi a quelle private, mentre gli Stati Uniti non hanno praticamente mosso foglia in tal senso.
Lo ha fatto nell’ottobre del 2019 nel corso dell’audizione di Mark Zuckerberg di fronte al Congresso, per parlare di Libra (progetto ormai venduto). In quella occasione davanti alle affermazioni del numero uno del social media relative ai vantaggi che la nuova stablecoin di Facebook avrebbe garantito, rispose che le criptovalute sono lo strumento ideale per l’economia criminale. Non fu difficile per i suoi avversari ricordargli che un rapporto Europol del 2015 affermava come proprio le valute fiat, a partire dal dollaro, fossero le protagoniste nelle transazioni collegate ad attività illecite.
Una affermazione preceduta del resto da un vero e proprio atto di ostilità, ovvero la richiesta di un vero e proprio bando nei confronti del denaro virtuale. Un provvedimento richiesto nel corso di un’udienza del House Financial Services Committee, risalente al maggio dello stesso anno.
Brad Sherman e Mongoose Coin
Brad Sherman colleziona gaffe in gran quantità. Ormai negli Stati Uniti lo sanno in molti e si può essere certi che prima o poi il riflesso pavloviano nei confronti delle criptovalute tornerà a scattare. Tanto da essere considerato ormai una versione eccitata e politica dei celebri tweet di Elon Musk. Se il fondatore di Tesla coi suoi messaggi social riesce ogni volta, o quasi, a provocare un terremoto sui mercati, anche con Sherman sembra accada la stessa cosa.
Basti ricordare quanto successo durante la seduta che l’House Financial Services Committee ha tenuto nel passato mese di dicembre. In quella occasione, infatti, il rappresentante democratico ha deciso di semplificare il suo punto di vista con una storiella. La cui conclusione evocava l’arrivo nella foresta del Mongoose Coin e un bel banchetto a base di Cobra Coin. Se il suo intento era satirico, Sherman non sapeva però che Mongoose esisteva già, tanto da vedere la sua quotazione schizzare immediatamente verso l’alto dopo le sue parole. Come accaduto anche a Hamster Coin, anch’esso oggetto di una delle sue ormai proverbiali storielle. La cui quotazione è praticamente raddoppiata dopo la sua citazione.
Di questo passo chissà che a qualcuno non venga in mente l’idea di varare un bot pronto a fare trading in corrispondenza con le sue dichiarazioni, come accaduto per i tweet di Elon Musk.
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